Lambrenedetto ci mostra l’Albania: “ma non era terzo mondo?”

Lambrenedetto Sedicesimo questa volta ci porta in Albania, una nazione che nell’immaginario degli italiani è poverissima: “secondo gli italiani gli albanesi vanno a giro con il carretto, con i cavalli. Ma qui non è il terzo mondo” tuona Lambrenedetto nel video, che con la telecamera accesa, riprende per qualche minuto il flusso del traffico in una zona centrale di Tirana, evidenziando le molte auto costose, per lo più Mercedes, Bmw e altre auto tedesche, che circolano per la capitale del paese delle aquile.

Certamente l’Albania ha ancora problemi di disoccupazione, di arretratezza, ma sta crescendo, e negli ultimi 10-15 anni ha fatto passi da gigante, mentre l’Italia sprofondava e sprofonda sempre più nel baratro. La piccola repubblica balcanica sta crescendo, ed è ufficialmente candidata all’ingresso in Europa, che potrà avvenire entro pochi anni.

L’Albania è cresciuta molto anche grazie al contributo che hanno dato i moltissimi albanesi che lavorano all’estero e che mandano i soldi in patria, e negli ultimi anni molti stanno tornando a casa, per aprire aziende e attività commerciali.

Numerosi anche gli italiani che hanno oltrepassato l’adriatico per vivere nel paese delle aquile, dove la pressione fiscale è bassa, il costo del lavoro idem, e la vicinanza all’Italia la rende un luogo perfetto dove insediare aziende.

Se entrerà in Europa, e verranno meno i dazi doganali, sicuramente aumenteranno le aziende europee che decideranno di insediarsi in Albania!

In un secondo video Lambrenedetto riprende le strade di Durazzo, una città dove secondo qualcuno “non ci sono nemmeno le strade”, chiosa Lambrenedetto. Che mostra strade in buone condizioni, e un contesto urbano non degradato.

I toni di Lambrenedetto, che paragona Durazzo a Lugano, o ad una città del nord Europa, sono sicuramente eccessivi, folcloristici “modo di dire”, poiché sia a Tirana che a Durazzo, basta uscire dal centro per trovarsi dinnanzi a scene di degrado. E’ però vero che c’è maggiore cura delle zone centrali, rispetto all’Italia dove ormai le strade (e tutto il resto) sono abbandonate all’incuria.