I Viaggi di Bea vi portano nuovamente in Umbria, precisamente a Spoleto. Come ha detto La Boss Spoleto e la Rocca Albornoziana che ti mancavano! Ho colto al volo l’occasione del 25 Aprile per tornare nuovamente in questa bellissima terra, il contrasto tra la pianura e le colline mi rapisce ogni volta. Questa volta ho dedicato tutto il mio tempo a Spoleto, perdendomi anche come mio solito, regalandomi del tempo per me stessa, del tempo per le salite e per i piccoli vicoli dove lo sguardo si perde verso la vallata sottostante. Perciò seguite in questo mini tour in solitaria per la prima volta!
Spoleto e la Rocca Albornoziana
Punto di partenza Piazza Garibaldi, è forse l’unico luogo che ho memorizzato 🙂 Da qui inizio quindi la mia salita alla Rocca Albornoziana, lentamente, passo dopo passo, fermandomi davanti alle vetrine dei negozi, dedicando tempo per scattare fotografie dei piccoli vicoli laterali, fermando soprattutto i miei pensieri. Per esser la prima volta in solitaria l’ho gestita anche fin troppo bene, mi son persa “solamente” tre volte ed ogni volta ne ho capito il gusto, avevo lasciato correre il mio sguardo verso qualcosa di interessante, qualcosa che se vai di fretta non realizzi bene, qualcosa con l’aria di aspettare te.
Seguire il percorso principale non è il mio forte, dove vedo troppa gente e tanto chiacchiericcio da 25 Aprile ho evitato anche di passare, perciò ho percorso la strada più lunga per la Rocca ed ho evitato a piedi pari rampe, scale mobili ed ascensori, se devo visitare i miei piedi sono lo strumento ideale per muovermi ed i miei occhi diventano i padroni assoluti di me stessa.
Mi son lasciata alle spalle la Cattedrale di Santa Maria Assunta ed ho proseguito verso il Ponte delle Torri, purtroppo ancora inagibile a causa del terremoto. Qui la natura quel giorno mi ha regalato lo spettacolo più emozionante: il verde degli alberi, i fiori che iniziavano a far capolino dalla terra sembravano avvolgere il Ponte in un infinito abbraccio.
Il Ponte delle Torri unisce la Rocca Albornoziana ed il Monteluco. Questo ponte è impressionante ed unico nel suo genere: è lungo 230 metri e alto 82, pare sia stato costruito tra il Duecento e il secolo successivo, dopo il saccheggio di Spoleto da parte del Barbarossa.
Ora lasciamo la parte sentimentale che poco mi rispecchia e parliamo della parte tragicomica. La salita l’ho fatta tirando il fiato mentre ero al telefono con La Isa che mi chiedeva aiuto a 5 ore di macchina di distanza per trovare delle olive ascolane, ok che cucino ma che ne so a Vicenza dove diavolo vendono le olive ascolane, ma soprattutto le vendono secondo voi?? Beh che siamo strane ormai lo sapete se avete letto i miei precedenti post, ma così si esagera 😆
Arrivo alla Rocca nel momento esatto in cui il sole era alto sopra di essa. La Rocca Albornoziana domina la città di Spoleto, è illustre testimonianza della presenza dei papi e dei governatori e ne è il simbolo. E’ delimitata da un sistema di mura perimetrali alternate da sei torri squadrate. Si divide in due aree ben distinte: il Cortile d’onore, con il Museo nazionale del Ducato e uno spazio polivalente per mostre, concerti e convegni, e il Cortile delle armi, con un teatro all’aperto.
Ora viene il bello, potevo secondo voi ripercorrere il cammino a ritroso? Ovviamente la risposta è no, così continuo a camminare ed arrivo a tre ascensori, c’ero solamente io, qualche domanda forse dovevo farmela, ma come sempre mando avanti il mio istinto, perciò premo il bottone e chiamo l’ascensore.
10 minuti buoni prima di ritrovarmi all’inizio della salita per la Rocca, nel punto esatto in cui avevo salutato La Boss e la Zu, mi è andata egregiamente 😆 Da questo punto decido di voler bene a me stessa e mi fiondo al Bar Tric Trac in piena Piazza del Duomo, meglio conosciuto come il Bar di Don Matteo, ordino un bel calice di vino bianco e mi accomodo fuori per godere del vino e della vista della Cattedrale di Santa Maria Assunta.
La trovo sempre più bella non pensate? Sarà che il sole la illumina, sarà che era una splendida giornata o sarà che ero in pace con me stessa ma mi son fermata quasi un’ora a quel tavolo, tanto che uno dei due proprietari dopo un pò si è palesato chiedendomi se per caso fossi scappata di casa e se il giorno seguente doveva seguire la trasmissione Chi l’ha visto per testimoniare di aver visto una bella biondina a spasso tutta sola per Spoleto! Ve l’ho detto che adoro gli Umbri? Beh ora lo sapete! Lascio la Piazza del Duomo diretta al Teatro Romano ed inevitabilmente mi perdo…
Alla mia destra trovo questo splendido cortile ed alla mia sinistra una mostra ed entro…
Dopo la mostra mi trovo davanti al Teatro Nuovo “Gian Carlo Menotti” è un’imponente struttura che ospita 800 posti rendendolo il Teatro all’italiana più grande dell‘Umbria.
Lasciato il Teatro Nuovo arrivo finalmente al Teatro Romano dove mi lascio immergere dall’atmosfera del impero romano, questo luogo mi affascina sempre, l’ho già visto altre volte ma resto sempre ammaliata dalla sua bellezza. Costruito intorno al I secolo d.c., viene ancora oggi utilizzato per rappresentazioni e spettacoli vari ai quali vorrei tanto poter assistere un giorno.
Dopo aver camminato per più di 4 ore tra salite, discese, fatto salti temporali tra impero romano, papati e governatori mi concedo un’altra sosta in un bar vicino Piazza Garibaldi, approfitto anche per caricare il telefono che mi stava abbandonando ed attendo Check e Silvia. Beh la cena a casa loro era più scontata 😆 Non puoi venire a Spoleto senza passare da Mamma Laura “altrimenti mi offendo” come ci dice sempre. Fortuna per noi che aveva, a suo dire, preparato due cose veloci, io e La Boss stavamo rotolando lungo il viaggio di ritorno.
Saluto l’Umbria per l’ennesima volta, saluto Spoleto per la seconda volta con un semplice Ciao, semplicemente Ciao… perché i miei viaggi a spasso per il Bel Paese non finiscono qui…
Se il mio post vi è piaciuto vi lascio il link di Civita di Bagnoregio, la città che muore