Il sigaro toscano nacque, per sbaglio, a Firenze nell’ Agosto del 1815. Alcuni lavoratori della manifattura tabacchi si dimenticarono di coprire delle botti piene di tabacco Kentucky, che vennero così inzuppate da un acquazzone estivo. Per rimediare al danno, e non buttare via tutto quel prodotto, lo misero ad asciugare per utilizzarlo poi come ripieno o per la produzione di sigari minori. Così facendo diedero il via alla doppia fermentazione del tabacco, che produsse un sigaro unico, tra i più apprezzati e diffusi. Nessuno avrebbe mai pensato che da quel disastro sarebbe nato il Sigaro Toscano.
Il nuovo sigaro fu un successo e divenne un compagno inseparabile per personaggi illustri dell’epoca, artisti e musicisti come Giacomo Puccini e Mino Maccari, che lo battezzò lo “stortignaccolo”, per la sua forma irregolare.
Divenne così diffuso che a Napoli ne crearono uno simile chiamato “Fermentato forte”.
Nel 1818 il sigaro toscano entra definitivamente in produzione, e per quasi 130 anni la sua fabbricazione si svolse prevalentemente a Firenze mentre, dopo la Seconda Guerra Mondiale, venne spostata a Lucca e Cava dei Tirreni, in provincia di Salerno.
A Lucca lo stabilimento della manifattura tabacchi si trovava nel centro città, all’interno delle famose mura, e solo nel 2004 è stato trasferito in periferia, a Mugnano.
L’ex stabilimento, grazie all’aumento della produzione, ogni anno ampliava la sua grandezza e andava ad inglobare gli edifici circostanti come il cinquecentesco convento di San Domenico, fino a raggiungere una superficie di oltre 14 mila metri quadrati; spazio che nel 2017 dovrebbe essere restituito ai cittadini come centro di produzione culturale aperto a tutti.
La manifattura era molto importante sia per la popolazione che per l’economia lucchese. All’inizio del Novecento vi lavoravano 111 operai e ben 1400 donne con l’aiuto di 40 macchine operatrici.
In questa produzione le donne hanno sempre ricoperto un ruolo fondamentale. Le sigaraie furono le prime a promuovere la nascita di un sindacato che le rappresentasse, ad avere gli stessi diritti degli uomini e asili nido sul posto di lavoro. Ancora oggi il loro lavoro è molto importante ed è rimasto quasi identico a quello di 200 anni fa. Lavorando a mano il tabacco arrivano a produrre 500 pezzi giornalieri e, prima di diventare sigaraie, devono seguire una formazione di 18 mesi.
Oggi i sigari prodotti a mano sono quelli di elevato pregio, a tiratura limitata oppure le edizioni speciali come il Moro, il Millenium, il Toscano Originale o Selected.
Fortunatamente è possibile visitare la nuova sede della manifattura a Mugnano. Vi invitiamo a farlo per vedere da vicino le fasi di produzione e il lavoro che porta alla realizzazione di uno dei prodotti simbolo della nostra Toscana.
http://www.manifatturesigarotoscano.it/