La valigia perfetta!

Sfatiamo un mito tutti insieme: La VALIGIA perfetta non esiste! 

Penserete “ah che bella scoperta che hai fatto!” 

Io non la vedo così, anzi la mia verità è che per arrivare a questa conclusione ho impiegato diversi anni e molteplici viaggi. In questo articolo proverò a spiegare il mio percorso, il mio viaggio fino al risultato della mia Valigia perfetta! 

La VALIGIA perfetta non esiste! 
La VALIGIA perfetta non esiste! 

Dai racconti dei miei ovviamente, i primi viaggi o meglio la mia valigia veniva preparata da loro, indistintamente tra mio padre e mia madre, anche se il preciso e il revisore di turno era sempre mio padre ^_^ Lui era l’addetto al controllo finale, io non potevo di certo e mia madre era negata per queste cose. Ovviamente a chi potevo assomigliare io? Alle seconda, ma più avanti capirete che forse è stato un pregio. Dei viaggi con i miei ho ricordi pieni di lacune, ho flash che porterò per sempre nel cuore, ad esempio la prima volta che vidi il Lago di Garda dal sedile posteriore della nostra Fiat Tipo ed esclamai tutta contenta “ah lu maru!” (ah il mare) con i miei che ridevano perché appunto avevo scambiato il lago per il mare, oppure ancora quella volta che in montagna decisi di far valere le mie capacità motorie con l’altalena ma vinse lei spudoratamente ed io rimasi a terra senza fiato per il colpo ricevuto in pieno sulla schiena ed i tanti altri episodi divertenti che caratterizzavano le nostre vacanze e i nostri viaggi. Mio padre ricorderà per sempre quella volta che non volli uscire dal villaggio turistico in Puglia per visitare le grotte con il battello e loro stettero male tutto il tempo, mentre io rimasi tutto il giorno in piscina con le amichette. Insomma ogni famiglia ha i suoi episodi ed il suo album di ricordi. 

la valigia perfetta
la valigia perfetta

Arrivò poi il periodo delle gite scolastiche e dei campi scuola con l’ACR, a distanza di anni devo ammettere che sono gli anni più spensierati della mia vita e dei quali sento in particolar modo la nostalgia. In quel periodo i miei erano già separati ed io vivevo con mio padre. Le valigie da quel momento in poi toccavano a me con l’eco in sottofondo di “mi raccomando prendi solo quel che ti serve, lo stretto necessario, perché poi la valigia pesa e te la devi tirar dietro da sola!” Devo ammettere che a 34 anni, quando preparo la valigia sento questa vocina nell’aria anche se mio padre da anni vive con la compagna. 

Quelli furono gli anni dei: mi serve quel vestito (campo scuola in mezzo al nulla nell’entroterra marchigiano), mi serve assolutamente quella borsa o quel paio di scarpe con la zeppa (gita delle superiori tra Praga e Budapest) oppure ancora “ragazze ho portato un chilo di Nutella, non si sa mai!” quanto avrà riso Veronica quella volta a Bratislava, la sola ed unica mia preoccupazione principale era il cibo che non mangiavo. Poi c’erano la piastra per i capelli, il phon perché se non è il mio non va bene, la camicetta che devo assolutamente indossare perchè il ragazzo che mi piaceva in quel momento doveva vedere, oppure ancora il piccolo scoiattolo che portavo dietro e che faceva la guardia dal comodino. Ricordo una volta quando con Veronica e Federica aprii la valigia e tirai fuori delle mele, non solo erano le cose più salutari che avessi messo in valigia ma anche la cosa più strana che si potessero aspettare da me. Quante cavolate si fanno in quel periodo e quanti ricordi si imprimono nella nostra memoria senza che ce ne rendiamo conto. 

Degno di nota è l’episodio, non ricordo la meta, la gita e l’anno, ma un ragazzo entrando nella camera dove dormivamo io e Veronica cadde dritto nella mia valigia che gli si chiuse sopra, quella volta capii che le misure del mio bagaglio erano un tantino fuori luogo per una semplice gita scolastica ^_^ 

la valigia perfetta
la valigia perfetta

Negli anni però ho fatto esperienza, soprattutto grazie ai viaggi con mia madre, il nostro motto era il seguente: non siamo perfette perciò accettiamo il fatto che qualcosa dimenticheremo a casa e che possiamo sempre comprare quel che manca! Io di queste parole ne ho fatto tesoro ed ora sono il motore che muovono la sottoscritta nel momento che precede il viaggio, ovvero devo preparare la valigia perfetta

la valigia perfetta
la valigia perfetta

Ricordo quando mia madre dimenticò le lenti semi rigide che portava ai tempi e si è fatta tutto il viaggio con gli occhiali e se doveva farsi una foto li toglieva “tanto penseranno che ho su le lenti a contatto” oppure ancora quella volta che abbiamo dimenticato le infradito per la doccia e siamo tornate a casa con due paia di infradito tempestati di strass. Quella volta che andavamo al mare e non avevamo portato i teli da spiaggia (ve lo avevo detto che non eravamo perfette!) o quella volta che “ma che ci fai delle scarpe da tennis, andiamo al mare…” e poi ci siamo trovate a comprare due paia di Fila basse e bianche ovviamente perché dovevamo passare il pomeriggio nel deserto con i Beduini e con i cammelli. Insomma diciamo che due persone imperfette come noi per arrivare alla valigia perfetta hanno percorso un sentiero lungo, faticoso e tortuoso. La sottoscritta ancora oggi dimentica qualcosa, ma ho un buon metodo almeno. 

