Oggi prenderò spunto da un articolo molto interessante che ho letto, qualche tempo fa, su Le Parisien per stuzzicare il vostro interesse e chiamarvi a testimone, si perché sono sicura che potrete raccontarmene delle belle anche voi!
Vi parlo naturalmente dei parigini e di quella che è diventata la mia città : la bellissima e ineguagliabile Paris, la meta preferita dai turisti stranieri, quella che almeno una volta (anche 10 a dire il vero) nella vita devi visitare…. Per la serie vedi Parigi e poi muori!
Secondo la Camera di Commercio parigina, che ha condotto il sondaggio su turisti che hanno visitato la Ville Lumière, alla domanda –“Come avete trovato i parigini”?- i prescelti hanno risposto secchi “-Maleducati, incivili e impazienti”– ecco il ritratto di quelli che sono diventati i miei concittadini. Certo non fa onore ai parisiens essere ritratti così….
Ma il sondaggio si riferiva più precisamente al personale turistico della città, agli addetti all’assistenza e in generale a tutte le persone che lavorano in quest’ambito e che, a quanto pare, non rispettano le norme dell’ospitalità e del galateo.
Dalle “voci” al malcontento il passo è stato breve, per questo motivo la Chambre de Commerce de Paris ha deciso di lanciare una campagna, con tanto di sito internet, chiamata Do you speak touriste? che ha lo scopo di spiegare le “buone maniere” ai direttori d’hotel, commercianti, conducenti di taxi in fatto di accoglienza.
Il sito è fatto davvero bene, ogni nazionalità viene analizzata con grafico e caratteristiche. Simpatiche soprattutto le sezioni “cosa si aspettano” e “che turisti sono” e provando a cliccare sulla bandierina del Belpaese sapete cosa risulta? Che gli italiani si aspettano che si parli la loro lingua, che siano dedicate della attenzioni in più ai bambini e nel contempo vengono descritti come dei turisti impazienti che amano soprattutto le escursioni e che cenano “tardi” dalle 20 fino alle 21:30 (cosa impensabile per i parigini doc). Poteva andare peggio!
Sul portale ci sono info importanti per gli esperti del turismo: dalla conversione delle taglie alle differenti misure, davvero tutto quello che non può sfuggire ad una metropoli che riceve 10-15 milioni di ospiti stranieri l’anno.
Il sito è stato concepito per il personale turistico della città che deve (dovrebbe!) capire che un cinese e un italiano non possono certo essere accolti nella stessa maniera, che ci sono codici culturali diversi a cui bisogna adattarsi; sul sito viene sottolineato per esempio, come il turista italiano passi velocemente al tu mentre quello cinese si “accontenta” di un bel sorriso. Basterà a risollevare le sorti e la fama non molto positiva dei parigini?
In molti infatti hanno bocciato Parigi e criticato la sua “maleducazione”, che dite il sito li farà diventare d’un tratto calorosi e aperti? Ai posteri l’ardua sentenza!
E voi che esperienza avete avuto con l’accoglienza parigina?
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