Italiani a Dublino. 2: Marco, un farmacista a Bray

Oggi è il momento dello spazio riservato a noi italiani a Dublino.

La storia della seconda puntata è quella di Marco, trevigiano e farmacista, immigrato a Dublino qualche anno fa dal Veneto.
Marco lo ho conosciuto in un meetup e siamo diventati amici, tanto che qualche volta si va fuori in compagnia insieme ad altra gente.

Posto qui di seguito la intervista in cui Marco ci parla del suo lavoro e della sua vita qua a Dublino. Data anche la particolarità della professione che pratica, pensavo fosse interessante dargli una voce in questo blog per comprenderne le caratteristiche e i dettagli che a noi italiani “dublinesi” potrebbero risultare interessanti..

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Marco, quando sei arrivato a Dublino e cosa ti ha portato qua?

Ciao. Va bene. Faccio una premessa, mi sono laureato all’università di Padova in farmacia. Sono arrivato in Irlanda nel 2007 principalmente per imparare l’inglese. Inizialmente ho lavorato quattro mesi come commesso al Dunnes Stores. Ma già appena arrivato avevo iniziato a fare la registrazione per lavorare come farmacista e dopo un po’ ho trovato lavoro nella farmacia dove tuttora collaboro. Devi sapere che in quel periodo era molto facile trovare lavoro nel mio settore, qua in Irlanda. Riguardo all’Italia, nel periodo poco prima di partire, già lavoravo come farmacista dal 2001, ma ho deciso appunto come detto sopra di venire a Dublino per migliorare la mia conoscenza della lingua inglese, fondamentale per comunicare con il mondo e tenersi informato.

Quindi tu non fai parte di quelli che “scappano” letteralmente dal mondo del lavoro italico per  le poche prospettive professionali?

Assolutamente no. Avevo un lavoro e mi trovavo bene con la mia farmacia. L’unico motivo era la mia motivazione a migliorare l’inglese. Anzi, con il mio capo siamo così rimasti in buoni rapporti che mi ha detto che se vorrò tornare in Italia in  futuro, e se lui ovviamente avrà bisogno, potrò tornare a lavorare con lui.

Marco, farmacista a Bray

Quali sono le principali differenze tra Italia e Irlanda per quanto riguarda il lavoro in farmacia? E per quanto riguarda le normative?

Sono molti anni che manco dall’Italia e non sono molto al corrente delle novità introdotte nel mio settore, ti posso dire che sono tuttavia molto differenti. Qui in Irlanda ogni cliente è invitato a tornare sempre nella stessa farmacia, dato che in Irlanda abbiamo lo storico di ogni paziente. Questa è la principale differenza. In Italia il farmacista riceve la ricetta e da il farmaco. Non abbiamo appunto la storia del paziente…quindi non sappiamo che farmaci stia prendendo. Mentre in Irlanda, abbiamo il file del paziente conservato nella farmacia, e sappiamo quali farmaci stia assumendo. A volte addirittura gli ospedali ci chiamano per sapere certe informazioni sul paziente. So tuttavia che in Italia dipende da regione a regione, perché la sanità è dipendente dalle leggi regionali. Quindi alcune regioni hanno probabilmente normative diverse.

Altre differenze?

Una importante ancora da sottolineare è che in Irlanda il medico può decidere di dispensare il farmaco come vuole, non è necessario prescrivere la scatola intera, a giorni alterni, settimanalmente, etc.. insomma con la massima libertà. In Italia deve dispensare per forza la scatola intera:  in Irlanda invece può dispensare anche una singola compressa.

Quale dei due sistemi per te è migliore?

Per le caratteristiche suddette, penso che lavorare in Irlanda nel mio settore dia un po’ più di soddisfazione e le cose vengono fatte con più meticolosità. Con questo non dico che il sistema italiano sia peggiore di quello irish, ma che qua è più facile controllare lo storico dei pazienti e il lavoro risulta più funzionale e scorrevole.

Ti trovi bene dal punto di vista economico per quanto riguarda il lavoro?

