il Musée Jacquemart-André

Un museo, un piccolo gioiello.

Facilmente raraggiungibile in metro con la linea 9 (St.Augustin, St.Philippe du Roule, Miromesnil) o 13 (Miromesnil), il gioiello in questione, che risponde al nome di Musée Jacquemart-André, si trova al numero 158 del Boulevard Haussmann, il grande asse che collega l’Opéra all’Arco di Trionfo, uno dei simboli dell’architettura secondo impero nonché del progetto di rinnovamento urbanistico di Parigi voluto da Napoleone III e progettato proprio dal signor (anzi, dal barone) Haussmann.

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Il numero 158 è nella zona dell’antico villaggio di Monceau, che nel 1860 fu annesso a Parigi per divenire il quartiere prediletto dell’aristocrazia imperiale. E di Eduard André, ricco banchiere protestante, che  decise di farsi costruire un hotel particulier sul boulevard appena tracciato.

Ed è questa residenza privata il mio nuovo gioiello parigino: un’opera d’arte piena di opere d’arte.

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Già di per sé uno spettacolo, come riconobbero anche quanti parteciparono alla sua inaugurazione nel 1875. Un capolavoro dell’architettura privata in cui Henri Parent, che si era visto sottrarre da Garnier il contratto per la progettazione dell’Opéra, mise tutto il suo genio. Doppio viale d’ingresso, stanze di rappresentanza, boudoir, biblioteca, sala da pranzo oggi trasformata nel caffè del museo, loggia dei musicisti, jardin d’hiver, fumoir, scala a doppia rivoluzione… Un inno dopo l’altro allo stile Napoleone III.

Ma il bello del Museo Jacquemart André è che è un museo!  E, soprattutto, che è nato come tale. Perché il banchiere Eduard André e la sua consorte, la ritrattista Nélie Jacquemart, hanno passato anni a riempire la propria dimora di oggetti, sculture e pitture, acquistati durante i loro innumerevoli viaggi in paesi vicini e lontani. In particolare il nostro, dove acquistarono tante opere da poter allestire in un angolo della casa un esclusivo spazio espositivo, a cui diedero il nome di “Museo italiano”.

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Immaginateveli questi Jacquemart-André, che scendono in Italia alla fine dell’Ottocento e risalgono a Paris con un Mantegna, o con un’intera parete affrescata da Tintoretto, prelevata in una villa del Brenta…

Cominciate a capire perché parlo di un gioiello?  Se non siete ancora convinti…date un’occhiata qui al sito ufficiale  ma soprattutto cercate di trovare qualche ora per andare a vederla con i vostri occhi questa meravigliosa galleria delle meraviglie. Sono pronta a scommettere che rimarrete a bocca aperta!

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Piccolo consiglio: fatevi raccontare aneddoti e dettagli dall’audioguida, gratuita e disponibile anche in italiano. E dopo il museo, se fa bel tempo, fate un salto al delizioso Parc Monceau, a pochi minuti a piedi, alla fine della rue de Courcelles!

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(testo precedentemente raccolto da Ludovica)

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