Che documenti servono per lavorare in Portogallo

Che documenti servono per lavorare in Portogallo

Ogni tanto mi capita di sentire i marmittoni italiani di gente che si lamenta dell’Italia entrata in Europa, dell’Euro che ha distrutto la nostra economia, della voglia di tornare all’amatissima lira, insomma la solita lamentela del “si stava meglio quando si stava peggio“.

Probabilmente nessuno sa cosa sarebbe oggi l’economia  italiana se fossimo rimasti con le nostre mille lire, ma siamo un popolo che si lamenta a prescindere, quindi la soluzione diversa da quella attuale sicuramente è migliore di questa.

Non sono assolutamente in grado di dire se, l’entrata in Europa, economicamente sia stata una buona scelta oppure no, posso però vedere tutti i vantaggi che personalmente vivo a fronte di questa scelta fatta dal nostro allora governo Prodi.

Avere un’unica moneta ci rende decisamente più consapevoli quanto di costa la vita quando siamo fuori dall’Italia. Le conversioni erano sempre un caos e mi chiedo chissà quante volte abbiamo pagato delle cose a prezzi esorbitanti solo perché abbiamo sbagliato a fare i conti (non mentite, è successo a tutti!!!)

Andare in giro per l’Europa senza bisogno di visti, permessi, documenti, preoccupazioni varie.

Ho vissuto un anno in Inghilterra e ho conosciuto tantissimi turchi o sudamericani (Brighton ne era piena),  mi si è aperto un mondo!!! Il trattato di Shenghen, i tempi di attesa per avere i visti, i costi altissimi, la burocrazia, mille vincoli, noi diamo tutto per scontato, vogliamo andare a Parigi? Basta solo comprare il volo e si parte, che problema c’è?

Ma l’aspetto reale più pratico che ci ha portato l’Europa, è la possibilità di poter lavorare ovunque senza nessun tipo di vincolo burocratico. Su tutto il territorio comunitario abbiamo tutti gli stessi diritti, quindi, avere i documenti in Portogallo per mettersi in regola è abbastanza semplice.

Ecco, su quest’ultima affermazione, dovrei soffermarmi un attimo, credo sarebbe meglio dire in teoria è abbastanza semplice.

Diciamo che la struttura burocratica portoghese, soprattutto a Lisbona, è un po’ creativa (come la finanza di Tremonti). A volte sembra di essere dentro il cartone animato di Asterix, quello dove lo spediscono da un ufficio all’altro e poi ad un altro ancora e poi ad un altro ancora all’infinito. In Portogallo devi essere molto molto fortunato, se allo sportello trovi la persona giusta, in 5 minuti hai fatto tutto, se invece, ahimè, hai beccato l’uomo sbagliato, sei spacciato!!

Insomma la teoria è semplice, sulla pratica bisogna armarsi di pazienza, tanta pazienza.

Per lavorare in Portogallo serve:

–          Documento d’identità valido

–          NIF

–          Comprovativo de morada

–          Conto corrente bancario portoghese

Oltre che ad un documento di identità Italiano valido (carta d’identità o passaporto), fondamentalmente serve un documento che si chiama Número de identificação fiscal (NIF) detto anche Número de contribuinte.

In pratica non è altro che come un codice fiscale, un identificativo personale che ci rende fiscalmente attivi per il governo Portoghese.

Per ricevere questo identificativo non serve avere una proposta di lavoro o un contratto, lo possono richiedere tutti.

Il NIF si può richiedere presso la Loja do cidadão (negozio del cittadino) oppure presso uno degli uffici della Finanças.

La Loja do cidadão è un posto potenzialmente molto utile, in pratica è un delirio.

Sono degli edifici pubblici dove dentro, raccolti in un’unica struttura, ci sono tutti gli uffici più importanti. E’ possibile andare alla Loja do cidadão e fare il NIF, aprire l’utenza del gas, fare un contratto telefonico e richiedere il medico (più mille altre cose). Non è immaginabile la babele che c’è dentro una Loja do cidadao, un miliardo di persone in fila per qualcosa, ore e ore di attesa, evitatela se possibile!

L’alternativa alla Loja do cidadão sono invece gli sportelli della Finanças (http://www.portaldasfinancas.gov.pt), io vado sempre in uno che si trova a appena fuori la metro di Picoas, posto tranquillo e gente disponibile.

Per avere il NIF servono, un documento di identità valido e il governo portoghese chiede due garanti portoghesi che abbiano già NIF attivo.

Secondo loro quindi voi, appena atterrati a Lisbona, soli e probabilmente ancora senza un tetto, dovreste andare allo sportello della Finanças con due Portoghesi sconosciuti che garantiscano per voi, sconosciuto a loro. Questo è un problema! Almeno per me all’inizio lo è stato.

Il consiglio che vi do è: impietosite il burocrate che avete davanti! Fate la parte, recitate come mai in vita vostra e alla fine cederà, dite di essere la persona più sola al mondo e dalla sua fantastica stampante verrà fuori il vostro NIF  senza problemi.

Il NIF ha un costo burocratico, meno di circa €15.

L’altro documento importante è il comprovativo de morada, un certificato di residenza.