Stavamo migliorando….

Non dimenticherò mai quella volta dove: “Bee ti porti i dopo sci?” – “Si Mà me li porto perchè mette neve e pioggia” – “Ok va bene, ma secondo me sei esagerata come tuo solito!” Ultime parole famose: due giorni di pioggia costante, io con il mio bel paio di anfibi neri di pelle (un must degli anni ’90) lei con uno stivaletto di Alviero Martini che si inzuppo completamente e per rimediare…. faccio prima a farvi vedere cosa riuscì a combinare mia madre a Merano

"Ok va bene, ma secondo me sei esagerata come tuo solito!"
“Ok va bene, ma secondo me sei esagerata come tuo solito!”

“Mamma non avremo esagerato stavolta?” – “Dici?” – “Le Hostess ci stanno guardando male!”

“Tranquilla abbiamo messo tutto sottovuoto così possiamo portare più cose nella valigia!”

la valigia perfetta

La valigia perfetta, compre prepararla

Ovviamente non ho la bacchetta magica, non si può avere la stessa chiave che vada bene per tutte le serrature, ma si può raggiungere un giusto compromesso con se stessi, ed io credo di aver trovato il mio. 

Regole della Bea:

  1. Controllare il meteo pochi giorni prima della partenza. Sono riuscita a portare in valigia a Praga ( – 16° temperatura esterna) top con lustrini a gran quantità e due soli maglioni di lana;
  2. Accessori bagno: da brava viaggiatrice low cost ho dovuto ridurre al minimo (1 litro) la quantità di shampoo, balsamo, creme o maschere, fondotinta, creme corpo, olio abbronzante, crema dopo sole e via dicendo; sembrerà un miracolo ma con i giusti kit da viaggio tutto è possibile;
  3. Non dar mai retta a tua madre: le scarpe da tennis servono o possono servire, la crema solare idem se vai a Zanzibar e ci sono 40°, guanti e cappello di lana se vai a Bolzano e Merano e c’è la neve;
  4. Porta con te solo il necessario: i vestiti con le paillette non servono se vai in centro a Malindi a far la spesa o al mercato del pesce;
  5. Non superare mail il peso indicato dalla compagnia aerea, se poi devi prendere dei regalini dove li metti? li tieni in mano tutto il tempo? (è capitato anche questo!);
  6. Ricorda c’è sempre un supermercato, un negozio o un centro commerciale dove puoi acquistare quello che hai dimenticato a casa (“Bee hai portato il dentifricio?” – “No mamma dovevi prenderlo te stavolta” – ore 15.00 appena salite a bordo della nave a Guadalupe dopo 16 ore di volo);
  7. Lasciate sempre lo spazio per un buon libro, sarà il vostro miglior compagno di viaggio;
  8. Portate sempre un costume da bagno nero (“Che ne sai che non trovi una piscina o una spa e poi sei senza!” Parole sante, ho sempre portato un costume con me ed è davvero servito);
  9. Contate i giorni del vostro viaggio e portate con voi lo stesso numero di: slip, calzini, top o camicette, maglioni o felpe; jeans o pantaloni anche meno (se non vi sporcate con tutto ciò che divorerete in viaggio come me);
  10. Non dimenticate la macchina fotografica, una scheda di memoria in più perché può non funzionare quella che avete da una vita;
  11. Mettete sempre una copia del vostro documento nel bagaglio che imbarcate in stiva, io lo faccio anche se ho solo il bagaglio a mano ed il più delle volte ho sia la copia del passaporto che della carta d’identità (non si può mai sapere dove potrebbe arrivare la vostra valigia se si ha una botta di sfiga);
  12. Ovviamente il punto 11 dovete metterlo in pratica dopo aver controllato di aver preso con voi tali documenti, mi permetto di aggiungere “controllate che i vostri compagni di viaggio abbiamo i biglietti o i voucher” (mia madre sapeva che tanto avevo con me anche i suoi);
  13. Portate con voi un oggetto che vi ricordi casa, che sia una foto, un libro, un biglietto, qualsiasi cosa, se sarete lontani per diversi giorni o mesi vi faranno avvertire meno la lontananza; 

Non ho la chiave perfetta ma son passata dall’eccesso di bagaglio a trolley o borsoni da portare in spalla, lascio volentieri quel che non serve a casa e soprattutto lascio spazio per souvenir o acquisti vari. Pensate che sono riuscita a partire con la Ryanair ed il pesa valigie segnava 7 kg contro i 10 kg accettati come bagaglio a mano (per acquistarlo potete cliccare qui). Una vera conquista per la sottoscritta, anni di esperienza e schiena dolorante per l’eccessivo peso che portavo nella valigia. 

Concludo con la frase tipica di mia madre, quella che poi trovate come sottotitolo del mio blog di viaggi: Guarda e ammira perché infondo la nostra valigia potrebbe non esser perfetta, il nostro viaggio potrebbe esser pieno di imprevisti ma quel che vivremo sarà da guardare ed ammirare con gli occhi ben aperti ed il cuore pronto ad immagazzinare ricordi che porteremo per sempre con noi!

Sbagliando si impara
Sbagliando si impara….

Se volete leggere altri miei articoli di viaggio vi consiglio il post: Come scegli la meta delle tue vacanze?

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