La Policia Nacional ha arrestato una coppia di 23 e 22 anni, entrambi colombiani, per un presunto reato di truffa. Utilizzando fittizi annunci di affitti a Tenerife, avrebbero sottratto 100.000 euro ingannando, a quanto pare, più di 50 persone. L’uomo ha precedenti penali.
L’indagine è stata avviata a seguito delle numerose denunce presentate per truffe riguardanti affitti a Tenerife, che avvenivano mediante la pubblicazione online di annunci di immobili proposti in affitto a prezzi molto inferiori rispetto al mercato. Un modus operandi che rappresenta un “grande classico“, che avevamo descritto anche nell’articolo Truffati a Tenerife: ritrovarsi per strada con le valigie in mano, che descrive la vicenda di una coppia di connazionali truffata.
Come agivano i truffatori
I presunti autori della truffa avrebbero utilizzato il nome di una società di costruzioni domiciliata a Tenerife per generare maggiore fiducia nelle vittime. Tutta l’attività veniva svolta online, con l’uomo che si faceva passare per uno dei dirigenti dell’azienda, per acquisire maggiore credibilità agli occhi dei malcapitati.
Dopo un’analisi delle denunce e, a seguito delle indagini condotte dagli agenti giudiziari della Polizia Nazionale, è stato possibile identificare e localizzare queste due persone in un appartamento di Madrid.
I due truffavano a Tenerife da Madrid
Per portare avanti l’indagine ed sequestrare eventuale materiale collegato alla truffa, gli investigatori della Polizia Nazionale della Commissariato di La Laguna si sono recati a Madrid, dove in collaborazione con l’Unità Centrale di Criminalità Informatica, hanno eseguito una perquisizione, disposta dalla magistratura in una residenza della capitale spagnola.
Nella stessa operazione sono stati sequestrati oltre 9mila euro in contanti, una pistola giocattolo, documentazione delle vittime, la cui identità era stata usurpata, 15 telefoni cellulari, 6 schede SIM prepagate, 4 orologi di lusso e diversi gioielli. I presunti autori hanno ottenuto un profitto totale superiore ai 100.000 euro dalle oltre 50 persone danneggiate. E’ stato inoltre disposto il sequestro di 17 conti bancari. L’indagine è ancora aperta e non si escludono nuovi arresti e la comparsa di nuove vittime.
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