La toccante storia di Daniela: “mi sono trasferita a Tenerife con mio padre”

Quella che vi raccontiamo oggi è la avvincente storia di Daniela, una connazionale che da alcuni anni si è trasferita a Tenerife insieme al padre, il quale convive con problemi di salute di una certa rilevanza. Daniela ha affrontato le difficoltà e le sfide che la vita ha posto nel suo cammino con grande forza d’animo e resilienza, trasferendosi a Tenerife e riuscendo ad ambientarsi e sistemarsi. Dotata di una grande forza d’animo, è una persona positiva e vivace, ed a Tenerife ha trovato la propria dimensione, in compagnia del padre, con il quale dimostra un legame straordinario. 

Daniela e suo padre all’Hard Rock Cafè

Iniziamo con una presentazione?

Ciao! Mi chiamo Daniela Magarelli, ho 53 anni e sono originaria di Bari. Mi sono sposata molto giovane, avevo 21 anni, e ho avuto due figlie meravigliose che oggi hanno 32 e 24 anni. Dopo 18 anni di matrimonio, ho deciso di divorziare e, da allora, sono passati 15 anni.

Possiedo il diploma di odontotecnico, ma la vita mi ha portato su strade diverse. Dopo la separazione, ho affrontato numerose sfide, cambiando radicalmente il mio stile di vita e affrontando la perdita di molte cose care. Nonostante tutto, ho dedicato tutte le mie energie alla crescita delle mie figlie, ispirata dall’esempio di mio padre, un uomo che ha sempre creduto in me e mi ha trasmesso amore e forza.

Anche grazie al suo sostegno ho assunto la difficile decisione di divorziare, pur avendo due figlie. Non è stato facile, ma con coraggio e dedizione, sono riuscita a sostenere le mie figlie nella realizzazione dei loro sogni. Entrambe si sono laureate con lode e ora stanno perseguendo le loro passioni.

Nel 2015, proprio quando sembrava che la felicità fosse a portata di mano, mio padre ha iniziato a manifestare i primi segni dell’Alzheimer. Fino a quel momento, non avevo mai considerato l’idea di trasferirmi all’estero. Avevo trascorso un periodo a Londra con la mia figlia minore per permetterle di ottenere una certificazione d’inglese, dato che studiava lingue e sognava di viaggiare e scoprire il mondo.

Le mie figlie guardavano oltre i confini, desiderose di esplorare città come Londra e New York, mentre io ero più radicata nella mia realtà. Non avrei mai pensato di allontanarmi più di 15 chilometri da loro, ma la vita ha un modo tutto suo di sorprenderci e portarci su percorsi inaspettati.

Come mai hai deciso di trasferirti a Tenerife?

Quando mio padre si è ammalato, ho dovuto lasciare il lavoro al ristorante per occuparmi di lui. Nella fase iniziale della malattia lo aiutavo vivendo in case separate, ma in seguito lo ho portato a vivere con me. Poco dopo, è arrivata la pandemia: a maggio 2019 mi sono trasferita nella nuova casa con mio padre e mia figlia più piccola e, nel seguente febbraio, il mondo si è fermato.

In quel periodo, facevo musicoterapia con mio padre. Tra di noi si è creato un legame speciale, come se fossimo tornati indietro nel tempo. Lo aiutavo a ricordare, e lui ci portava al mare. Essendo pugliese, il mare è sempre stato parte della mia vita: il sole, il calore, il clima estivo… Da piccoli andavamo in campeggio e, tra quei momenti e i racconti dei suoi ricordi, gli dicevo sempre:  “Papà, siamo soli… prima o poi ce ne andremo alle Canarie, dove è sempre estate. E tu mi lascerai solo quando avrò ritrovato la mia serenità. Lì potrò ricominciare.”

Ho sempre amato l’estate, il Carnevale, che in campeggio festeggiavamo con tutto il villaggio e gli animatori. Il nostro motto era: “Noi finiremo i nostri giorni insieme alle Canarie.” E così, a luglio 2025 saranno quattro anni da quando sono qui, a Las Américas. Un sogno che si è avverato.

L’arrivo a Tenerife e le prime difficoltà

Ovviamente, non è stato facile. Avevamo pochi soldi, uno stipendio normale… ma ero felice. Avevo trovato una bella casa, e nel frattempo i ristoranti stavano ricominciando a riaprire. Nel 2021 la vita era appena ripartita e noi avevamo il sole, il mare e la possibilità di ricominciare. Così ho disbrigato tutte le pratiche: il NIE bianco, l’empadronamiento, tutto il necessario per stabilirmi qui.

