La Cartoucherie è un posto incantato. Parte dell’incanto è dovuta al viaggio che bisogna intraprendere per raggiungerla. Perché la cartoucherie non è un luogo qualunque in città, come ce ne sono tanti, stretti tra un palazzo e l’altro e a due passi dall’uscita della metro.
La Cartoucherie è in un bosco, e vicina a un castello. Eppure è a Parigi. Anzi, a Vincennes, il che spiega un po’ del paradosso.
Per arrivare prendere la linea 1, scendere a Vincennes, uscire all’uscita 6. Ripeto: Vincennes, metro 1, uscita 6. Non ditevi come me che con la RER si fa prima. A, perché nella RER non troverete mai l’uscita 6 e vi toccherà fare il giro del castello a piedi. B, perché (misteri della RATP) la tariffa per arrivare nello stesso posto cambia a seconda del mezzo di trasporto utilizzato. Muniti di un biglietto valido per la metro, non riuscirete a uscire dai portelli della RER, e quando andrete dalla signora vestita di blu a strisce verdi a chiedere innocentemente perché, ella vi risponderà: “25 euro se può pagare subito, se no le inviamo la multa a casa, ma con le spese della pratica saliamo a 47”. Vi sconsiglio di provare per credere. Fidatevi e basta.
Allora, siete all’uscita 6 della metro 1. Fate pochi passi, attraversate la strada e vi ritroverete sotto una pensilina con su scritto Cartoucherie. Buon segno. Siete sulla buona strada. Basta aspettare, che arrivi una navetta (gratuita) a portarvi a destinazione.
Qualche kilometro e qualche minuto al buio basteranno per arrivare in un altro mondo. Il conducente vi farà scendere sul bordo di una strada deserta, di fronte a una specie di ingresso di una fabbrica abbandonata, con su scritto Cartoucherie.
Sì, siete arrivati. Sì, è veramente una fabbrica abbandonata. Sì, cartoucherie vuol dire veramente ciò che sembra: cartucceria. Dal 1874 alla fine della prima guerra mondiale nei capannoni che intravedete al di là del varco sono stati prodotti polevere da sparo, proiettili e cartucce. La zona è diventata poi l’accampamento dell’esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale e un centro di detenzione di cittadini nordafricani durante la guerra d’Algeria.
Ma dopo il ’68 qualche artista visionario ha cominciato a pensare che quei vecchi capannonivuoti potessero servire a fare qualcosa di bello: teatro. Una dopo l’altra cinque compagnie trovarono il proprio angolo in questo angolo di bosco, e fu così che nacque il bosco dei teatri.
La homepage del sito www.cartoucherie.fr contiene i link di tutti i teatri della Cartoucherie: Théâtre de la Tempête, Théâtre de l’Epée de Bois, Théâtre du Soleil, Théâtre de l’Aquarium e Théâtre du Chaudron, tutti con bellissimi cartelloni e biglietti a prezzi decisamente abbordabili.
Cliccate, scegliete e partite. L’incanto vi aspetta nel bosco, al di là della soglia.
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(testo precedentemente raccolto da Ludovica)