Rinascere a 50 anni e trovare lavoro e famiglia: grazie di cuore, Tenerife!

Di seguito l’avvincente racconto di un connazionale che a Tenerife ha ritrovato, oltre al lavoro e all’amore, anche la vita, la serenità, la gioia di vivere. Non è la prima testimonianza di questo tipo che riceviamo, e probabilmente non sarà l’ultima. Chi volesse inviarci il proprio racconto, anche salvaguardando la privacy, può farlo tramite la funzione ‘contatti’ del blog o tramite la pagina Facebook Diario di Tenerife.

Esimio Alessandro ho accettato l’invito a raccontare la mia storia perché penso che possa essere di aiuto e motivazione a altre persone che hanno storie simili, e in Italia sono molte, ma come abbiamo detto nella chat non mettere il mio profilo facebook ne i miei dati, città etc. e correggi il testo tu che sai scrivere meglio. Grazie e ti aspetto ad Adeje per il caffé!

Caro Diario di Tenerife io sono uno dei tanti toscani e italiani che si è trovato nelle condizioni di perdere il lavoro alla soglia dei 46 anni. La società per la quale lavoravo ha posto l’80% delle maestranze in CIGS (Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, ndr) e dopo 12 mesi ci hanno collocato nelle liste di mobilità. Essendo 48enne quando è arrivata la mobilità avevo diritto a 2 anni di assegno. Apro una parentesi per dirti come ero messo all’epoca.

Una situazione pesante

A 45 anni mi sono separato da mia moglie e avendo un figlio le verso un assegno mensile da 350 per le spese del mio pargolo che ha 14 anni. Vivevo in affitto e pagavo 400 euro di affitto ma fino a quando lavoravo guadagnavo 1300 1350 euro a mese in base a che turni facevo (festivi, notti etc) non avevo problemi, mentre la cassa integrazione è calcolata sulla paga base senza extra e dunque percepivo 780 euro al mese, niente tredicesima, niente quattordicesima. Capisci bene che mi sono trovato in difficoltà. Grazie al cielo i miei hanno due belle pensioni e mi hanno aiutato e sono tornato anche a vivere da loro. Una situazione di disoccupazione, senza prospettive e con il terrore che non avrei mai più trovato lavoro che mi ha fatto sprofondare in una depressione clinica con tanto di psicofarmaci. Avevo smesso di uscire di casa e avevo persino perduto la voglia di lavarmi, di farmi barba e capelli, in poche parole di vivere. Questo è andato avanti dal 2012 al 2016.

La scelta di trasferirsi a Tenerife

Quando è finita la mobilità nel conto corrente mi era rimasto solo parte dei soldi della liquidazione, una somma comunque non molto grande. Grazie al sostegno di mio figlio, di mio fratello, mamma papà e sopratutto un ottimo medico sono riuscito a uscire dal tunnel della depressione e acquistare nuovamente la voglia di vivere. Ho così deciso di imparare in Italia una base di spagnolo e trasferirmi a Tenerife come hanno fatto molti. Ho detto “o la va o la spacca, ma voglio provare”. I miei genitori mi hanno sostenuto nella scelta, e dopo alcuni mesi mi hanno seguito. Ora anche loro vivono qui sull’isola.

L’arrivo sull’isola

A maggio 2016 ho fatto il biglietto Ryanair Pisa-Tenerife sud solo andata e ho prenotato per dormire un hotel economico a San Isidro per 10 notti che poi ho esteso a 15. Sono arrivato da solo e parlando pochissimo spagnolo, ma con la forza di volontà ho fatto NIE, ho cercato e preso casa e tutto da solo senza l’aiuto di nessuno. Ho trovato la prima casa a Granadilla perché volevo mantenere basse le spese, 400 euro al mese spese incluse per una casa un po’ vecchia e con una sola camera da letto. Poco dopo ho capito che senza macchina ero penalizzato e ho comprato una vecchia punto a 1.200 euro, era più che sufficiente per portarmi in giro anche se puzzava di benzina nell’abitacolo. Mi sono segnato a un corso di lingua, ho cercato lavoro con determinazione al sud e anche al nord della isola e alla fine ho trovato lavoro in uno sfasciacarrozze, con il compito di smontare dalle auto i pezzi che vengono venduti nel mercato dell’usato. Qui mi ha aiutato la mia esperienza nel settore della camperistica dove ho lavorato anni. Stipendio di 950 euro mensili e dopo 2 mesi subito contratto indeterminato. I primi tempi è stata dura perché non avevo amici, lontano da famiglia e affetti, lontano da mio figlio che in Italia vedevo più volte a settimana. Dopo alcuni mesi i miei genitori sono venuti a trovarmi e hanno deciso di loro sponte di prendere lo stesso cammino. Mio figlio ha sostenuto anche lui la mia scelta perché anche se è un bambino capisce che in Italia mi ero depresso e non c’erano prospettive per me. Ora viene a trovarmi più volte all’anno e in estate l’anno scorso si è fermato qua 2 mesi. Quando finirà la scuola superiore vorrebbe raggiungermi perché adora l’isola ma questo è prematuro parlarne adesso.

