Lo conobbi quando tenevo dei corsi di formazione sulle questioni ambientali, per contribuire a fornire basi conoscitive a coloro che fossero interessati ad “abitare la terra” in modo nuovo, più consapevole e responsabile.
Mi colpì il suo straordinario entusiasmo e l’ampiezza del suo pensiero. Facemmo subito amicizia ed iniziai a conoscerlo meglio.
Gianni è nato in Germania, ad Hannover, da padre italiano e madre tedesca. E’ vissuto in vari paesi ma principalmente in Italia dove ha iniziato a lavorare come manager e commerciale per grandi industrie, fino a che decise di rendere più coerenti il suo pensiero e la sua attività, mettendo a disposizione la sua esperienza verso quei produttori agroalimentari disposti ad aderire ad un suo protocollo, fondato sulla qualità, la tipicità, la dimensione familiare e non industriale del produrre.
Le prime attività che aderirono furono cinque aziende vinicole del centro Italia, anche marchigiane.
Fu così che Gianni “incontrò” le Marche, e fu amore a prima vista. Le trovò adatte, coerenti appunto, a se stesso e alla sua idea di “abitare la terra”.
Comprò una casa colonica a Pianello Vallesina, dove oggi vive, e iniziò a piantare alberi tutto attorno nel suo podere. In pochi anni la casa si è venuta a trovare in mezzo ad un bosco che è diventato il luogo di maggiore biodiversità della valle dell’Esino.
Oggi il gruppo dei “piccoli produttori grandi vini” è cresciuto fino ad oltre 20 aziende sparse in tutta Italia, delle quali 5 marchigiane, che Gianni promuove in tutta l’Europa del nord. Quando è la stagione delle fiere del vino, Gianni migra in Germania, a Costanza, dove ha un’altra residenza, e da lì si muove raggiungendo l’Olanda, la Francia, la Danimarca, fino ai paesi baltici ed alla Scandinavia.
In questi paesi Gianni porta le Marche: la genuinità, il legame con la terra, la storia (straordinaria la sua passione e la sua cultura dei popoli preromani umbro-piceni).
Gianni non è nato nelle Marche e non è figlio di marchigiani, ma è diventato un grande marchigiano in virtù dell’amore sincero che prova per questa terra, nonostante la sua parte tedesca gli renda particolarmente insopportabile la stupida burocrazia e l’indifferenza che molti marchigiani di nascita manifestano per la bellezza e l’integrità della terra che li accoglie e che sembrano “occupare” più che “abitare”.
Questione di coerenza. E Gianni coerente lo è, fino in fondo. Questa terra è la sua terra.
Carlo
Gianni è mi cugggino!
I ns genitori sono mantovani, hanno vissuto la Guerra, sua madre è scappata dall’Est lasciando tutto. Provengono da tempi difficili.
I rigidi insegnamenti si sono scontrati con l’esuberanza giovanile. Però di buoni principi, animo gentile, altruista. E tanta cultura.
Come bisogna essere con un buon bicchier di vino, sincero, generoso e rispettoso.
Giò
Grazie Giorgio del tuo contributo, ci fa piacere sapere che conosci Gianni!