La vecchia ferrovia sotto il fiume

“- Cosa ha detto?
– Dice che il treno si è perso.
– Come fa a perdersi?! Viaggia sulle rotaie!”

Dal film: Il treno per il Darjeeling

Sono sempre rimasta affascinata dagli edifici abbandonati, perchè li trovo ricchi di storie, è un po’ come guardare in un cassetto pieno di fotografie e vecchi foglietti scritti alla rinfusa.

In questo caso, rimescolando le carte del mio cassetto delle memorie internettiane, ho trovato un luogo abbandonato che non mi sarei aspettata. Il mio mouse ha incrociato il sito delle ferrovie abbandonate.

Lo so, è strano, ma sinceramente non avevo mai pensato a che fine facessero le ferrovie che cadevano in disuso, per un qualche strano motivo nella mia mente erano catalogate come “eterne”.

La ferrovia è un’opera mastodontica, è impossibile pensare che possa diventare abbandonata, che possa essere invasa dalla vegetazione e che un giorno possa scomparire. Facendo un giro sul sito mi sono resa conto che la mia idea, per quanto romantica, era quanto mai lontana dalla realtà.

Mi piacciono le ferrovie. Mi piace il rumore delle ruote di ferro sulle rotaie. Mi piace guardare le immagini che scorrono veloci davanti ai miei occhi dal finestrino e che si fermano con fatica stridendo e fischiando. Le ferrovie sanno di ferro e di pipì, le ferrovie sanno di vita.

In una stazione si raccolgono tantissime storie e tutte sono rinchiuse su loro stesse. Le ferrovie sanno di partenze e arrivi, di scelte, di bivi, di movimento.

Tutte le storie nelle ferrovie hanno il sapore della speranza. C’è chi parte sperando di tornare, chi parte sperando di cambiare, chi torna a casa, chi cerca una nuova vita. E’ per questo che secondo me i clochard amano dormire nelle stazioni, perchè oramai hanno perso la speranza e durante la notte lasciano che le storie che le persone hanno abbandonato sui binari, scaldino almeno i loro sogni con un pizzico di speranza.

Per questo per me sono eterne. Tutto questo movimento, questo scorrere e muoversi non si può congelare nel tempo, non si può fermare.

Eppure vi sono tantissime ferrovie che si sono congelate in un tempo passato. Alcune sono scomparse, altre si attaccano alla vita, come se la memoria delle storie che hanno raccolto non fosse ancora pronta a scomparire e le rotaie compaiono attraverso strisce erbose o pezzi di muro, rimanendo saldi baluardi raccolti dalla vegetazione.

Guardando nel sito ho trovato una ferrovia che non potevamo non andare a vedere perchè ha una particolarità quasi unica, passa sotto un fiume.

Lo so che sembra impossibile, però è proprio così.

Ora, io una ferrovia sotto a un fiume non l’avevo mai vista, quindi insieme con il Mic, Das e Furia Buia ho deciso di cercarla.

La ferrovia è la vecchia linea che da Pontedera si collegava a Lucca, passando per Pieve di Compito.

Camminavamo in un sentiero che sembrava appena uscito da un racconto di Narnia, cercando di capire dove fosse finita la ferrovia, fino a che non l’abbiamo trovata. Era quasi nascosta, pochissime tracce ci raccontavano la sua storia.

Abbiamo dovuto dividere l’escursione in due momenti perchè non era possibile seguire tutta la linea in un unica volta. La prima parte è quella che mi ha colpito di più, forse perchè più selvaggia. Siamo arrivati fino al Visona, partendo da Pontedera e da lì siamo dovuti tornare indietro e riprendere il sentiero nella zona di Compito, in via della Badia.

Abbiamo seguito il fiume fino ad arrivare ad una villa abbandonata molto suggestiva. Da lì e bastato  seguire il sentiero per arrivare alla galleria.

Venite con me, sentite i piedi che affondano nel terreno come dopo una giornata di pioggia e continuate a camminare verso la galleria. Il rumore d’acqua si fa sempre più forte e dalle pareti potete vedere il fiume Visona che cerca di uscire e trovare una nuova via, la via dove scorreva un tempo, cambiata per volere dell’uomo.

Ascoltate il suono della locomotiva che veloce passa sotto la galleria, prima lasciando che le sue parole si disperdano tra gli alberi e poi rombando, contenuta e imbrigliata dentro le pareti della galleria.

Ora che siete dentro, urlate.

Si, avete capito benissimo, urlate.

Lo sentite quello strano rimbombo, quell’effetto metallico che replica e si aggiunge alla copia scomposta del vostro urlo?

Tecnicamente non lo so perchè avvenga questo effetto. Quello che so è che mentre ero completamente assorta dalla galleria, Das ha abbaiato. E’ stato in questo modo che ho scoperto che la galleria altro non era che una stupenda cassa di risonanza metallica.

Un paio di notizie tecniche

Le informazioni le ho prese su internet.

Direttamente dal sito delle ferrovie.

Da Wikipedia .

Da un blog bellissimo che vi consiglio di andare a vedere, il blog del fotografo Matteo Bini. Matteo ha addirittura messo un file scaricabile per google earth, dove trovate tutto l’itinerario perfettamente spiegato e visualizzato.

Se siete degli amanti dei treni e volete sapere tutto su: binari,  vagoni,costruzioni e le la storia nel dettaglio, dovete assolutamente andare a vedere il sito “ferrovia lucca-pontedera una storia che rivive”

Vi racconto molto in breve la storia della ferrovia

Il progetto della costruzione partì nel 1904. Con la prima guerra mondiale i lavori furono interrotti per essere ripresi in forma ridotta nel 1919. La seconda guerra non portò fortuna a questa ferrovia, che venne bombardata e il ponte di Calcinaia venne distrutto. La linea fu chiusa nel 1944.

La linea partiva da Lucca e arrivava fino a Pontedera passando da 8 stazioni. Un tratto breve, solo 25,264 km.

Appunti di viaggio con i cani

Il giro è sicuramente interessante e tutta la zona è adatta per una passeggiata non troppo lunga, ma piacevole. Vicino alla zona della galleria, ci sono un po’ di gatti.

Le case sono vicine, ma è un posto tranquillo per fare due passi.

Indubbiamente non è proprio il luogo perfetto. Das e Furia Buia mi hanno detto che secondo loro ci sono posti migliori dove correre. Loro però amano gli spazi sconfinati, quindi se avete cani un po’ meno esigenti, lo troveranno un bel posto.

Essendo sul torrente Visona, l’acqua è sempre presente, quindi è una passeggiata perfetta anche nei giorni caldi d’estate.

Occhio ai forasacchi!

 

Map

Non è come la mappa di Mic Map, ma aspettando che la faccia, questa servirà allo scopo.

Presa in prestito dal sito : “ferrovia lucca-pontedera una storia che rivive”

Galleria

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consiglio dell’esploratore

Ogni partenza corrisponde ad un arrivo e ogni arrivo nasconde una partenza

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