Lisbona è divisa in quartieri, ogni quartiere è diviso in diverse freguesie, Alfama ad esempio ha al suo interno 4 o 5 freguesie. La Junta di freguesia è l’ufficio comunale che gestisce un’area di quartiere ed è quello che vi rilascia un attestato che dice che voi abitate in quella determinata Junta.

Per avere un comprovativo de morada non serve un contratto di affitto, ma servono (anche qui) due garanti, servono due persone che vivono nella stessa freguesia che garantiscono che voi vivete in quel quartiere. Solitamente il padrone di casa e il macellaio sono ben disposti a mettere una firma su questo documento (a mio parere) inutile.

Ultima cosa, visto che vi pagheranno, vi serve un conto in banca.

Molte banche aprono conti gratuitamente senza costi di gestione, fatevi un giro, chiedete le condizioni ed è fatta.

Ricordatevi che Asterix vince sempre!!!

9 Risposte a “Che documenti servono per lavorare in Portogallo”

  1. Per “prendere un biglietto e andare a Parigi” basta eliminare le frontiere, e ciò si è fatto. Non serve l’Euro per viaggiare e sentirsi parte di un tutto più grande, non serve l’Euro per sentirsi europei. Moltissimi Stati europei, attualmente, non hanno l’Euro. Gli Stati che per popolazione risultano i più grandi ad aver adottato l’Euro sono, nell’ordine: Germania, Francia, Italia, Spagna, Grecia, Portogallo. Di questi, gli ultimi 4 vivono una crisi enorme. Per favore, non parliamo se non sappiamo ciò di cui stiamo parlando. La prima parte di questo articolo è da cestinare. La prossima volta limitati a riportare ciò che è in linea con il titolo dell’articolo stesso. Se poi vuoi parlare di economia, di euro o di lire, di vantaggi o svantaggi, apri una discussione e ne parli.

    1. Ciao Marco
      un blog, per come la vedo io, non è un giornale e le cose che scrivo non sono articoli di economia o giudizi profondi su come sta andando l’Europa a causa o grazie a l’Euro (in questo caso).
      Per quanto mi riguarda, questo spazio è la possibilità che ho di raccontare il mio punto di vista, come la penso io. Per scrivere un articolo su un blog non serve niente, grazie alla libertà di internet aprirne uno è facilissimo e uno ci può scrivere tutto quello che vuole, poi chi legge può decide liberamente di criticare, approvare, trovarlo interessante, non leggerlo più, ecc ecc.

      Che non si trattasse di un articolo di economia mi sembrava abbastanza chiaro nella premessa, volevo solo raccontare il mio punto di vista, quello che io vivo di questa faccenda, scrivere quello che penso.

      Accetto con piacere le critiche se sono costruttive e se da queste si possa migliorare, non mi interessano commenti sterili da uno sconosciuto che vorrebbero impormi cosa devo o cosa non devo scrivere.

      Se ritieni tu abbia qualcosa da dire in merito ai vantaggi o agli svantaggi che l’Euro ci ha portato, se ti interessa davvero, potresti aprire un blog e parlare di questo argomento. Se qualcuno è interessato lo seguirà, a me non interessa, quindi non penso di farlo, in compenso continuerò a scrivere su questo blog come ho fatto fino ad ora.

  2. Ciao Fabio.
    Ho scoperto proprio oggi il tuo/vostro blog gironzolando nel web per conoscere come si vive in Portogallo.
    Mi ha sempre affascinato il Portogallo e non saprei neanche dire il perchè.
    Sono stato a Lisbona qualche anno fa e mi ha colpito favorevolmente il modo di vivere delle persone,chiaramente rimane il fatto che vivendolo da turista può apparire tutto più bello.
    Ho già letto un bel po’ di tuoi articoli e mi gustano.
    Vai avanti a scriverne che sicuramente ti seguirò e continua a scriverne come più ti pare e piace.
    Mi piacerebbe fare un esperienza lì e non è detto che prima o poi……
    Grazie ancora per le tue esperienze che condividi.
    Un abbraccio

    1. Ciao Kappa
      grazie mille per i complimenti, Lisbona di sicuro è una città che difficilmente lascia indifferenti, per fortuna spesso in modo positiva.
      Chi lo sa…magari ci vediamo a Lisbona 😀

      Ciaociao

  3. Ciao a tt
    me se una donna ormai in pensione anche se ha 50 anni vuole andare a vivere a Lisbona per una serena pensione che documenti deve avere ? grzie

  4. Ciao Fabio, qualche tempo fa ti avevo scritto un pv su Facebook riguardo all’integrarsi.. magari ti ricordi, magari no..Comunque, ora sono finalmente qui a Lisbona e volevo troppo ringraziarti per questo articolo in particolare, davvero super utile per chi vuole trasferirsi. Grazie!! 🙂

    1. Ciao Cristina,
      sono felice che l’articolo ti sia stato utile. Spero che Lisbona ti piaccia e che tutto vada bene, se servono altre info…scrivici.

      Abraço

    1. In Italia in linea di massima resta tutto com’è.

      Se si lavora in Portogallo e in Italia si fa comunque una dichiarazione dei redditi per X motivi (ad esempio un mutuo) bisogna comunicarlo allo stato Italiano.

      Diversa invece la cosa se si viene a vivere in Portogallo e ci si iscrive all’AIRE:

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