Lisbona porta sul suo volto una cicatrice enorme, una ferita evidente che la mutilò, obbligandola a cambiare faccia, abitudini e attitudini rispetto al Suo modo di vivere.
Nel 1755 un tremendo terremoto distrusse completamente la parte centrale della città, gli edifici fatti di legno presero fuoco usando le micce delle candele accese per illuminare le case, la potenza del terremoto creò uno tsunami che la inondò e distrusse tutto.
La città bruciò per diversi giorni mostrando ai portoghesi uno scenario apocalittico che avrebbe cambiato per sempre la struttura della città.
L’Alfama e il Castello furono le zone che in qualche modo riuscirono a mantenere la propria struttura, la Baixa (la zona che parte da Praça do Comercio fino a Restauradores), la zona di Av. Libertade e lo Chiado vennero distrutte.
Al Marques de Pombal, in particolare, si deve la struttura e la riprogettazione della città come la conosciamo noi oggi.
Una curiosità, la bandiera simbolo della città di Lisbona ha dei triangoli neri, questi triangoli esprimono il lutto perenne che la città porta rispetto a questo evento.
Beh…visto l’inizio, potrei quasi cominciare a pensare di dedicarmi alla cronaca nera. Il terremoto del 1755 è un evento che torna sempre e che è evidente girando per Lisbona, non credo ci sia un modo divertente per raccontare una cosa del genere, è stata una catastrofe immane.
La Baixa prima aveva una struttura molto simile all’Alfama, non c’erano parallele e perpendicolari come ora.
Praça do Comercio era il vero centro della città, lì c’era il palazzo delle istituzioni (per questo si chiama Terreiro do Paço – spianata del palazzo) e il punto di attracco alla città (Cais das Colunas), la chiesa del Carmo era una vera chiesa e non un museo archeologico come è ora.
Senza fare paragoni storici, ma il terremoto di Lisbona fu un punto di svolta nella storia della città.
E’ quasi inutile dire che il mio intento era (come sempre) quello di parlare di un altro evento, catastrofico ovviamente, mi sembrava interessante aprire il post con un accenno a La catastrofe per poter raccontare il resto, solite divagazioni insomma.
Quindi da catastrofe a disastro.
All’alba del 25 Agosto del 1988 un incendio deflagrò inaspettato in quello che allora si chiamava armazéns Grandella (oggi non esiste più, indicativamente si trovava dove oggi c’è l’ armazén do Chiado). L’incendio distrusse in blocco e danneggio gravemente una serie di edifici che si trovano nel cuore dello Chiado, all’inizio di Rua Garret, Rua do Carmo e Rua do Alamda.
Ho trovato su internet i video dei telegiornali di allora che raccontano in diretta l’evento, per dargli un’occhiata cliccate qui.
Ho anche trovato qualche giornale dell’epoca, per dargli un’occhiata cliccate qui.
Per domare l’incendio sono intervenuti circa 1600 pompieri provenienti da tutto il Portogallo.
La ricostruzione del quartiere è stata affidata al più grande architetto Portoghese, Alvaro Siza Vieira che riprogettò la struttura urbanistica della città così come la conosciamo noi oggi, l’intero progetto è stato terminato nel 1995.
Per commemorare i 25 anni da questo evento la Camera Municipal di Lisboa ha organizzato un evento “Evocação dos 25 anos do Incêndio do Chiado”.
Inutile dire che l’evento è commemorativo quindi niente concerti e imperial ma è un’ottima occasione per conoscere un pezzo di storia cittadina e vedere dei posti che solitamente non sono accessibili.
Il programma:
Alle 8.00 verranno presentate ed esposte sei foto in grande formato (appese per le vie del quartiere), anticipazione del libro “O grande Incendio do Chiado” dei fotografi Alfredo Cunha, Fernando Ricardo, José Carlos Pratas Henriques e Rui Ochoa.
Il libro sarà presentato dagli autori alle 16:00 alla Fnac dell’Armazen do Chiado
Alle 9.00 nella vecchia scuola Veiga Beirão (al Carmo) verrà presentato un simulacro che racconterà l’incendio, sarà un racconto vero e proprio su come si sono svolte le attività di soccorso.
L’evento terminerà alle 10.30
Alle 11.00 in Rua do Carmo, 42 alla presenza delle autorità e della banda do Regimento de Sapadores Bombeiros verrà posta una placca in memoria dell’incendio
Alle 17.00 ci sarà una visita al Terraços do Carmo.
Questo spazio è stato progettato da Siza come ultimo tassello nel progetto di recupero del quartiere, il terrazzo verrà aperto al pubblico per l’evento ed è prevista la presenza dell’architetto.
Alle 18.00, nella galleria Chiado 8, nel Palacio do Loreto verrà presentato il libro “Chiado em Detalhe. Álvaro Siza, pormenorização técnica do plano de recuperação” e allo stesso tempo verrà inaugurata una mostra con lo stesso titolo.
Lunedì 26, alle 17.00, nel Museo Regimento de Sapadores Bombeiros de Lisboa, a Carnide, verrà inaugurata la mostra fotografica “O Grande Incêndio do Chiado” dove verranno presentate foto tratte dal libro che porta lo stesso nome ad opera dei fotografi Alfredo Cunha, Fernando Ricardo, José Carlos Pratas Henriques e Rui Ochoa.
Mah … come primo post dopo il rientro dalle vacanze estive non è niente male, positività e leggerezza per questo fine di Agosto spensierato.
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