Lorenzo Nottolini e l’acquedotto di Lucca

 

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Lorenzo Nottolini è una delle importanti figure che hanno contribuito a rendere Lucca la città che vediamo oggi. Infatti dobbiamo a lui, Architetto Regio ed ingegnere al servizio dei Borbone, molte delle opere che abbellirono e migliorarono la struttura della città.

Lorenzo nasce a Segromigno nel 1787 e fin da piccolo mostra una predisposizione per le materie tecniche. Si forma presso Giovanni Lazzarini, architetto al servizio di Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone che regnò su Lucca dal 1805 al 1814.

Dopo il 1810 Lorenzo si sposta da Lucca per specializzarsi negli studi di architettura, si reca a Firenze dove frequenta l’Accademia di Belle Arti e dove conosce Canova, per poi spostarsi a Bologna, Vicenza, Venezia per studiare le opere di Palladio, e infine a Roma. Tutti questi viaggi influenzeranno la sua architettura conferendogli uno stile neoclassico.

Viene richiamato a Lucca nel 1817 da Maria Luisa di Borbone, che gli affida la maggior parte dei progetti per il rinnovamento urbano, nominandolo Regio Architetto e membro del Consiglio delle acque, strade e macchie del Ducato.

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Completa i lavori a Palazzo Ducale realizzando il passaggio delle carrozze che unisce i due cortili interni, ricostruisce lo scalone monumentale con un’inclinazione meno ripida e crea la galleria delle statue, dirige una squadra di collaboratori pittori, scultori e stuccatori per creare le decorazioni interne del palazzo che esaltino la forza della famiglia Borbone attraverso la rappresentazione di temi mitologici.

Nel 1819 realizza per il Reale Liceo di Lucca, La Specola, un osservatorio astronomico nella zona di San Pancrazio. Purtroppo questo progetto non fu mai terminato a causa della morte di Maria Luisa e la successiva soppressione della cattedra di astronomia, infatti all’edificio mancano la torre di osservazione e le sale laterali che avrebbero dovuto ospitare la strumentazione. Fortunatamente, dopo anni di abbandono e di degrado, questa magnifica struttura venne acquistata degli attuali proprietari (Ciambelli) che la ristrutturarono e le restituirono il suo originario aspetto, trasformandola in una residenza privata all’esterno del parco di Villa Reale.

Lorenzo Nottolini continua ad essere l’architetto di corte anche quando il potere passa nelle mani del figlio di Maria Luisa: Carlo Lodovico, che nel 1834 gli commissiona la Palazzina Nuova nella parte occidentale del cortile Carrara del Palazzo Ducale, creata per ospitare uffici e ambienti di servizio.

Per Carlo Lodovico realizza molte altre opere: la copertura dei fossi nell’odierno Corso Garibaldi per creare una comoda strada per arrivare al palazzo, il prolungamento del molo di Viareggio, il Casino di Caccia a Pieve di Santo Stefano, chiamato Villa Bellosguardo, realizzato nel 1838 in gusto rococò; il restauro della bellissima piazza Anfiteatro, ottenuta demolendo tutti gli edifici che si trovavano al suo interno e recuperando l’originale forma ellittica dell’edificio romano, il Ponte delle Catene a Bagni di Lucca (1841-1860), località molto famosa in quegli anni come meta termale per la cui progettazione Nottolini venne mandato in Inghilterra per studiare le più moderne tecniche costruttive, Carlo Lodovico voleva la realizzazione di questo ponte per sostituire quello precedente in legno andato distrutto a causa di una piena, questo fu uno dei primi ponti sospesi costruiti in Italia con cavi metallici e piloni che ricordano antichi archi trionfali romani.

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Ma forse l’opera più grande di Lorenzo Nottolini è il famoso acquedotto. Nei secoli precedenti i cittadini del centro città per avere l’acqua dovevano attingerla dai pozzi, ma non sempre questa era fresca e potabile. All’inizio del Settecento, anche per limitare l’insorgere di epidemie, si iniziò a pensare di realizzare un acquedotto che dai monti circostanti fornisse costantemente acqua potabile a Lucca.

Nel 1732 Giuseppe Natalini iniziò un progetto che prevedeva di prendere acqua dalla Badia di Cantignano, ma i lavori non furono mai iniziati. Un altro progetto venne fatto nel 1763 da Attilio Arnolfini, diversamente da quello precedente, prevedeva il prelevamento della acque dal monte di Guamo.

acquedotto nottolini

Per l’inizio dei lavori dobbiamo attendere il periodo in cui i Baciocchi regnarono su Lucca. Elisa nel 1812 affida la realizzazione dell’acquedotto al francese Sambucy che, basandosi sul suo progetto, inizia finalmente a porre le prime fondamenta. Naturalmente, con la caduta di Napoleone nel 1814, i Baciocchi lasciarono Lucca e i lavori dell’acquedotto si interruppero nuovamente.

La costruzione vera e propria dell’acquedotto inizia con l’arrivo dei Borbone, che affidano l’intero progetto al loro fidato architetto Regio Lorenzo Nottolini. Fortunatamente Nottolini decise di modificare il precedente progetto di Sambucy che prevedeva arcate fino al baluardo di San Colombano, e che avrebbe per sempre modificato l’aspetto delle mura rinascimentali.

fontana nottolini

I lavori cominciarono nel 1823 e prevedevano due percorsi separati: uno per l’acqua di maggior qualità che proveniva dalle polle e l’altro per quella di minor qualità proveniente dalla Serra Vespaiata, quest’ultima chiamata alle “parole d’oro” poiché le persone scambiavano per oro le lettere d’ottone di un’iscrizione dell’acquedotto.

Attraverso dei condotti sotterranei l’acqua arrivava a Guamo, nel tempietto in stile neoclassico che fungeva da cisterna, ed entrava in città tramite un altro condotto sotterraneo che dalla cisterna-tempietto di San Concordio, la parte finale dell’acquedotto, passava sotto il baluardo di San Colombano sgorgando poi attraverso le fontane sparse nel centro. Tra le più note quella in piazza Antelminelli e la fontana in piazza San Salvatore, raffigurante una naiade seminuda in marmo bianco, opera del 1842 di Luigi Comolli, comunemente identificata dai lucchesi come la “pupporona”.IMG-20160420-WA0063

L’acquedotto è sorretto da 459 archi, lungo 3,2 chilometri e alto 12 metri, sul cui apice si trovano i due canali di scorrimento per l’acqua. Fu modificato durante l’epoca fascista, in questo periodo venne rimosso un arco per la costruzione dell’autostrada A11 e per il suo ampliamento, negli anni sessanta, vennero tolti altri cinque pilastri.

Oggi l’acquedotto non svolge più la funzione per cui è nato ma rimane un grande e bellissimo monumento della città di Lucca.

Ringraziamo per le foto dell’acquedotto, della fontana in piazza Antelminelli e della vista su Lucca Mario Pulvirenti!