Metti un pomeriggio freddo a Parigi. Metti un’ora libera tra un appuntamento e l’altro e i saldi che oggi non ti fanno proprio gola. Se siete nei pressi dell’Opéra ho un’idea per voi.
Cercate la rue Scribe, poi arrivate al numero 9. Vi troverete in una piccola hall, come quella di un moderno boutique hotel. Minimalista, pannelli neri, qualche oggetto di foggia antica protetto da una teca in vetro a rompere l’estetica sobria e contemporanea.
Siete all’ingresso di un piccolo museo privato: le musée du parfum. Potete salire le scale che si trovano alla vostra destra per esplorare da soli il piano superiore o chiedere alla reception una visita guidata, disponibile – turni del personale permettendo – anche in italiano e assolutamente gratuita, come l’ingresso.
In cima alle scale, sorpresa, si aprirà davanti a voi un angolo della Parigi di altri tempi. Ora siete in una ricca residenza ottocentesca. Realizzato nel 1860 in stile Napoleone III dall’architetto Lesoufaché, allievo del Garnier dell’Opéra, questo hôtel particulier rivela discreto al visitatore il suo decoro prezioso: soffitti dipinti, stucchi, pavimenti in parquet, camini in marmo, specchi bordati d’oro. Il tutto in un’elegantissima nota cromatica bianca.
In questo quadro un po’ da favola potrete andare e venire tra le stanze, lasciandovi attrarre da antichi contenitori egiziani da profumo, grandi paioli e distillatori in rame, pannelli illustrativi, etichette Belle Epoque e scrigni di essenze.
Il percorso finisce immancabilmente in una boutique di profumi. Quelli della casa profumiera che nel 1983 ha avuto l’idea, certamente commerciale, ma raffinata, di far sognare i potenziali clienti prima di farli passare alla cassa.
Se proprio non riuscite a resistere a una delle tante fragranze che annuserete in negozio, uscendo ditevi che avrete comprato a prezzi di fabbrica e che almeno avrete sognato un po’.
Ludovica Maggi