Cosa vedere a Belgrado in due giorni?

Raggiungere la Serbia dalla Slovenia è un’impresa complicata. Ma muoversi con pullman e treni balcanici diventa impossibile. Non per noi, ovviamente. Ci sono due frontiere da superare: una stradale e un’altra ferroviaria. Ma lo sforzo vale la pena. Non sappiamo come sarà il viaggio e ignoriamo ancora cosa vedere a Belgrado. Eppure la capitale della Serbia è un polo magnetico, come il canto delle Sirene ci avvinghia, ci percuote, ci sprona a sfidare l’ignoto, l’asfalto e i binari per raggiungerla.

Come raggiungere Belgrado in bus e treno

Da Lubiana (qui la puntata dedicata alla capitale slovena) a Slavonski Brod il viaggio fila via veloce. Superiamo agevolmente la frontiera ed arriviamo per uno stop and go a Zagabria. Ripartiamo subito. Ma intanto qualcosa è cambiato. Anzi, la Croazia è cambiata. Dal finestrino vediamo un’altra immagine di questo piccolo paese. Man man che si procede verso est, il paesaggio si fa più brullo e la modernità cede il passo alla tradizione. Welcome to Slavonia, una infinita pianura ingravidata da coltivazioni di frumento e mais.

Le fatiche del viaggio cominciano a farsi sentire. A un certo punto ci sembra di scorgere in lontananza prima una, poi due, tre, quattro enormi sagome di Marione Mandzukic. Non crediamo ai nostri occhi. In realtà è tutto vero: siamo a Slavonski Brod, la città che ha deciso di onorare così il suo figlio prediletto. Ma non c’è tempo per scattare una foto. Abbiamo 5′ di tempo per scendere dal pullman, ritirare gli zaini, correre in biglietteria e salire su un treno. Altrimenti addio Belgrado. Incredibile, ma ce la facciamo. Anche grazie al perfetto inglese/croato/napoletano di Paolino. Non so come, ma è riuscito a farsi capire dall’impiegata della stazione. Mistero della fede.

 
 
 
 
 
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Cari amici, buona domenica (anche se oramai sta finendo). Come l’avete trascorsa? Spero leggendo la prima puntata del nostro diario di viaggio😝. A parte gli scherzi, per chi non l’avesse ancora fatto, basta cliccare sul link in bio per leggere l’organizzazione del nostro viaggio🚙🚌✈️ nei Balcani! Buon inizio di settimana . . . . . . . 👉Link in bio . . #discovering #discover #triparoundtheworld #travel #belgrado#serbia #macedonia🇲🇰 #macedonian #volgoeuropa #volgoeurope #flixbus #interrail #balcani #balcaniontheroad #balkantrip #balkans #travelinfluencer #travelblogger #travelblog #traveltime #travelfriendly #viaje #italianiinviaggio #tour #ig_europe#igersitalia #yallers #yallerseurope #exploreeurope #vivoeuropa

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Saliamo sul treno e ci lasciamo alle spalle Slavonski Brod con il suo carico di umanità dolente, barboni e piccioni. Superiamo Vukovar, uno degli epicentri degli scontri etnici negli anni’90, e arriviamo al confine. Qui succede di tutto: il doganiere croato prima ci scambia per olandesi (olandesi!), ma quando gli diciamo che siamo italiani, lui risponde :

“Ahhh, tutti ladri. Ma di che città siete?”.

“Napoli”!

Ahhhh, aiuto, scappo sennò mi rubate tutto!”

Simpatico. Come la sabbia nelle scarpe. Per fortuna sul lato serbo le cose procedono più spedite. I poliziotti non dicono una parola. Incutono rispetto per l’autorità e timore. Soprattutto in Paolino. Infatti durante il controllo, il doganiere prende il suo passaporto, lo guarda con circospezione, lo sfoglia, tira due occhiate a Paolino e poi con voce tombale domanda:”P-O-L-I-N-O?”. Mentre il mio amico risponde un impaurito “Y-Yes” gli passa davanti tutta la sua vita. Seguono attimi interminabili, poi il controllore passa oltre. Perché il mio compagno di viaggio è stato attenzionato così a lungo? Beh, ha una foto sul passaporto che sembra Igor il Russo!

 
 
 
 
 
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Che senso ha viaggiare se non conosci lo stupore? Dimmi che senso ha se non sai dimenticare per un po’ le nozioni di “bello” e “brutto”, se non sai trovare il piacere nella fatica. Scusate l’introduzione troppo filosofica, ma da oggi è online la prima puntata del nostro Balcan Tour con @flixbus. All’interno del link in bio troverete: ✅Come abbiamo organizzato il nostro viaggio nei Balcani . ✅Perché abbiamo scelto proprio i Balcani . ✅Il nostro itinerario . ✅Alcuni consigli per affrontare il viaggio . ✅Il nostro racconto della partenza . . . 👉Link in bio . #discovering #discover #triparoundtheworld #oldstation #belgrado#serbia #macedonia🇲🇰 #macedonian #volgoeuropa #volgoeurope #flixbus #interrail #balcani #balcaniontheroad #balkantrip #balkans #travelinfluencer #travelblogger #travelblog #traveltime #travelfriendly #viaje #italianiinviaggio #tour #passionpassport #igersitalia #yallers #yallerseurope #exploreeurope #vivoeuropa