Daniela ed il padre

Trovare casa è stato facile?

Avevo trovato casa quasi per caso, quando ero venuta a Tenerife con un’amica per una breve vacanza. Poi ho iniziato a lavorare nei ristoranti, in cucina. Mio padre, nel frattempo, aveva trovato una signora che mi aiutava con lui.  Con il tempo, tutto ha iniziato a riprendere il suo ritmo: le connessioni aeree sono ripartite, i ristoranti sono tornati a lavorare a pieno regime, gli hotel iniziavano ad affittare a privati a lungo termine, anche se con qualche garanzia e pagamenti anticipati.

Un consiglio per chi vuole trasferirsi oggi

Oggi trasferirsi non è più così semplice. Non si può più fare come ho fatto io, senza un minimo di organizzazione. Serve determinazione, ma soprattutto un vero motivo per scegliere di cambiare vita. Per i ragazzi, deve essere una spinta reale, una voglia di risalire. Altrimenti, l’Italia mancherà sempre.

Se ti porti dietro il passato, se non sei disposto ad abbracciare il cambiamento, sarà difficile adattarsi. E con gli aumenti dei prezzi e la realtà attuale, i tentativi senza una base solida rischiano di fallire.

Come ti trovi a vivere a Tenerife?

Mi trovo benissimo! Prima di tutto perché è un’isola con un clima meraviglioso, panorami spettacolari e tramonti immensi. E poi perché è un posto dove tutti possono ricominciare: chi non ha nulla e chi vuole investire. Anche le persone più anziane qui possono godersi la vecchiaia, cosa che in Italia è sempre più difficile.  C’è più regolarità e serietà a livello lavorativo, soprattutto nella ristorazione, e questo fa una grande differenza.

Cosa ti manca dell’Italia?

Dell’Italia non mi manca niente… solo il mio mare! Il profumo del mio Adriatico, che non è solo un ricordo, ma una parte di me. Qui i tramonti sono spettacolari, ma il mio mare nasconde anche dei sapori unici: il crudo, le cozze, le tartine… E poi il cibo pugliese! Le focacce, i taralli, il pane di Altamura… Quelli mi mancano davvero.

Ma parliamo di sapori e odori, perché per il resto non tornerei mai indietro. E qui mi riallaccio a quello che dicevo prima: chi ha molto da perdere o da criticare, magari in Italia si trova meglio. È vero che ormai il costo della vita qui è simile a quello di molte città italiane, almeno rispetto a Bari da dove vengo io, ma per chi ha perso tutto, per chi si ritrova da solo, per chi vuole ricominciare da zero… beh, questo posto è un paradiso. È una questione mentale, perché qui trovi la forza di ripartire.

Io mi trovo bene, ma ci tengo a precisare che ho mio padre con me e, anche dal punto di vista sanitario, qui mi sento un po’ più al sicuro. Con uno stipendio da cameriera riesco ovviamente non permettermi lussi, ma riusciamo a vivere dignitosamente.

Qui posso occuparmi di mio padre e rimanere dentro le spese. Per dargli una maggiore sicurezza ho anche fatto un’assicurazione privata per il decesso. Alla fine ho capito che questo è il posto giusto anche per affrontare i dolori, i fallimenti e le tristezze. La vita qui è diversa, molto diversa. Non pensi troppo al futuro, ma sai che ci può essere un domani. In Italia, invece, basta avere una difficoltà, voler cambiare qualcosa nella tua vita, e rischi di perdere tutto senza più possibilità di rialzarti.

Credi che tornerai in Italia o vivrai sempre qui?

Non credo che tornerò. E se lo farò, sarà solo per mio padre, per riportarlo dai suoi cari alla fine del suo viaggio. Penso che chi decide di tornare, anche dopo tanti anni, lo faccia perché gli mancano gli affetti o perché si sente solo. Oppure perché il suo investimento qui non ha dato i frutti sperati e non ha costruito legami. Magari è venuto con la pensione o per seguire un figlio, ma alla fine continua a vivere a metà tra Italia e Canarie.

Per i ragazzi, invece, è diverso. Senza esperienza magari credono che qui sia tutto più facile, che il lavoro sia diverso rispetto alla loro terra. Ma se hanno un’alternativa, prima o poi tornano indietro. Chi invece non ha più nulla, se non la famiglia, non torna indietro. Qui, anche quando hai perso tutto, puoi trovare una nuova strada.

A cura di Diario Tenerife

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