Non c’è dubbio che l’attrazione numero uno di Hampstead Heath siano i suoi deliziosi laghetti, chiamati Ponds (cioè laghetti, ovviamente). Dire che si debba andare a caccia dei laghetti è un’esagerazione: sono più di venticinque e sono disseminati in varie aree del parco, quindi è quasi impossibile non trovarsene uno davanti.
È bene notare che la maggior parte di questi laghi è artificiale: sono infatti nati come riserve idriche ottenute da delle chiuse sul fiume Fleet, un fiume sotterraneo che poi si unisce ai canali di Londra verso Camden. Mentre nel 1600 il loro scopo era proprio quello di offrire acqua ai londinesi, adesso hanno perso la loro funzione pratica e sono diventati un’attrazione.
Nel caso vedeste dei bizzarri individui che si aggirano per il parco muniti di galosce, non agitatevi: in sei dei laghetti è permesso pescare e ci sono sempre degli avventurosi che sfidano il rumore di Hampstead Heath per provare a catturare qualcosa. Anche per pescare ci sono molte regolamentazioni, quindi se siete degli angler provetti, controllate di avere tutti gli strumenti e i patentini richiesti.
Sin dalla nascita delle Ponds, si può nuotare in alcuni di questi laghetti con una tassa d’ingresso di £2. Dovete vedere voi se nuotare in dei laghetti all’aria aperta fa per voi: sono pur sempre in mezzo alla natura, per quanto tenuti puliti. C’è anche da tenere in considerazione che persino il sito della City Of London vi ricorda che l’acqua è freddissima e si rischia l’ipotermia. Nel mio caso, la risposta all’offerta è LOL, NO.
In compenso, guardate quanta poesia possono riservarvi i Ponds pieni di alghe!