Tutti a tavola: Vigilia e Natale in Portogallo

Ci siamo quasi ragazzi! Tra pochi giorni è Natale.

C’è chi ha già raggiunto i cari, chi si trova in aeroporto; c’è chi ha già esaurito i regali da fare e chi, purtroppo, deve ancora iniziare. Si corre, si gira come  trottole, un po’ come fa mia madre in questo momento: “dobbiamo avere tutto pronto per il Cenone della Vigilia e per il 25″.

Il frigo non è mai stato così pieno è le papille gustative iniziano già a pregustare ciò che sarà, come ogni anno.

La tradizione italiana per ciò che riguarda i pasti di Natale è ricca e varia. Dal nord al sud le ricette si alternano e cambiano, in base alla storia familiare o ai gusti.

 

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Figlia di un siciliano e di una campana, a casa mia non si potevano che unire le due tradizioni e, se ci pensate bene, il rischio è quello di mangiare il doppio visti i presupposti: “la gente deve poter scegliere”, dice mia madre! Come se fosse facile.

Che si aprano le cucine e si preparino i fuochi. I ritmi diventano frenetici. Qualcuno si riposerà solo a Capodanno e si lascerà servire o, se si trova di passaggio a Lisbona, saprà già dove andare.

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In tutto questo trambusto, tra bambini che giocano, canzoncine di natale e buste della spesa mi chiedo: cosa mangeranno, i nostri portoghesi durante il Cenone del 24 e il giorno di Natale?

Apparecchiamo la tavola e scopriamolo!

LA VIGILIA

Seguendo lo schema della festività cristiana, la Consoada ( la Vigilia) ha due forme differenti di essere celebrata: prima o dopo la Missa do Galo (Messa del gallo), alla mezzanotte del 24 dicembre.

Nel primo caso la tradizione vuole che non si ingerisca carne prima della mezzanotte, per cui il protagonista indiscusso non può che essere il  Bacalhau, elemento iconico del Paese e  presenza indiscussa  sulla tavola natalizia portoghese.

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Quello che era in origine un atto di astinenza si è trasformato nel tempo in un vero e proprio piacere per il palato. La notte di Natale il baccalà viene cucinato in tutto il Paese in maniera semplicissima: cozido (lesso), accompagnato da patate, uova, cavolo e ceci, il tutto abbondantemente condito con olio.

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Al nord questo delizioso pesce ha come amico di viaggio o come sostituto il Polvo cozido (polipo) o, in Algarve, il Litão, pesce della famiglia degli squali tipico di questa zona.

Nei luoghi in cui la cena ha inizio dopo la Missa do Galo, invece, i piatti eletti sono quelli che, nella maggior parte dei casi, vengono riproposti anche il 25 dicembre: capretto, tacchino e leitão (carne di maiale giovane).

Lisbona riflette gli usi e i costumi sia del nord che del sud mentre nelle Azzorre, ad esempio, dopo la mezzanotte, secondo tradizione, è usuale mangiare del brodo di gallina.

 NATALE

Il giorno di Natale, la festa a tavola (tavola che non viene mai sparecchiata) continua.

La tradizione vuole che i resti della cena del giorno prima rimangano in tavola in modo che il Bambino Gesù possa mangiarne.

Nel Minho e in altre zone, durante il pranzo di Natale è usanza mangiare la “roupa velha”, ossia gli avanzi del giorno prima e, in particolar modo, del baccalà.

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A quel punto, capretto e tacchino, in molte case vengono conservati per la cena del 25.

Paulo, un mio collega, mi racconta che a casa sua mangiare “roupa velha” è un atto sacro, una cosa che non può davvero mancare.

Al recupero degli avanzi si sostituisce, nel tempo, la volontà di acquistare una maggiore quantità di baccalà proprio per far si che si possa preparare la “roupa velha”.

Al centro e al sud del Paese il tacchino continua ad essere presente nel menù.  A casa di Ana, il mio capo, lo mangiano al forno accompagnato da patate.

In altre case ad avere la meglio sono il capretto o la carne di porco.

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In Alentejo, ad esempio, uno dei piatti tipici del giorno è la carne di porco con vongole (anche detta all’ alentejana).

Se qualcuno preferisse il tacchino, in questa zona, lo mangerebbe comunque ripieno di un misto di carni alentejane.

In Algarve i commensali mangiano  carne de-vinha- de-alhos, carne marinata in olio, vino aglio e pepe.

Piatto tipico anche di Medeira,  si alterna alle espetadas de carne (spiedini).

Nelle Azzorre il menù prevede carne di vacca, cappone, e sanguinaccio.

Siete già sazi? Ma cosa dite! In una tavola portoghese vestita a festa che si rispetti non possono certo mancare frutta secca e dolci. Amêndoas (mandorle), Avelãs (nocciole), Figos (fichi secchi), Passas (uva passa) sono delle tentazioni alle quali nessuno rinuncerebbe.

Dei dolci tipici natalizi vi avevo già parlato ma, giusto per completare il pasto, rivediamoli insieme.

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L’ideale, adesso, sarebbe fare una bella passeggiata, piuttosto che rimanere sul divano, immobili a causa di una pancia ingombrante che sembra aver fatto le sue provviste per tutto l’inverno.

Ma … aspettate un attimo! Dobbiamo ancora iniziare a mangiare.

Accendete le candele, preparate il cestino con il pane, pulite i calici e posizionate  posate e piatti.

In qualsiasi parte del mondo vi troviate, qualsiasi sia la vostra tradizione o quella che quest’anno deciderete di seguire, Vivere Lisbona  augura a tutti un Buon Natale e Buone Feste.

Scritto da Maria Grazia Berretta

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