Graffiti is life
Amo tutto ciò che è rappresentazione artistica (in particolare i graffiti) all’aperto: è una autentica sfida a tutto. Al tempo meteorologico, agli occhi giudicanti dei passanti, alla ripetitività dell’ambiente attorno e al grigiore della vita quotidiana. Una sfida alla tristezza, agli sguardi bassi e alla nostra fretta senza senso.
La amo perché, senza chiederci nient’altro che un po’ di attenzione gratuita, ci mette in condizione di osservare qualcosa di piacevole senza spingerci alla critica o al giudizio, senza essere costretti a chiedere spiegazioni, senza dovere fare i complimenti a chi ne è l’autore: è di tutti, è un dono che ci viene fatto per dare un senso al nostro passato, presente e futuro. La street art è eternamente presente, si evolve, colora i muri apparentemente insignificanti, grigi e spenti delle aree urbane e rende omaggio all’ensemble di cui facciamo parte, dandogli un senso e rendendolo vivo. In poche parole: la street art è tutti noi, non appartiene a nessuno. Non chiede nulla, dà soltanto.
Contro la piattezza dei sensi
Così, passando accanto a un bellissimo murales, i colori e i disegni che ammiriamo tramite i nostri occhi, ci regalano una emozione che al contrario, inconsapevolmente , sarebbe una iniezione di noncuranza e anonimato, il regno della routine e della piattezza: proprio come lo sono la desolazione e la impersonalità dei muri vuoti della città.
Allora, tornando al topic…dopo avere fatto questa premessa, vi mostro una selezione di 40 graffiti che ho fotografato per le strade di Dublino da quando sono residente qua.
Una menzione speciale per l’artista Solus, che ha un suo stile particolare, ed è diventato famoso non solo a Dublino, dove opera stabilmente, ma anche in altre parti del globo. Trovate il link al suo Twitter in questo post.
I graffiti che ho selezionato sono ancora quasi tutti in giro per la città a colorare i muri, ma alcuni (tra cui quelli di Grandby park, ora chiuso), non potrete più vederli, perché rimpiazzati da altri…
Sono veramente solo una piccola parte e rendono poco l’idea di quanto sia graffitara Dublino: lo è da poco, perché il fermento dei murales è esploso letteralmente solo negli ultimi anni, post crisi. A questo punto, lo avete capito…completerò il quadro con una “seconda parte”. 😉
Buona visione!
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Buona visione.
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