Sena Da Silva una mostra fotografica che racconta Lisbona come non è più

Da quando vivo a Lisbona, nonostante i continui lamenti di una crisi paralizzante, continuo a vedere cambiare la città, in alcuni casi i cambiamenti sono positivi, in altri un disastro, ma la città in molti punti si trasforma.

Di fronte all’edificio dove lavoro c’era un bellissimo palazzo storico, come tanti abbandonato a se stesso e vuoto, nel giro di un anno e mezzo lo hanno completamente raso al suolo ed è stato già costruito il suo sostituto che, ancora non ha preso forma, ma dalle dimensioni e dalle sembainze probabilmente sarà un nuovo centro commerciale (di cui tutti sentivamo la mancanza).

Ci sono esempi cattivi di cambiamento, ma ci sono anche esempi buoni, penso a tutta la passeggiata terminata da poco che unisce Praça do Comercio a Cais do Sodrè, penso al vicoletto restituito alla città dove c’è la sede di Renouvar Mouraria oppure a tutta la Bica completamente tirata a lucido dopo i lavori dell’anno passato.

Cambia Lisbona, sembra tutto immobile ma la città cambia e il nuovo che ha sostituito il vecchio è evidente, i palazzi con i prospetti appena ridipinti che osservandoli bene, come stile, poco hanno a che vedere con quelli accanto, le pavimentazioni diverse, i colori contrastanti.

Il centro di Lisbona trasuda storia, trasuda un passato diverso rispetto a quello che vediamo e conosciamo adesso, ce lo racconta quello che è rimasto del terremoto, lo vediamo guardando le vie della città ed è scritto nelle migliaia di enormi edifici abbandonati, riempiti di graffiti con la scritta “Aquì podia viver gente” del Bloco de Esquerda.

Passeggiare per la città, per i vicoli, per le piazze e capire che Lisbona è stata molto diversa, dei cambiamenti che l’hanno portata a diventare la città che oggi conosciamo, cambiamenti fatti di storie, di vicende umane, di eventi politici, di soldi e di fortune, trasformazioni vitali che permettono ad un posto di diventare più bello o più brutto ma in ogni caso di crescere.

Le foto riescono bene a raccontare i cambiamenti, sono meno invadenti di un racconto e implicano un coinvolgimento maggiore rispetto ad un testo. Una descrizione di un posto, un testo che descrive aiuta la fantasia ma in qualche modo la guida, suggerisce come la fantasia deve creare il luogo, dal testo può nascere un posto che poco ha a che vedere con il luogo, il fascino della lettura.

Una vecchia fotografia, di 100 anni fa, della piazza sotto casa nostra è più sincera e schietta di un racconto, la superficialità può non far notare differenze ma fermarsi ad osservare, l’assenza delle automobili, i lampioni diversi, la gente per strada vestita in modo strano, le insegne dei negozi completamente cambiati, è come entrare in un film in bianco e nero ed ogni foto è un racconto.

Sena Da Silva è stato uno dei più grandi fotografi portoghesi della seconda metà del XX secolo.

Personaggio d’arte e di cultura, era un uomo di molteplici talenti e interessi professionali. Divenne famoso  in quanto autore del manifestofrase “il Portogallo ha bisogno di design!”, in cui riassume la sua lotta per i vantaggi che l’applicazione di questa disciplina potrebbe creare nella società portoghese e che sarebbe culminato con la creazione del Centro Design portoghese, che diresse dal 1989-1994.

Era anche un architetto, artista, insegnante, educatore e uno dei più importanti autori della fotografia portoghese della seconda metà del ventesimo secolo. Ha lasciato un patrimonio di circa 20.000 negativi che sono ormai oggetto di un lavoro di ricerca lungo e complesso e che sono alla base della mostra organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Lisbona, di cui scrivo in questo post.

La mostra raccoglie circa 200 fotografie, 200 storie, 200 immagini, 200 piccoli scorci dove vedere Lisbona come non è più, riconoscere i posti che viviamo ogni giorno sentirli familiari e allo stesso tempo lontani nel tempo.

L’esposizione si trova al Torreão Nascente da Cordoaria Nacional, resterà aperta fino al 4 Agosto. Visitabile dal Martedì al Venerdì dalle 10.00 alle 19.00, il Sabato e la Domenica, quando uno di solito ha tutto il giorno libero, la mattina la mostra è chiusa e apre solo il pomeriggio, dalle 14.00 alle 19.00, va bè, Portugal style.

L’ingresso è sempre gratuito!

La Cordoaria Nacional si trova in Rua Da Junqueira, poco prima di Belèm, esattamente di fronte all’ospedale Egas Moniz.

Copyright fotografico: www.fabiosalvo.net

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