Il baule sul lago di Garda: da Peschiera a Sirmione3 min read

Il lago di Garda è democratico. Non ha ospitato solo grandi personalità come D’Annunzio, Catullo e Goethe, ma anche le anonime masse di soldati italiani che combatterono durante le guerre di indipendenza. Non è solo il bacino più grande d’Italia: è un vecchio baule lasciato in soffitta. Se lo apri, dentro trovi storia, cultura, guerra e poesia.

Lago di Garda - Sirmione
Sirmione. Panorama sul Lago di Garda

 

Guerra e ricchezza

La nostra prima tappa è Peschiera del Garda. La città era considerata un tesoro da custodire già nel VI secolo. Gli antifurti non c’erano ancora, perciò gli abitanti si arrangiarono con delle alte mura. L’opera umana era completata dall’acqua, la barriera naturale che respingeva gli assalti nemici. Dopo tanti secoli l’aspetto non è cambiato. Peschiera somiglia ancora a  una caserma a cielo aperto con i cammini di ronda che si affacciano sui canali.

Non a caso gli austriaci la resero uno dei vertici del “quadrilatero”, la catena di fortificazioni difensive che doveva spegnere gli ardori patriottici.Oggi i tempi sono cambiati, Radetzky è morto e l’impero austro-ungarico non esiste più. In compenso il centro cittadino ha dismesso la mimetica per indossare pellicce e abiti firmati. E’ una città che trasuda ricchezza. Non a caso Paolino fa notare che un paio di cani al guinzaglio hanno vestiti più costosi dei suoi.

Peschiera del Garda- veduta dalla fortezza
Peschiera del Garda. Veduta dalla fortezza

Sirmione la bella

Lasciata Peschiera del Garda ci dirigiamo a Sirmione. Una bomboniera, qualcosa di molto simile a quei paesaggi chiusi dentro le palle di vetro con la neve che piacciono tanto ai turisti. Fa freddo. Il tempo è uggioso e minaccia pioggia. Prima che Giove Pluvio si arrabbi facciamo in tempo a percorrere i vicoli angusti del centro e a innamorarcene come tanti altri prima di noi. La storia è passata da qui: Federico II, gli Scaligeri, la Serenissima Repubblica di Venezia, i francesi e anche gli austriaci. Sirmione ha preso il meglio da tutte queste stratificazioni culturali. E il risultato infatti è eccellente.

Sirmione- Lago di Garda- accesso alla città
Sirmione. Accesso alla città

Meraviglia romanica

Non riusciamo a raggiungere le grotte di Catullo, consigliate da tutti gli itinerari turistici. Una anziana abitante del luogo percepisce il nostro rammarico e ci indirizza verso la pieve romanica di “San Pietro in Mavino”. Piccolo dettaglio, per raggiungerla c’è una bella salita da superare. Durante il tragitto si susseguono scene pietose: chi sputa un polmone, chi impreca. Ma alla fine la faticaccia viene premiata. L’interno è stupendo con gli affreschi sulle pareti e il maestoso Cristo Pantocratore. Un piccolo gioiello protetto dalle vigne rigogliose che danno il nome alla Chiesa. E’ un idillio rotto solo dalle parole di una delle partecipanti alla spedizione: E’ bella, però a signor nun sa fatt a scarpett a per” (E’ bella, ma la signora non è venuta quassù a piedi).

W Putin

Ci concediamo una piadina con birra in una delle osterie di Sirmione. Scambiamo 4 chiacchiere con il proprietario che ci informa sulla sua clientela:” I peggiori sono gli israeliani. Sono puntigliosi, cambiano menu, chiedono spiegazioni su ogni minima cosa e a volte vogliono restituire il piatto. I migliori sono i russi. Non sono gli oligarchi, ma sono sempre molto generosi con le mance. W “PUTIN”!

Nel tardo pomeriggio rientriamo a Brescia. Il viaggio è tranquillo. Sono assorto nei miei pensieri con la musica nelle cuffie. D’un tratto mi sveglia Paolino:”Guarda che nel frattempo è diventato un viaggio di sola andata”! In effetti ai primi posti del pullman s’è seduto un arabo vestito con una tunica lunga quanto la barba e con il berretto di felpa beige degli afgani. Ovviamente ci ridiamo su. Una risata è sempre il miglior modo per sconfiggere certi pregiudizi.

Sirmione- chiesa San Pietro in Mavino
Sirmione. Chiesa di San Pietro in Mavino