Ballare e ascoltare musica a Parigi

Spesso definita come capitale poco notturna e giovane, soprattutto rispetto a città come Bruxelles o Berlino, Parigi soffre di un male che colpisce chi non sa rigenerarsi di continuo: alcuni quartieri storicamente vivacissimi, come Saint-Germain des Prés, dove esplose la contestazione del maggio ’68 e dove i locali pullulavano, sono diventati un po’ vetrine del tempo che fu, mentre gran parte della capitale si sta trasformando sempre più in una sorta di grande museo. Bellissimo, ma statico.

Si può ancora, però, ascoltare molta musica nei club e nei bar parigini, e come al solito, quartiere che vai…stile che trovi. Al già citato Sain-Germain, per esempio, c’è ancora il Wagg (whiskey à go go), nelle cui toilettes fu trovato il corpo esanime di Jim Morrison.

Altro locale storico, oggi sempre molto attivo e con clienti giovani, è il Gibus, a République. Sorta di disco-pub, il Gibus è una vetrina di tutta la scena musicale contemporanea, soprattutto rock.

Alternativo e aperto anche a esposizioni d’arte e iniziative artistiche di ogni genere è il Point Ephémère, sul quai de Valmy, proprio in riva al canal Saint-Martin.

Una vera mina di locali è concentrata nel 20° arrondissement, considerato un po’ come quel che resta della Parigi popolare, con i suoi quartieri multietnici e i suoi artisti a volte squattrinati. Non perdetevi la Bellevilloise, accanto ad un’altra sala molto vivace, la Maroquinerie. Da segnalare, in zona, anche la Flèche d’Or e, a Menilmontant, La Féline.

Cambiamo ancora scena e approdiamo a Pigalle, che in realtà è stato preso nella rete della trasformazione della città in senso museale. Il Moulin Rouge e i mille altri locali “à filles”, come si dice qua, sembrano più un’attrazione per turisti attempati che luoghi di produzione anche vagamente artistica contemporanea. Da segnalare, però, il rinnovato Les Trois Baudets, locale storico per tutta una generazione di chansonniers francesi e oggi gestito dalla Mairie de Paris. Tra i molti altri locali dove ballare, segnalo Le Divan du Monde.

Ecco fatto, non posso non aggiungere una piccola chicca, l’Omadis, in pieno quartiere Goutte d’Or nel 18°, per chi ama gli ambienti multietnici e meticci…mi sono accorta che, come al solito, non ho parlato della Parigi chic, quella dei ricchi e dei ricchissimi. Che si ritrovano tra loro, generalmente, nei locali dell’8° o del 16° arrondissement. Potete ritrovare atmosfere di velluto e champagne, oltre a giovani eleganti, a Le Baron, nell’8°. Il nome è tutto un programma?!

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