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L’appartamento belgradese

Il treno procede lentamente. Si ferma spesso nel nulla. Un venditore autorizzato passa e ripete la cantilena “Pivo, Beer, Coca, Voda”. Poi d’un tratto sulla sinistra il grande fiume. Il Danubio si apre nella sua maestosità imperiosa. Siamo a Belgrado. Stanchi e felici. Era quello che cercavamo. Ma la gioia dura poco. Perché il treno si ferma nella nuova stazione, cioè dall’altra parte della città. Morale della favola? Per raggiungere il nostro appartamento dobbiamo camminare per oltre un’ora. Ah, e senza connessione per il navigatore. Lo stesso poliziotto che aveva spaventato Paolino al controllo documenti si fa in 4 per spiegarci la strada con il suo inglese maccheronico e apre il suo maps per aiutarci. Alla fine ci uniamo a un gruppo di spagnoli in interrail e ci mettiamo in marcia.

cosa vedere a Belgrado
Una piccola anteprima delle cose viste e da vedere a Belgrado

Lungo il tragitto vediamo il volto da copertina della capitale serba: vialoni eleganti, negozi all’ultima moda, caffè all’aperto. Accusiamo un leggero torcicollo. Il motivo? Beh, le ragazze sono bellissime e ogni 10 metri ci tocca girare la testa per ammirarle. Alla fine arriviamo in Jug Bogdanova. Il quartiere è alle spalle del centro, ma sembra di stare in periferia. Muri sbrecciati, palazzi ischeletriti, tetti scoperchiati, puzzle di lamiere, ma anche tanta dignità e altruismo. Mentre aspettiamo il proprietario di casa, si avvicina un distinto signore chiedendoci “Can I Help you?”. Nel bar invece si mettono a disposizione per farci chiamare. Alla fine entriamo nell’appartamento. Ma aggiungere altro sarebbe riduttivo. Lascio la parola alle immagini per farvi capire dove ho dormito.

Belgrado luoghi di interesse

Siamo rimasti nella capitale serba due giorni, girando in lungo e largo per la città con ritmi abbastanza. Pertanto alla domanda “Cosa vedere a Belgrado rispondiamo così, con la lista delle 5 attrattive imperdibili

Tempo di San Sava
Palazzo del Parlamento
Il quartiere Skadarlija
Kalemegdan
Zeleni Venac Market

Tempio di San Sava

Dal centro non è difficile raggiungerlo. Anche perché le maestose cupole verdi del tempio fanno da bussola. San Sava non solo è la più grande chiesa ortodossa del mondo, ma è anche l’edificio cardine dell’identità nazionale serba. Alla fine del XVI secolo i turchi riesumarono e bruciarono le spoglie mortali del santo. Dopo la liberazione dal dominio ottomano, nel punto in cui avvenne lo scempio delle reliquie, il governo ordinò la costruzione del tempio che fu inaugurato solo nel 2002, dopo gli stravolgimenti del XX secolo. L’interno di San Sava è ancora più bello, anche se non del tutto completo. Tra mosaici, colonne tortili, marmi policromi, oli profumati, pannelli musivi anche un agnostico tentenna. E’ possibile conoscere Dio con i sensi? – si domanda Antonius Block nel settimo sigillo. Il prof. Enrico Morini ha scritto che in una chiesa ortodossa la possibilità è maggiore. Nel tempio di San Sava anche di più.

Il palazzo dell’assemblea nazionale a Belgrado

Questo edificio non deve sgomitare molto per farsi notare. La sua facciata neoclassica schiarisce il profilo ombroso dei palazzoni in cemento di viale Nikola Pasic e la sua cupola verde pennella e addolcisce le squadrature. Nel 2000 fu teatro della rivolta che costrinse Milosevic a dimettersi. Oggi, però, non c’è più traccia di quei giorni. Quando siamo passati, sui giardini antistanti campeggiavano gli striscioni nazionalisti che ricordavano le vittime dei bombardamenti Nato del ’99. La visita al palazzo si effettua su prenotazione ogni primo sabato del mese. Ma per maggiori informazioni, conviene sempre dare un’occhiata al sito ufficiale .

Skadarlija

E’ il quartiere degli artisti di Belgrado. Somiglia un po’ al Montmatre parigino. In realtà, l’area non è molto grande, si stende per 500 metri nel centro storico della capitale ed è agghindata da stretti vicoletti. Si respira un’atmosfera allegra e calda. Sarà per il selciato in pietra, per i lampioncini dei localini all’aperto che illuminano la notte belgradese o per la gente che affolla i caffè e i pub, ma Skadarlija ha un fascino unico. Ed è difficile resistergli. Anche se non si è intellettuali.

