I cinesi non sono tutti uguali, le minoranze etniche in Cina: 少數民族

Avvicinarsi alla realtà cinese, significa anche andare oltre l’immaginario comune scoprendo che molte cose date per scontate sono in realtà molto più complesso. In Cina le minoranze etniche riconosciute sono ben 56, molte non sono infatti riconosciute ufficialmente, tra cui la maggioritaria è quella han che rappresenta ben il 92% della popolazione. Studiare le minoranze etniche cinesi significa ripercorrere la Storia della Cina stessa, della sua espansione e della visione che ha di sé stessa. L’armonia tra le diverse minoranze è infatti uno dei punti cardine dell’ideologia cinese, una questione estremamente affascinante ma anche delicata.

少數民族

少 (shǎo): Il primo carattere che ci porta alla scoperta delle minoranze etniche in Cina, è abbastanza semplice e significa poco. A comporlo ci sono il radicale小 (xiǎo) piccolo, rappresentando qualcosa che viene diviso e l’onnipresente 丿(piě), la nostra linea che indica movimento. 少 (shǎo) rappresenta inoltre dei granelli di sabbia, essendo la forma originaria di 沙 (shā) ossia sabbia, ed infatti troviamo 少 (shǎo) di fianco a 氵(shuǐ) che è la forma semplificata di 水(shuǐ) vale a dire acqua. Ed infatti rappresenta l’acqua che scorre. L’esempio dei granelli farebbe in realtà più pensare a piccolo ma concentriamoci sul significato di 少 (shǎo) come poco. In realtà a pensarci bene il concetto di poco ed i granelli di sabbia non sono così distanti.

 

数 (shù): Qui siamo invece di fronte al significato di numero, contare, vario ma anche fato. Destino e numeri sono legati tra loro in molte culture ma soprassediamo visto che 数 (shù) è lunghetto. La prima componente è 攵(suī), variante del radicale numero 66 (攴 pū) con significato di colpa o colpo secco (vi siete mai chiesti perché la musica rap si chiama rap?) e rappresenta una mano con un bastone. Se il bastone punisce la colpa con un colpo secco, può anche essere usato per contare tracciando linee sul terreno… Passiamo alla seconda parte del carattere, quella che darebbe il suono a 数 (shù), ossia 娄 (lóu) che significa costellazione ma anche vestire e cognome. Significati diversi tra loro ma vediamo di scomporlo per trovare un senso. 娄 (lóu) è composto da 女 (nǚ), la donna convenzionalmente ritenuta inchinarsi e 米 (mǐ) il riso, come sempre scomponibile in 木 (mù) la pianta e 丷 (bā) i chicchi. Per capire i vari significati di 娄 (lóu) dobbiamo quindi rivolgerci alla forma tradizionale 婁 (lóu) dove al posto del riso compaiono 毌 (guàn) a sua volta antica forma di 贯 (guàn) che significa passare attraverso, forare, legare insieme ed infatti era una stringa di 1000 monete (e di colpo si illuminano i significati visti in precedenza)  e 中 (zhōng) il centro che per farla breve è formato da 口 (kǒu) che vuol dire un sacco di cose ma qui ci interessa spazio aperto e 丨(gǔn) che anche lui vuol dire molto ma a noi interessa una linea intesa come asta, ed il centro è lo spazio dove sta lo stendardo! Ricapitolando 娄 (lóu) racchiude vari significati dovuti alla sua complessità, ma ci piace vedere la centralità della donna e le costellazioni come una stringa di stelle, i vestiti si infilano dalla testa ed il cognome penso sia legato allo stendardo ma non ci metto la mano sul fuoco. Concludendo, dopo questa sudata anche i significati di 数 (shù) sono diventati più chiari.

民 (mín): che significa popolo, cittadino o soggetto. Secondo alcuni studiosi rappresenterebbe l’immagine di un punteruolo che punta, e cosa dovrebbe fare un punteruolo, un occhio, dando così il senso di schiavo. Non è che sia un carattere molto allegro, ma dobbiamo considerare l’evoluzione del significato e che il senso non doveva per forza essere letterale. Cieco poteva anche voler dire all’oscuro, in sostanza ignaro di ciò che accade perché troppo in basso nella scala sociale. Il punteruolo dovrebbe essere la parte destra del carattere. In ogni caso il senso è chiaro e andiamo avanti.

族 (zú): E per concludere con le minoranze etniche tocca fare un’altra mezza maratona. 族 (zú) significa clan familiare, gruppo etnico o tribale. Iniziamo a scomporlo da 矢 (shǐ) freccia, dardo ma anche giuramento, dove troviamo 大 (dà), l’uomo con le braccia aperte a indicare grande, a cui si aggiunge 𠂉 di cui non c’è traslitterazione ma che comunque è formato da一 (yī) una linea e il movimento丿(piě). In quest’ottica personalmente mi viene da pensare ad un uomo che lancia qualcosa, ma secondo alcuni studi è inutile scomporlo visto che 矢 (shǐ) sarebbe semplicemente la rappresentazione di una freccia. Proseguiamo la scomposizione di 族 (zú) con 㫃 (yǎn) che ha il significato di bandiera sventolante o di strisce di tessuto attaccate alla bandiera oppure ad un pennone. A comporlo abbiamo 人 (rén), uomo e questo è facile facile con il nostro omino che cammina a cui si aggiunge poi 方 (fāng) che è radicale di 族 (zú) e vuol dire regione, piazza, quadrato ed altro e sarebbe la rappresentazione dell’impugnatura di un coltello (la parte inferiore sarebbe la lama del coltello, la linea centrale l’impugnatura ed il puntino in alto un indicatore usato per evidenziare un particolare). Per capire come si è passati dall’impugnatura di un coltello ad una piazza serve un po’ di logica da strada, ma non è impossibile da capire. Come non è impossibile capire perché un uomo ed un luogo finiscono col diventare una bandiera che sventola oppure qualcosa che alla bandiera è attaccato. Concludendo l’analisi di 族 (zú) abbiamo in sostanza una freccia che difende una bandiera al vento, ed ecco il nostro clan!

Abbiamo così scoperto che le minoranze etniche sono dei piccoli gruppi di persone poco numerose, se poi vuoi saperne di più sulle principali minoranze etniche che abitano la Cina, un bel libro è Lesser Dragons, scritto da Michael Dillon.


Se vuoi approfondire la conoscenza della Cina e della sua cultura leggi il mio blog Farfalle e trincee.

 

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