Oggi sarò un po’ dissacrante. Non me ne vogliano i portoghesi, né gli amanti del fado (tra cui, peraltro, mi includo senza problemi).
Il fado è bello, è un simbolo, è sacro, è l’espressione di questo animo un po’ oscuro e nostalgico portoghese (la famosa ‘saudade‘), l’Unesco lo ha recentemente eletto a Patrimonio Immateriale dell’Umanità…
Però diciamoci tutta la verità: se non trovate il posto giusto, o semplicemente quel giorno siete di animo allegro e avete voglia di un po’ di leggerezza (che di questi tempi fa sempre comodo), il fado può essere una noia mortale!
(un consiglio su dove andare a sentire il fado giusto senza spendere una fortuna ve lo diamo, comunque,
LEGGETE QUI: 5 COSE DA FARE A LISBONA SPENDENDO MENO DI 5 EURO )
Ma a Lisbona di musica ce n’è tanta, e per fortuna non c’è solo il fado. O la musica pimba delle Feste di Santo Antonio.
Per esempio: tutti i lunedì sera, scendendo fino alla fine della Calçada do Combro (la strada che da Piazza Camões fate per arrivare alla Bica, per intenderci), a partire dalle 22:30 nel Miniteatro da Calçada potrete assistere alle ‘rodas do choro’ “giri di choro”.
Lo choro (leggi “scioro”) è un genere musicale brasiliano nato nel XIX secolo a Rio de Janeiro.
Le ‘rodas’ sono riunioni informali di musicisti che si ritrovano per suonare insieme a ritmo di ‘pandeiro’ (tamburello con sonagli), ‘violão’ (chitarra a 7 corde), ‘cavaquinho’(una chitarrina piccola piccola a 4 corde), ma anche sassofono e trombone…
Insomma, chi sa suonare può unirsi a suo piacimento, chi no può sedersi e ascoltare, magari sorseggiando una birra fresca.
E se non riuscite a stare seduti, perché al ritmo non resistete, potete alzarvi e ballare (dove trovate spazio…) perché non sarete certo i soli a farlo!
Il Miniteatro è mini in tutti i sensi (è grande forse come un garage), a volte le persone si affollano subito fuori dalla porta.
Ma l’acustica è molto buona, e l’atmosfera molto bella: tanti portoghesi, tanti stranieri, tanti lisboeti di adozione..ma soprattutto tanti brasiliani che si incontrano e per qualche ora si sentono forse un po’ più a casa.
Insomma, il lato ritmato e vivace di un’altra ‘saudade’. Non ve lo perdete!
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