“Senza soldi a Tenerife con 3 figli e ho un tumore” il grido d’aiuto di una famiglia italiana

Un post pubblicato ieri mattina nel gruppo Facebook “Italiani a Tenerife”, il più grande e frequentato dai connazionali che vivono sull’isola, con oltre 25.600 iscritti ha scosso la comunità italiana. Di seguito riportiamo la pubblicazione:

Il post è stato pubblicato da un profilo con cognome fittizio risulta però essere “vero”, cioè all’interno sono presenti le foto della famiglia, inoltre sollecitata da alcune persone che avevano espresso dubbi circa la veridicità del caso, la donna ha pubblicato dei fogli con diagnosi e referti medici, sui quali si può leggere nome e cognome.

Situazione gravissima e disperata

Ritrovarsi all’estero con tre figli, un cancro in stadio avanzato e senza nemmeno i soldi per rientrare in Italia è una situazione da incubo. Eppure casi simili – generalmente per fortuna non gravi come quello sopra – capitano più spesso di quanto crediamo. Meno di due mesi fa avevamo raccontato la storia di un connazionale che non è stato pagato per il lavoro svolto e non aveva nemmeno i soldi per fare il biglietto e tornare in patria. Poi ci sono coloro che per racimolare qualche soldo si rivolgono ai “compro oro” o dispongono di qualche aiuto in patria.

Si tratta nella maggior parte dei casi di persone che in Italia non avevano prospettive, e che per disperazione provano a giocarsi la carta espatrio anche a costo di fare le cose con ristrettezza economica. La donna nei commenti al post a chi gli domandava come mai sono partiti con 3 figli per poi ritrovarsi dopo appena 2 mesi senza soldi, ha risposto che gli era stato promesso un posto di lavoro, ma che una volta arrivati sull’isola chi glielo aveva promesso è sparito.

Nessun aiuto dalla Farnesina?

A chi le consiglia di rivolgersi alle autorità italiane per ottenere un rimpatrio, la donna nei commenti ha risposto: “Ho chiamato la Farnesina che mi ha rimbalzato a un numero di Barcellona che mi ha rimbalzano a Madrid che mi ha rimbalzano alla Farnesina……” ci auguriamo che si tratti di un fraintendimento o di un errore, perché non fornire assistenza in casi come questo sarebbe davvero assurdo.

Diario di Tenerife