I cinesi nella Bibbia? Lo dicono le tartarughe

Ero nel mio mercatino di fiducia, cercando libri a poco prezzo e ancora non sapevo in chi mi sarei imbattuto. La scelta dell’acquisto era tra l’ennesimo manuale di storia cinese, argomento di cui mi sento appagato dopo avere letto la Storia della Cina di Sabbatini e Santangelo, edita da Laterza ormai dieci anni fa, recensita in un altro mio blog. Altra ipotesi di acquisto era un volume dedicato alle zone chiave della storia economica cinese, tema che apre mille altri mondi. Ad un certo punto il mio sguardo venne attratto da un volume bianco dal titolo intrigante, L’identità cinese, e dal sottotitolo devastante, ossia Note sulla preistoria della Cina secondo le iscrizioni oracolari della dinastia Shang. Nulla sarebbe stato più come prima.

L’autore, Antonio Ammassari, viene ritenuto uno dei più grandi biblisti viventi. In realtà se vivente o meno sarebbe da verificare visto che in rete non si trovano molte notizie, a meno che oltre che erudito il nostro autore non sia anche un veterinario romano. La biografia di Ammassari, riportata dal volume della Jaca Book (ovviamente acquistato subito), è impressionante. Ammassari, nato nel 1929, è stato magistrato fino alla veneranda età di 30 anni, prima di dedicarsi alle lingue semitiche ed all’analisi dell’Antico Testamento in varie Università del mondo. Fino a che un giorno scoprì la sua passione per la lingua cinese, in particolare per le iscrizioni sulle ossa oracolari e sui bronzi. L’ampiezza dei suoi studi ha portato l’autore a delle teorie estremamente interessanti e curiose.

Un bronzo con antiche incisioni in lingua cinese.
Un bronzo con antiche incisioni in lingua cinese.

Il libro di Ammassari prende in analisi molti dei caratteri presenti sulle iscrizioni oracolari, incisi su gusci di tartaruga e da cui è originata la scrittura cinese. In particolare l’autore smonta letteralmente i caratteri (dì) stelo, componente di 上帝(Shàngdì) Dio e (Wáng) sovrano. I caratteri non vengono sono analizzati ma vengono utilizzati per tratteggiare gli aspetti culturali della Cina al tempo degli Shang (ca. 1600 a.C. – ca. 1046 a.C). Ammassari non contiene la sua passione e sulle ali dell’entusiasmo annota caratteri su caratteri, sia nella loro forma primitiva che in quella moderna, trascinando il lettore in una danza dalla quale si rischia di uscire esausti. Va comunque detto che molti caratteri nella loro forma primitiva sono più intuitivi dei corrispondenti moderni.

Ma Ammassari ci regala il meglio quando espone le sue teorie di fondo, ossia l’esistenza di una cultura pre-biblica in un territorio che andava dall’Africa alla Cina. Per farlo il nostro eroe analizza mitologie e leggende raccolte in varie parti del mondo, sottolineando ad esempio come上帝 che di fatto significa “colui che sta sopra l’albero”, rappresenti un concetto di divinità ricorrente in molte culture. Ma gli esempi sono moltissimi, tutti di grande effetto, basti considerare che vengono presi in considerazione anche i totem delle popolazioni native americane. Secondo Ammassari questa antica cultura si diffuse lungo quelle che più tardi diverranno delle grandi rotte commerciali marittime. Ma le sorprese non sono ancora finite, il meraviglioso libro ce ne riserva ancora.

Nel capitolo in cui analizza l’Antico Testamento, suo vero campo di battaglia, Ammassari arriva a delle conclusioni che stupiscono. Il biblista rintraccia infatti nelle pagine del sacro libro, le prove che alcuni dei popoli di cui si parla siano cinesi. Analizzando i libri dei profeti Ezechiele e Geremia, ma non solo, Ammassari assegna un volto a popoli che la Bibbia lascia senza nome, dicendo solo che vengono da lontano. Secondo l’autore lo stesso nome di Dio sarebbe da collegare alla lingua cinese. Il nome orignario di Dio nella Bibbia sarebbe infatti stato Shaddaj, inutile dire che Ammassari attraverso pagine e pagine elenca le caratteristiche comuni tra le due divinità. Non viene tralasciato davvero nulla, anche i minimi dettagli sono presi in considerazione.
In conclusione un libro affascinante, scritto da una persona innamorata dai caratteri cinesi e davvero molto colta, forse anche troppo. Hanzi ha molto probabilmente trovato un padre spirituale!