Lisbona di quiete e allegria, fantasmi e malinconia. Lisbona secondo me

“Buonasera! Mi chiamo Beatrice, sono stata in Erasmus a Lisbona e vorrei condividere con voi amanti di Lisbona e fortunati abitanti la mia Lisbona come l’ho percepita e vissuta superficialmente e interiormente.

Grazie per l’attenzione e la pazienza”



Di Beatrice Pagliani

Lisbona… luce e ombre, azulejos e rovine, musica e silenzio, quiete e allegria, fantasmi e malinconia tra le mura di una città che fu un giorno capitale di un grande impero. Saudade e passato, presente e futuro, futuro incerto, crisi e povertà, degrado e arte tanta tanta arte che colora i vicoli oscuri della città e riporta in vita antichi palazzi coloniali ormai lasciati allo scorrere inesorabile del tempo.

Murales e fantasia, graffiti e street art, Picoas con il palazzo dipinto da Blu e os Gemeos e poi c’è un’intera facciata con un uomo nero che cammina nella notte.

La notte a Lisbona è magica regna il silenzio dai tanti miradouros della città da dove si contempla la bellezza e poi all’improvviso esplode la vita nelle vie del Bairro, Santos, Cais do Sodrè, e continui a scendere e si arriva a Praça do Comercio, oceano, potenza, il suono delle onde, sapore di mare. Senso di sublime, unione con il vento leggero, eterno, etereo e poi Belem, i pasteis e la sua bellissima torre solitaria nell’acqua.

La mia Lisbona è il tramonto al Miradouro do Torel, i libri letti al Jardim de Estrela, il giardino botanico selvaggio e tropicale, i pomeriggi all’Outjazz, le spiagge immense e oceaniche di Caparica e Cascais, il ponte Vasco da Gama… bellissimo!

Il Chines x ristorante/casa cinese illegale a Martim Moniz, LX Factory luogo poco conosciuto, ex prefabbricato oggigiorno luogo d’incontro della Lisbona creativa ma soprattutto le torte al cioccolato di Landeux, sublimi! E la libreria, un gioiello tutto da scoprire!

La mia Lisbona è il vicino di casa spalmato sul tetto a tegole a prendere il sole e le birre lungo avenida libertade con le enormi entrate ai pochi negozi di lusso presenti a Lisbona diventati tetti per i tanti barboni.

Lisbona è contrasto, contraddizione, attrazione e repulsione.

Lisbona è l’Alfama, Graça, BaixaChiado, Lisbona è la festa di Sant’Antonio con le sue sardine grigliate, Lisbona e Principe Real con il suo antico e saggio albero, ospite di musicisti e strani artisti. Lisbona e il museo Gulbenkian con i suoi spediti giardini, Lisbona e il suo tram elettrico, il 28, Lisbona e il lux, Lisbona e il Pan de deus, Lisbona e il baccalà di tiNatercia, Lisbona e il ponte 25 Abril.

Lisbona solitudine e nostalgia, allegria e dinamicità, vento e pace, oceano e infinito, leggerezza e libertà ti sembra di volare perdendoti nelle vie del borgo antico! Tappa obbligatoria “cultura do cha”, graziosa sala da thè tra le viette del Bairro Alto con ottime insalate e panini alla frutta, consigliatissimo il toast al pollo e alla banana!

E poi Primeiro Andar, cibo sfizioso e salutare a basso costo ma soprattutto buona musica! Il posto è rimediato alla lisboeta, e stupisce il fatto che curiosando al piano di sopra spunti un altro piccolo pub tra galline e un piccolo orto, tutto dentro la città!

Ma in fondo Lisbona è questa, rinasce dalle ceneri e si riscopre città d’arte dinamica, piena di iniziative e fantasia, seduce e appassiona, luminosa ma allo stesso tempo misteriosa ed enigmatica tutta da scoprire!

A Lisbona ti trovi perdendoti e perdendoti non la lasci più anche se sei lontano. Sono convinta che parte di me continui a vagare curiosa nelle vie del Bairro.

Foto e testo di Beatrice Pagliani

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