Sicuramente mi trovo molto bene. La pensione integrativa obbligatoria (ENPAF)  per es. che abbiamo in Italia, qua non esiste. Ci sarebbero necessità più urgenti  in cui investire i soldi in Italia che non darli a un sistema che li distoglie da bisogni più essenziali (un mutuo, affitto, cibo, spese straordinarie etc).  Insomma, non dovrebbe essere obbligatorio, ma lasciato alla libera scelta del contribuente.

Insomma le solite ipertassazioni obbligatorie italiche abbastanza assurde. Passiamo al rapporto con i clienti. Come ti trovi?

Più o meno ci sono le stesse tipologie di clienti che abbiamo in Italia, tutto il mondo è paese. A volte, per questioni di lingua, ho difficoltà  a comprendere  veramente cosa vogliono, ma se ho qualche problema chiedo aiuto ai colleghi.

Consiglieresti a un farmacista italiano giovane e meno giovane di venire quassù e quale è il primo passo da fare per fare il farmacista a Dublino?

Sicuramente lo consiglierei. Prima di tutto è un’esperienza di vita,  e lavorare in Irlanda come farmacista, come ho detto sopra,  è gratificante, e non solo per lo stipendio.

Bisogna rivolgersi al Pharmaceutical Society of Ireland, presentare dei documenti tradotti in inglese e vidimati dalla ambasciata italiana. Esiste inoltre una tassa di iscrizione che ammonta a circa 400 euro all’anno. Qui in Irlanda, tuttavia,  la Society è indipendente dai farmacisti,   è regolata dalle leggi dello Stato e, al contrario della situazione italiana,  non esiste un vero e proprio albo.

In Italia abbiamo un esame di stato obbligatorio (anche qua si fa una sorta di esame, ma ti chiedono una copia di quello italiano, sufficiente per esercitare la professione in Irlanda) e  l’albo è più un ente a difesa dei farmacisti; in Irlanda la Society è un ente a difesa dei pazienti…dai farmacisti: ha anche il compito di garantire ai cittadini che il farmacista svolga correttamente il suo lavoro.

Marco, infine parliamo di vita sociale qui a Dublino, e non di lavoro…

Ma sai, ci sono i pro e contro: in generale mi trovo bene e sotto certi punti di vista qua è migliore. E’ più facile socializzare e conoscere persone di tutte le età. In Italia trovo complesso fare nuove conoscenze dopo una certa età…qui è più accettato e facile stare in compagnia, sopratutto di sera. Dublino inoltre è ormai multi culturale, ed è un ambiente perfetto dove vivere per incontrare facilmente stranieri.

Da buon veneto, preferisci sempre il vino o la birra?

Qua preferisco la birra. Ovviamente.

Ringrazio ancora Marco per la sua gentilezza e disponibilità e a risentirci con una nuova storia di Italiani a Dublino.

LINK UTILI

PHARMACEUTICAL SOCIETY OF IRELAND

AGENZIA DI LOCUM (GESTITA DA UN ITALIANO) PER FARMACISTI

Se vuoi contattarmi per raccontare la tua storia di vita a Dublino scrivimi qua sul blog, oppure contattami alla mia pagina facebook.

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4 Risposte a “Italiani a Dublino. 2: Marco, un farmacista a Bray”

  1. Ciao!
    Sono una farmacista e vorrei anch’io trasferirmi lì.
    Volevo chiedere a Marco se fosse possibile avere il suo indirizzo mail, così da potergli fare qualche domanda a riguardo, se naturalmente non dovesse essere un problema.
    Grazie

    1. Ciao Marco,sono una farmacista come te e sarei intenzionata a lavorare a dublino..potresti darmi delle altre informazioni?ti ringrazio

  2. salve!
    a un esame prima della laurea in farmacia ho vinto una borsa di studi la quale mi consente fare un periodo di tre mesi all’estero svolgento una attività di tirocinio nell’ambito di farmacia, quindi dovrei trovare una farmacia che mi ospiti. posso avere gentilmente il contatto con questo ragazzo marco?
    grazie mille

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