Federico descrive il cambiamento drastico di Tenerife, dalla tranquillità e convenienza di un tempo, alla frenesia e ai prezzi elevati di oggi. Mentre una volta affittare una casa e vivere dignitosamente con uno stipendio medio era possibile, oggi tutto è diventato più costoso e complicato, soprattutto per chi non ha una posizione economica solida.
Il trasferimento in Svizzera, sebbene motivato da necessità economiche, non è privo di sfide. Federico guadagna molto di più rispetto a Tenerife, ma anche il costo della vita è significativamente più alto. Tuttavia, il suo obiettivo è chiaro: risparmiare il più possibile per poter tornare a Tenerife e aprire una propria attività. L’articolo offre uno spaccato realistico delle difficoltà e delle opportunità di chi decide di emigrare per migliorare la propria situazione economica.
L’esperienza di Federico è un esempio delle sfide che molte persone affrontano quando si trovano a dover scegliere tra la qualità della vita e le opportunità economiche. La sua storia mette in luce i sacrifici necessari per perseguire obiettivi di lungo termine e la realtà complessa della vita da emigrante in un paese con un costo della vita elevato come la Svizzera. Vi raccontiamo la sua storia e gli auguriamo Buona Fortuna con tutto il cuore!
Diario Tenerife
Dopo 12 anni sono costretto a lasciare Tenerife: ma è un arrivederci
Mi sono trasferito a Tenerife nel 2012, prima del “boom” che ha portato sull’isola migliaia di italiani a partire dal 2015-2016. All’epoca la comunità italiana a Tenerife era ristretta, composta per lo più da qualche pensionato e ristoratore. L’isola in questi 12 anni ha subito cambiamenti enormi, che le hanno completamente stravolto i connotati, al punto che Tenerife non ha più niente a che vedere con quella che era prima. Il tempo passa ovunque, ma a Tenerife in 12 anni ci sono stati cambiamenti così profondi che generalmente ne richiederebbero almeno trenta. L’arrivo di decine di migliaia di nuovi residenti da tutta Europa, spesso persone che hanno investito anche cifre consistenti, ha provocato mutamenti enormi e rapidi nel tessuto sociale ed economico delle Canarie.
Tenerife rispetto al 2012 è un altro mondo
Nel 2012 non c’era traffico, ci si spostava e si parcheggiava senza problemi. C’erano meno residenti e meno turisti, quindi meno confusione; la vita era più tranquilla e a misura d’uomo. Nei confronti degli italiani non c’era il pregiudizio che c’è adesso, dovuto alla presenza di decine e decine di persone che si sono trasferite per vivere di espedienti. Trovare casa era facile e gli affitti erano accessibili. La mia prima casa l’ho affittata per 350 euro al mese, un monolocale a Los Cristianos; oggi ci vuole tre volte di più. Guadagnavo 1.100€ al mese, quindi con il mio stipendio avrei potuto pagare tre affitti. Vivevo dignitosamente e riuscivo anche a risparmiare qualcosa.
La vita costava molto meno rispetto ad oggi. La benzina costava 70 centesimi. All’epoca molti bar e ristoranti erano gestiti da canari. Magari erano locali un po’ vecchiotti, ma si mangiava bene e si spendeva pochissimo. Con 10 euro potevi andare a cena in una varietà di locali e uscire sazio e soddisfatto. Poi sono arrivati gli investitori stranieri, che hanno acquistato i locali, li hanno rinnovati e hanno alzato i prezzi. Oggi in molti locali i prezzi non sono molto diversi da quelli italiani. Ormai, in certe zone, ristoranti e pizzerie sono orientati verso i turisti, disposti a pagare di più anche in cambio di qualità inferiore. Sono gli effetti collaterali del boom turistico.
Andarmene: una scelta quasi obbligata
Io sono pizzaiolo, mestiere che faccio da quando avevo 17 anni. Oggi ne ho 38 e, nonostante a Tenerife avessi l’imbarazzo della scelta tra locali disposti a darmi lavoro, ho deciso di andarmene. Da febbraio di quest’anno vivo a Basilea e credo che ci resterò per alcuni anni, per poi fare ritorno a Tenerife e magari investire in una pizzeria. Tornare in Italia? Mai, è una possibilità che non considero proprio. Penso che tornerò a Tenerife, ma sto valutando anche altre opzioni e altre isole.
Per me andare via è stata una scelta obbligata, per riuscire a fare qualcosa della mia vita. Gli anni passano, iniziano i capelli grigi, e se fossi rimasto a Tenerife sarei stato costretto a lavorare come dipendente tutta la vita, senza riuscire nemmeno a comprare una casa, visti i prezzi che hanno raggiunto. Ho risparmiato con sacrificio per alcuni anni per arrivare ad avere da parte 20mila euro per dare l’acconto e comprare casa con un mutuo, ma quando sono arrivato ad averli, non bastavano più; oggi ce ne vogliono almeno il doppio, per un mutuo altrettanto più elevato.