La svolta

Per mesi ho vissuto decentemente, non mi posso lamentare, ma piuttosto solo, dedicandomi al lavoro e trascorrendo il tempo libero al mare, a percorrere i sentieri di Tenerife dove ho perso 15 kg di pancia in un anno, sono veramente veramente veramente rinato, e mentre ti scrivo non riesco a trattenere le lacrime dall’emozione. La mia svolta è arrivata a febbraio di un anno fa, quando ho conosciuto la mia compagna, una donna spagnola della penisola che da molti anni vive a Tenerife. Ci siamo conosciuti per caso in un centro commerciale e da li abbiamo scambiato numero di telefono, ci siamo visti e siamo diventati inseparabili. Un dono del Signore, che mi ha fatto ritrovare il pieno della gioia di vivere, tanto che questa estate ci sposeremo, abbiamo già le nozze fissate che celebreremo in penisola nella sua città di origine.

Il nuovo lavoro

La mia compagna vivendo qua da molti anni ed essendo spagnola ha molti amici, e mi ha aiutato a trovare un nuovo lavoro, in un grande hotel, dove mi occupo del servizio in camera dei clienti. E’ un hotel di alto livello ed i clienti sono prevalentemente ricchi nord europei molto generosi con le mance. Oggi guadagno 1000 di stipendio lavorando su due turni ai quali si somma dai 300 ai 600 di mance a seconda dei mesi e della generosità degli ospiti. C’è chi lascia persino fogli da 50 e da 100 euro. Lavoro 40 ore settimanali spaccate e se mi tocca dello straordinario, purtroppo raramente, è ben retribuito. Ho comprato un’automobile migliore pensionando la povera puntina che aveva dato forfait e adesso ho un mezzo direi decente seppure una utilitaria. Per un 1400 di cilindrata pago 250€ all’anno di assicurazione e poche decine di euro di bollo. Ora mi sento una persona non dico realizzata ma che ha trovato il suo centro di gravità, un equilibrio, la gioia di vivere, mi sveglio di buon umore e mi godo il tempo libero, mi manca solo mio figlio, poi visto che ho qua i miei genitori, che vivono a pochi km da casa mia e anche loro stanno molto bene e si godono l’isola non mi manca nulla dell’Italia e del grigiore e squallore che è divenuta negli ultimi anni.

Un appello ai connazionali

Vorrei dire a quanti hanno perduto il lavoro, ma sopratutto l’ambizione e la gioia di vivere di non buttarsi giù, di non lasciarsi andare al malessere, all’apatia e alla mancanza di speranze, e di emigrare. Brutto da dirsi ma quando il tuo paese natio non ti offre più nulla e ti passa anche la voglia di vivere, reagire e fare un biglietto aereo è la soluzione migliore. Non dico a Tenerife necessariamente, ma anche nelle altre isole oppure altrove, ci sono tanti posti dove è ancora possibile rifarsi una vita per bene, in Germania o altre nazioni nord europee, ovunque. Non smettete di vivere, non fatevi schiacciare dall’aria irrespirabile italiana dove non si trova lavoro nemmeno a pregare, specie sulla cinquantina, dove la vita è carissima, le tasse sono altissime e i servizi offerti praticamente nulli. In Italia si lavora per mantenere sprechi e ruberie della politica, ogni opera pubblica è buona per fare sparire non milioni ma persino MILIARDI, basta pensare che il ponte sullo stretto di Messina non è mai stato fatto ma è costato centinaia di milioni. Amici italiani riprendete in mano la vostra vita e non lasciatevi sprofondare nella depressione, nel mal di vivere che si spegne con delle pastiglie che non fanno sentire forse il malessere ma la situazione rimane quella, solo si spegne il dolore che provoca. Ripartire e trovare la propria serenità, tranquillità e gioia è possibile.

Grazie Tenerife, grazie di cuore, fare quel biglietto aereo è stato una vincita alla lotteria. Grazie di cuore Tenerife!

Lettera Firmata

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