A Parigi c’è la Senna, a Roma il Tevere, a Londra il Tamigi. Ok, quindi? Il fiume di una città è sacro, è il motivo per cui la città esiste. A Londra questo viene riconosciuto fortemente, al punto che ogni anno il fiume, vero e proprio simbolo della città, viene celebrato in un festival di dieci giorni, chiamato Thames Festival per l’appunto.
The Mayor’s Thames festival e’ diverso rispetto allo scorso anno, che lo eleggeva ad evento di punta nella celebrazione della fine di un’importante estate, quella delle Olimpiadi 2012, dove i fuochi d’artificio del festival erano anche parte della cerimonia di chiusura dei Giochi Paralimpici.
Quest’anno il Thames Festival si snoda attraverso 10 giorni all’insegna di creatività e arte, si terrà a settembre, per la precisione dal 6 al 16, e avrà chiaramente luogo in zone centrali della città adiacenti al Tamigi, e sul Tamigi stesso. Rivolto proprio a tutti, da famiglie a giovani, il Thames Festival sarà caratterizzato da concerti, spettacoli, mostre, esibizioni, monologhi, racconti, canti e balli di gruppo, tutti collegati dallo stesso filo conduttore: il Tamigi, e l’amore che i londinesi provano per esso.
Il pezzo forte della celebrazione e’ senza ombra di dubbio ‘A Ship’s Opera’, sabato 14 settembre, che vedrà una flotta di imbarcazioni storiche, a partire dall’eta’ della vela fino alle imbarcazioni a vapore, eseguire un concerto lirico a suon di campane, fischi a vapore, sirene e cannoni.
Potrete quindi assistere a coreografie di ballerini mascherati sui ponti (una sorta di carnevale), cori di centinaia di persone che si esibiscono sulle sponde del fiume, mostre di fotografie, quadri e illustrazioni, visite guidate in alcune zone segrete presso il fiume, spettacoli acquatici, esposizioni di sculture e regate – chi più ne ha più ne metta.
Addirittura, ci sarà la possibilità di solcare le acque del Tamigi a bordo di una canoa!
Ovviamente, tutti i numerosi bar e pub sul Tamigi saranno prontissimi a dissetarvi tra uno spettacolo e l’altro con ottima birra e vini tipici.
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Articolo di Davide Ghiretti