La scoperta da brividi sulla calima: nella sabbia che arriva dal deserto rilevate tracce di materiale radioattivo

Uno dei fattori che ha reso popolari le Canarie come destinazione turistica invernale e luogo di residenza ambito è senza dubbio il clima di perenne primavera che le contraddistingue. In particolare Tenerife e Gran Canaria sono rinomate per offrire uno dei climi migliori al mondo, caratterizzandosi per un’elevata quantità di giornate soleggiate. Nel sud di queste isole, le piogge sono rare, tanto che possono trascorrere dei mesi senza una singola goccia d’acqua che cada dal cielo.

La fastidiosa calima

Sarebbe tutto perfetto, se non fosse per un fastidioso fenomeno che i residenti e gli assidui frequentatori dell’arcipelago conoscono, loro malgrado, molto bene. Stiamo parlando della Calima, un fenomeno comune nelle regioni tropicali e subtropicali che si verifica quando una massa di aria calda carica di polveri sottili e sabbia proveniente dall’Africa raggiunge l’arcipelago trasportate dal vento.

Come si può osservare dalle foto satellitare, il vento carico di polvere proveniente dall’Africa investe e ricopre Fuerteventura e Lanzarote.. Le isole orientali sono generalmente più esposte alla calima, ma questa riesce ad essere molto intensa anche nelle isole più occidentali.

Questa polvere in sospensione può essere trasportata su lunghe distanze, tanto che in alcuni casi ha raggiunto persino Spagna, Italia e altre parti d’Europa. Ma mentre quest’ultima eventualità è molto rara, alle Canarie la presenza di calima è piuttosto frequente, e negli ultimi anni il fenomeno si è intensificato rispetto al passato.

È credenza comune che la calima provenga unicamente dal vicino deserto del Sahara, in realtà però i venti possono trasportare anche polveri provenienti da Algeria, Mali, Niger, Ciad e Mauritania.

L’intensità della calima

La calima può manifestarsi in varie intensità, dipendenti dalla concentrazione delle polveri trasportate dal vento. In condizioni di scarsa intensità, potrebbe passare quasi inosservata, ma la sua presenza può essere dedotta dalla foschia che si osserva sull’orizzonte o dai punti di riferimento distanti. Quando il fenomeno è più marcato, la calima può creare l’impressione di una fitta nebbia, caratterizzata da una vasta gamma di colori che variano dal bianco al marrone, passando attraverso diverse tonalità di giallo, a seconda dell’intensità del fenomeno.

Una foto scattata in un giorno di calima molto int3nsa

I problemi di salute che può provocare

La calima può causare una serie di problemi di salute che variano a seconda della intensità del fenomeno, la sensibilità individuale e la durata dell’esposizione. Quando il fenomeno è piuttosto intenso viene sconsigliato ai soggetti vulnerabili (persone con problemi respiratori, cardiopatici, bambini e anziani) di limitare al minimo le uscite, e di usare la mascherina per proteggersi. Viene sconsigliato di tenere le finestre aperte e di praticare sport all’aria aperta, e la qualità dell’aria delle Canarie può diventare fortemente insalubre. Quando è molto intensa, viene consigliato a tutta la popolazione di trascorrere molto tempo all’aria aperta.
Quanto ai disturbi  e ai problemi di salute provocati, sono molto comuni una fastidiosa sensazione di secchezza degli occhi e delle vie respiratorie, congiuntivite, aggravamento dei sintomi allergici, problemi dermatologici. Nelle polveri in sospensione sono presenti anche pollini, muffe e persino batteri, che possono provocare disturbi gastrointestinali. Nei casi più gravi, persone predisposte a causa di patologie possono sperimentare difficoltà respiratorie. Quando la calima è intensa, gli accessi al pronto soccorso per le cause sopra menzionate si incrementano.

La terribile scoperta

Diversi studi condotti nel corso degli anni hanno rilevato la presenza di materiale radioattivo nella calima, anche se in concentrazioni non allarmanti. Alcuni anni fa, l’Associazione francese per il Controllo della Radioattività nell’Ovest (Acro) ha pubblicato i risultati di una ricerca che evidenziava la presenza di livelli anomali di cesio-137 nella calima, la quale si era diffusa fino in Francia e in Svizzera. Il cesio-137 è un isotopo radioattivo derivante dalla fissione nucleare causata dalle esplosioni atomiche. Inoltre, lo studio ha indicato che tali valori, non nocivi per la salute, derivano dai test nucleari effettuati dalla Francia nel deserto dell’Algeria negli anni ’60.

La presenza di questi materiali è stata confermata anche pochi giorni fa da uno studio spagnolo condotto mediante un satellite. L’apparato, lanciato nella stratosfera da Zaragoza in un progetto congiunto con altri 13 istituti spagnoli, rileva livelli non preoccupanti di particelle provenienti dalle bombe detonate dalla Francia nel Sahel africano tra il 1960 e il 1966. Per maggiori informazioni vi suggeriamo la lettura di questo articolo di Tenerife Notizie.

A distanza di oltre sessantanni, vengono ancora rilevate tracce dei test nucleari condotti dai francesi in Algeria. Non ci sono parole.

La calima sempre più frequente

La buona notizia è che la concentrazione del materiale radioattivo trasportato dalla calima è fortunatamente molto bassa. Tuttavia, la cattiva notizia è che la calima sta diventando sempre più frequente. Mentre fino a qualche anno fa il fenomeno si verificava solo in pochi episodi all’anno, ultimamente la presenza di polvere in sospensione è diventata costante. . Nei mesi scorsi la calima non ha dato tregua. Di certo non fa piacere apprendere che, seppure a dosi limitatissime, respiriamo isotopi radioattivi.