Breve panoramica di Piazza del Duomo a Pistoia

Pistoia è una città dalle origini molto antiche.

Nacque nel II secolo a. C. come oppidum romano, durante le guerre contro i Liguri stanziati sull’Appennino.

Proprio a questo periodo potrebbe risalire l’origine del toponimo: tutte le voci rinvenute nei documenti (“Pistorium”, “Pistoria”, “Pistoriae”) derivano infatti dal termine latino “pistores”, che stava ad indicare coloro che erano incaricati di impastare il pane per l’approvvigionamento delle milizie.

Tuttavia, è molto probabile che esistesse già in epoca precedente un insediamento Etrusco in questi territori.

A questo proposito, un’altra ipotesi sull’origine del nome Pistoia, è quella che lo vuole derivato dalla fusione di due voci etrusche “porta” e “monte”, dato che la città sorgva ai piedi dell’Appennino.

L’accampamento di cui abbiamo parlato, occupò un’altura che emergeva dalla circostante pianura impaludata ed è oggi riconoscibile nell’attuale Piazza del Duomo.

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Il primo topononimo riferito a questa zona è Petraficta, presumibilmente per ricordare un’antica pietra miliare che si trovava all’incrocio tra la Via Cassia, proveniente da Firenze, con un itinerario che conduceva verso i monti.

Nella Pistoia romana, organizzata secondo le regole della centuriazione, questo incrocio si consolidò nei suoi assi principali: il decumano massimo (Via degli Orafi) e il cardo massimo (Via Bracciolini).

La Piazza del Duomo attuale è strutturata in modo tale da rendere ben riconoscibili le due sezioni in base alle quali si dividono la funzione religiosa e quella civile.

La prima, quella religiosa, è riconducibile al triangolo che si forma tra gli edifici della Cattedrale, dedicata a San Zeno, del Campanile del XII secolo, del Battistero di San Giovanni in Corte e dell’Antico Palazzo dei Vescovi.

Quest’ultimo si colloca nello spazio definito da un diploma dell’imperatore Ottone III del 998,“terra vuota dov’è il mercato cittadino”. Fu proprio l’imperatore Ottone III a donare questo spazio al Vescovo della città (Pistoia era sede vescovile già dal V secolo) che lo adibisse a dimora privata.

La seconda funzione, quella civile, è invece riscontrabile nell’ampio spazio antistante il Palazzo del Comune che fu costruito alla fine del XIII secolo quando sorse la necessità di concedere alle magistrature cittadine un ambiente adeguato in cui riunirsi (prima del 1295 infatti, potevano riunirsi solo in abitazioni private).

Di fronte al Palazzo del Comune, detto anche Palazzo di Giano perché, secondo alcune ipotesi, fu costruito nel 1295 quando era podestà di Pistoia Giano della Bella, si colloca il Palazzo Pretorio.

Il Palazzo Pretorio, detto oggi Palazzo del Tribunale, fu costruito nel 1367 ampliando la residenza del podestà e presenta, sia in facciata, sia nel loggiato interno, numerosi stemmi in marmo e in terracotta policroma lasciati dai vari personaggi politici che si sono succeduti nel corso dei secoli.

Quando all’inizio del XII secolo Pistoia divenne Comune (grazie alla caduta della Contessa Matilde di Canossa, grande accentratrice del potere in Toscana), lo spazio prospicente il Palazzo del Comune e il Palazzo Pretorio fu denominato Piazza del Comune, poi Piazza della Città.

Successivamente, durante il breve periodo della dominazione francese, la piazza si chiamò Foro della Libertà, perché le truppe francesi innalzarono qui l’albero della Libertà come simbolo della rivoluzione.

Quando la Municipalità francese prese il posto del Comune, la piazza venne chiamata Foro Nazionale.

Infine, dal 1961, con l’Unità d’italia questa piazza assunse il toponimo attuale di Piazza del Duomo.

Numerose sono le manifestazioni folcloristiche che si svolgono durante l’anno in questa piazza, ma la più significativa è certamente la Giostra dell’orso, una gara a cavallo che ha luogo dal 1947, ma che trae origine dall’antico “palio” che si disputava in città già dal 1200.

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