Kalemegdan

E’ il castello di Belgrado ed è quasi un’appendice del centro. Per accedere alla fortezza si attraversa l’omonimo parco. Le stratificazioni storiche sono ben visibili: resti romani, fortificazioni del periodo bizantino, ottomano, austro-ungarico e non solo. Nel cortile d’ingresso la scena è dominata dal museo della Guerra costituito da cannoni, carri armati e altri mezzi bellici. L’ attrattiva è la “statua del vincitore” di Ivan Mestrovic che celebra la vittoria nella primo conflitto bellico. La cosa più bella che offre Kalemegdan è una splendida terrazza sulla confluenza del Danubio con la Sava. Da lì si ha l’impressione di abbracciare con lo sguardo l’intera sponda opposta.

Cos’altro resta da fare a Kalemegdan? Beh, se siete amanti della storia o collezionisti di cimeli, potreste portarvi via per qualche euro(sono accettati) un souvenir dell’epoca titina, la maglietta della nazionale serba, oppure una t-shirt che inneggia a Putin. Beh, dopo tutto la Russia è sempre stato il fratello maggiore della Serbia.

confluenza Sava Danubio Kalemegdan
Panorama da Kalemegdan: confluenza della Sava con il Danubio

Zeleni Venac

E’ il più grande mercato cittadino. Un giro lì è d’obbligo. Sia per fare colazione, sia per immergersi nella quotidianità belgradese. Noi abbiamo fatto entrambe le cose ed è stata un’esperienza sensoriale unica: tra odori, suoni, persone e tradizione gastronomica. Il mercato  si trova in Jug Bogdanova, proprio dove abbiamo alloggiato noi. A Zelenii Venac abbiamo assaggiato qualcosina in uno dei tanti chioschi. La commessa, incuriosita dal nostro accento, ci ha chiesto da dove venissimo.

Quando le abbiamo risposto dall’Italia, lei ci ha sorriso e ci ha detto:”Beautiful place e good people”. Beh, io e Paolino abbiamo viaggiato tanto, ma solo in Serbia ci hanno particolarmente apprezzato per la nostra provenienza geografica. E non solo a Zeleni Venac, ma anche in altre città e luoghi di questo splendido paese abbiamo notato l’ospitalità e la grande generosità del popolo serbo.

mercato a Belgrado
Il mercato di Zeneni Venac a Belgrado

Dove mangiare a Belgrado

Le alternative non mancano. A Belgrado non si muore di fame. E soprattutto il portafoglio non dimagrisce. Tra Piazza Repubblica e Ulica Mihaileva spuntano ovunque caffè all’aperto, ristoranti e bar. Stessa cosa per Skadarlija. Qui il ristorante più importante (e anche il più bello) è il Tri Sesira che offre musica dal vivo. L’unica raccomandazione è prenotare sempre prima, altrimenti c’è un po’ da aspettare.

aperitivo a Belgrado
Il nostro straordinario aperitivo a Belgrado! Meraviglioso!

Kafe Supa è un oasi nel cemento. Finestre ampie e luminose, ottima birra, piantine alle pareti o che pendono dal soffitto e tanti gatti. Per un attimo vi sembrerà di stare nel salotto di casa vostra. Ma se scenderete le scale, avrete una sorpresa: se scavalcherete la finestra vi troverete su un balconcino “improvvisato”. Dietro di voi le lamiere, di fronte i palazzoni (poco) residenziali della capitale. Sorseggiare dell’ottima birra scura in questo luogo è stata una delle esperienze più suggestive della mia vita.

Cosa mangiare e bere a Belgrado?

Già, ma cosa si mangia in Serbia? Qual è il piatto tipico?  Beh, se siete vegetariani/vegani, ho brutte notizie per voi. La cucina locale privilegia la carne. La corba per esempio è una minestra a base di interiora di manzo o vitello, anche il pasulj è una minestra, ma condita con fagioli bianchi e pezzetti di carne di maiale. Il primo piatto per eccellenza è la srpska gibanica, una semplice pasta sfoglia farcita di formaggio fresco, kajmak e per i più golosi anche uova. Il pezzo forte però sono i cevapcici, diffusi in tutti i Balcani. Sono polpettine di manzo e carne ovina riconoscibilissime per via della forma oblunga, mentre il dolce più diffuso è la balaklava, tanti strati di pasta sfoglia “incollati” con burro fuso e glucosio. Noi lo abbiamo assaggiato al mercato cittadino. E ci siamo leccati i baffi.

Cosa si beve a Belgrado e in generale in Serbia? Anche qui le scelte non mancano. Da un lato ci sono i superalcolici, dall’altro la birra. Fra i primi svetta la rakija, un distillato ai frutti con un tasso alcoolico che varia tra il 40% e il 60%. Il sapore? Un po’ brandy e un po’ vodka. Tra le birre vince la bionda, in particolare le Jelen e la Lav. Ma in tutta sincerità, ho apprezzato molto di più la Nisicko, la birra scura. In una sola parola: buonissima.

Questo è il diario della tappa serba del nostro viaggio nei Balcani. Non ci siamo fermati a Belgrado. Ci siamo spinti più a sud. Obiettivo? Lo scoprirete nella prossima puntata. Ma vi dico solo che per raggiungere questo posto abbiamo sfidato i nostri limiti! A presto!

cosa mangiare in Serbia
Cucina serba: piatto a base di carne a Belgrado