Il Portogallo è famoso per essere uno dei paesi più poveri/arretrati/sconosciuti in Europa.
Per certi versi, questo fa parte del suo fascino: fa effetto pensare che Lisbona, con i suoi bar che sembrano fermi agli anni ’50, con le sue feste popolari che ricordano una grande sagra di paese, con i tram gialli che arrancano sulle salite, sia in realtà una capitale europea.
Per altri versi, invece, questo Portogallo antiquato, (mezzo) affogato da questa crisi economica che ormai abita i nostri pensieri, bisogna proprio dirlo: sta più avanti di noi.
Stavolta voglio parlare di una questione che in Italia temo non si risolverà tanto presto: il riconoscimento dei diritti civili per le coppie omosessuali.
Ebbene sì, in questo Portogallo in cui il tempo sembra essersi fermato e in cui esistono pure i Matrimoni di Sant’Antonio, le unioni civili tra persone dello stesso sesso sono possibili.
Sarà che Sant’Antonio è un santo progressista e li aiuta tutti i matrimoni, senza distinzioni – almeno a mio parere – ormai insensate?
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Certo, la cosa è recente: il parlamento portoghese ha approvato il matrimonio omosessuale solo nel 2010, ma insomma è un dato che a noi italiani dovrebbe farci pensare un po’.
Sono molte le organizzazioni che fanno parte del Movimento LGBT e che da anni si battono per i diritti dei cosiddetti “orientamenti sessuali minoritari”, e che hanno ancora tanto lavoro da fare per portare a termine le loro battaglie sociali.
Come ormai succede da 14 anni, il prossimo 22 giugno si terrà la Marcha do Orgulho LGBT, a partire dal bellissimo giardino del Príncipe Real, organizzata proprio da tutte queste organizzazioni.
Il programma completo e la dichiarazione di intenti delle varie organizzazioni li potete trovare qui.
Forse la televisione non farà la diretta come per le marce tradizionali delle feste di Lisbona, ma se vi capita di passare di là, andate a vedere con i vostri occhi: una manifestazione molto colorata, allegra, festosa, che vi farà fare anche un piccolo tour alternativo in alcuni dei luoghi più belli del centro di Lisbona (ad esempio, il corteo di solito passa per il Miradouro di São Pedro de Alcântara, continuando poi sulla Rua da Misericordia, da cui potete intavedere in lontananza uno scorcio del fiume, sempre di un colore diverso).
Se siete già un po’ stufi di sardine, musica pimba, Santi Antoni, e simili, sabato 22 giugno qui troverete una festa alternativa!