Prendete un terrazzo, sul tetto di un parcheggio di sei piani nel pieno centro di Lisbona.
Con la mente, provate a visualizzarlo: pavimentato in legno, aiuole da cui spuntano giovani alberi, una piccola area-bar coperta, arredamento in legno, poltroncine eleganti ma semplici, un bancone anche nell’area all’aperto.
Ora immaginatevi il più bel tramonto che abbiate mai visto qui a Lisbona, possibilmente con vista sul fiume (per esempio, la vista dal Miradouro di Santa Catarina, Adamastor per i profani).
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Ecco, prendete il tutto, aggiungeteci il suddetto tramonto e moltiplicate per sei. Il risultato? Il Park, roof-top café fresco fresco di apertura. Un fiasco. Almeno per come la penso io.
Mi spiego: l’idea è ottima. Il parcheggio sta in pieno centro, a metà circa della Calçada do Combro (la strada che da Largo Camões porta alla Bica).
Questo significa che dal tetto, ruotando di 360º si possono ammirare, nell’ordine: il ponte 25 de Abril e il fiume, gru, tetti di varia dimensione e colore, chiesa di Santa Caterina.
E poi case: case antiche del Bairro Alto, case belle, piccoli giardinetti curati delle stesse, case che cadono, case abbandonate, appartamenti che non immaginereste mai che esistano al quinto piano di un edificio sgarrupato della Calçada, soprattutto se quello a fianco è ricoperto di impalcature come fossero piante rampicanti, e ha il tetto sfondato.
Tutta la bellezza più verace di Lisbona, con i suoi contrasti tra vecchio vecchissimo antico e nuovo, la sua personalità decadente, la luce -percettibilmente diversa rispetto a qualsiasi altra luce che abbiate visto in una città, ecco, tutto questo non c’entra niente con l’atmosfera super chic che il Park vuole creare.
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Già al piano terra del parcheggio, dove dovrete sicuramente fare la fila per usare l’ascensore, vi troverete circondati da una strana popolazione di lisboeti bene (sì, esistono! alla faccia della crisi) che anche se sono le 7 di un qualsiasi giorno feriale sembrano usciti per andare a un casting di Sex and the City.
Quando arriverete, sappiate che molto probabilmente non troverete un angolino per sedervi: solo un’impressionante concentrazione di Ray-Ban,unghie con smalti fluo, vestiti all’ultima moda (scegliete voi di quale epoca), fondotinta, barbe sapientemente poco curate, abbronzatura, bigiotteria kitsch.
Se chiedete un’imperial (birra alla spina), siete un po’ out: dovete chiedere un cocktail , o un flute di champagne, qualcosa insomma da poter tenere in mano solo con quattro dita e mignolo alzato…
Ora, che condividiate o meno il mio spirito poco ‘chic’, c’è una cosa che secondo me non funziona in questo bar: che non c’entra niente con Lisbona.
Il Park lo potreste teletrasportare, così com’è, in una qualsiasi altra città. Sì è vero, una vista così forse solo a Lisbona…ma questo ambiente “mi sento a New York” ve la farà godere poco.
Che dire, magari è solo questione di tempo. O magari basta evitare l’ora dell’aperitivo (il Park apre tutti i giorni dalle 13 fino a notte inoltrata).
Ci si può anche cenare (fanno hamburguer di carne, pesce, e pure vegetariani), ma attenzione, perché mi hanno riferito che non c’è luce la notte, e che si cena illuminando il piatto con il cellulare.
Io voglio essere ottimista: forse con il tempo il Park diventerà meno alieno a Lisbona, e basterà semplicemente aspettare che passi questa moda iniziale.
Per ora vi consiglio di andare a vedere com’è, fare un bagno di folla rapido, e poi magari scendere al quinto piano: la vista è quasi la stessa, e lo slalom non dovrete farlo tra aristocraticidenoantri, solo tra le macchine parcheggiate.
(foto delle case: Luciana Beatriz Ávila)
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