Gli stipendi in Svizzera
Qui a Basilea guadagno circa 5.500€ al mese per lavorare 48 ore settimanali. Quando lo racconto ai miei amici sgranano gli occhi, qualcuno sicuramente pensa che io stia mentendo, ma è la verità. Gli stipendi normali in Svizzera sono questi. Il livello di vita in Svizzera è altissimo, e il Franco negli anni si è rafforzato, valendo più dell’euro. Per capire la differenza tra Tenerife (o l’Italia) e la Svizzera, pensate che un dipendente di un supermercato che alle Canarie non arriva a 1.500€ qui in Svizzera prende 5.000€ al mese; è uscito anche sul giornale italiano Repubblica. Questo vi dà un’idea di come siano gli stipendi, ma c’è da dire che il costo della vita è altrettanto alto. Se hai una famiglia, 5.000€ non bastano per campare.
Il costo della vita è alto
In Svizzera il costo della vita è molto alto, ma se una persona è sola ed è disposta a fare delle rinunce e sacrificarsi, può mettere da parte un bel gruzzolo. Io, da quando sono arrivato, ho evitato spese superflue e mi sono concentrato a risparmiare il più possibile. Se inizi a uscire e svagarti, fai presto a spendere 5k in Svizzera, ma io sono venuto per accumulare i soldi necessari a rilevare un locale mio, ed è quello che farò.
Affittare casa a Basilea
Qui gli affitti sono carissimi, molto più che a Tenerife, ma gli stipendi sono tre volte quelli di Tenerife. Prendere un monolocale mi sarebbe costato 1.700-2.000 franchi, dunque ho preferito condividere una casa con altri 3 coinquilini. Per una casa di 60mq con 2 camere da letto paghiamo, tra affitto e tutte le spese, sui 3.000 franchi al mese. Con circa 750 franchi al mese ho un posto letto in stanza condivisa. Vivo con un altro ragazzo italiano, un kosovaro e un tedesco di origine turca. Una casa multietnica di persone che hanno lo stesso obiettivo: lavorare per risparmiare e realizzare un progetto. All’inizio abituarsi a condividere casa mi pesava, ora sono abituato. Tra l’altro il ragazzo con cui condivido la stanza fa orari totalmente diversi dai miei, quindi riesco ad avere momenti di privacy durante il giorno.
“Risparmio ogni mese quello che guadagnavo in due mesi a Tenerife”
Fino a questo momento sono riuscito a mettere da parte sui 3.000/3.200 franchi al mese. Alle Canarie questa cifra la guadagnavo in due mesi e dovevo pagarci l’affitto e tutte le spese. Non ho la macchina, mi sposto con i mezzi pubblici. Non faccio una bella vita: lavoro, non frequento praticamente nessuno, ma ogni mese vedo l’accredito e il conto che fa un passo avanti, e tengo duro. Se tutto va bene, in due o tre anni potrò tornare a Tenerife e magari mi aiuterai a trovare un buon locale dove aprire una pizzeria, dove farò pizze a ruota di carro alla mia maniera, e dopo una vita da dipendente, finalmente non dovrò sottostare ai capricci di nessuno, se non dei clienti.
Trasferirsi in Svizzera
Per vivere in Svizzera devi ottenere un permesso di soggiorno. Generalmente si inizia con un Permesso L, che ha breve durata, legata al contratto di lavoro, e se poi ti assumono a tempo indeterminato puoi ottenere il permesso B. Devi stipulare un’assicurazione sanitaria privata, che qui è obbligatoria. Per gli italiani e gli europei non ci sono grossi ostacoli per trasferirsi, ma avere un lavoro è fondamentale.
Alle domande sulla vita in Svizzera che mi hai fatto non mi sento di rispondere, perché ho ancora poca conoscenza di certi aspetti della vita qui. A parte lavorare non ho fatto gran che in questi mesi. Evito di uscire, a parte andare al supermercato e nei parchi a fare un po’ di esercizio fisico, perché comunque la vita qui è cara, e spendere significa prolungare il tempo necessario per realizzare i miei progetti. A cena fuori non vado mai. Con i miei coinquilini, quando capita di essere liberi insieme, prepariamo qualcosa in casa, compriamo le birre e stiamo tra noi. Considera che per andare a bere una birra media, che a Tenerife costa 2 euro, qua ci vogliono 10 franchi. La paghi 2, come a Tenerife, se la compri al supermercato e la bevi a casa. Se inizi a uscire, frequentare bar e pub, spendi 50-100 franchi senza nemmeno accorgertene.
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