I ponti di maggio

C’è qualcosa che non va. La posta non arriva. Gli uffici pubblici non rispondono. Quelli delle aziende private sono deserti. I progetti avanzano lenti, al ritmo delle assenze dei responsabili. I clienti non vi cercano. E nemmeno vi pagano.

Stallo generale. Come spesso in Francia. Succede a Natale, d’estate, per le vacanze d’inverno (febbraio) e per quelle di primavera (aprile). E poi, per i ponti di maggio.

Le date calde  in questo quinto mese dell’anno sono ben 5, di cui 2 fisse e tre mobili. Nell’ordine:

1 maggio: festa del lavoro

8 maggio: celebrazioni per la fine della seconda guerra mondiale (corrisponde al nostro 25 aprile)

17 maggio: Ascensione

27 maggio: domenica di Pentecoste

28 maggio: lunedì di Pentecoste

No, Ascensione e Pentecoste non sono la stessa cosa. Per memo: nella prima si celebra l’ascesa al cielo di Cristo 40 giorni dopo la resurrezione, nella seconda la discesa dello Spirito Santo, 50 giorni dopo la Pasqua. Ma la cattolicissima Italia non fa granché per ricordarcelo. La Francia mette invece tutti in vacanza.

E… indovinate un po’ che succede quando il primo e l’otto sono due martedì, l’Ascensione cade – come sempre – di giovedì e Pentecoste dopo la domenica c’è anche un lunedì? Che tutti si mettono a fare ponte, e che qualcuno ne lega anche due, sacrificando qualche giorno di ferie per un paio di settimane di vacanza.

Risultato: un po’ di caos organizzativo se vi ostinate a rimanere attivi, ma un bel po’ di tempo per andarvene a spasso se vi dite che seguire l’onda non è mai troppo male.

Resistete fino al prossimo post? Vi aspetta l”itinerario del parigino in versione ponti di maggio, che potrete ripercorrere se restate in città quanto basta per affittare una macchina e fuggire dal caos cittadino.

A presto!

Ludovica Maggi

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