A causa di atavici retaggi e di quello che purtroppo si legge o si sente in tv, in molti si fanno strane idee su Istanbul (e più in generale sulla Turchia): disinformazione e pregiudizi, che vengono rafforzati da tour operator interessati a vendere l’esotico e da guide locali che orientano verso il pittoresco. Anche gli italiani che vivono a Istanbul, sono spesso fonte tragicomica d’ispirazione. Ma c’è anche chi, una volta in città, è pronto a ricredersi radicalmente (non tutti, però!). Ho pensato di segnalarvi delle perle, in cui m’imbatto regolarmente leggendo diari di viaggio online, annunci commerciali, commenti ad articoli della stampa, blog vari: ovviamente non si tratta di uno studio approfondito, ma di esempi eclatanti (comunque diffusi).
1) PULIZIA E IGIENE
Alloggiavo nella zona della torre di Galata, molto turistica e molto frequentata anche dai locali eppure non c’era nessun tipo di spazzatura in giro.
Ci aspettavamo una città più caotica, rumorosa, sporca e odorosa, invece abbiamo trovato una città molto pulita (e piena di gatti!), con i mezzi pubblici nuovi e perfettamente funzionanti, sicura in tutti i quartieri da noi visitati sia di giorno che di sera.
Ci vorrò ritornare, di sicuro! La gente è allegra, disponibile, ti è subito simpatica, non ha la pervicace insistenza degli arabi…. e poi la città è veramente pulita, non me lo sarei immaginato!
Quindi sia per bere che per cucinare noi qui a Istanbul usiamo l’acqua minerale. La mia attenzione in questo senso arriva fino al maniacale. Se mi serve un bicchiere non lo prendo mai dallo scolapiatti perché si rischia che non sia sufficientemente asciutto. Quando scolo la pasta nel lavandino, sto bene attenta a non scontrare il rubinetto per non far gocciolare l’acqua. Per lavare l’insalata l’ultimo risciacquo è sempre nell’acqua minerale.
2) ORIENTE ED ESOTISMO
la nebbia del bosforo unita al colore intenso d’un tramonto orientale, crea un’atmosfera veramente magica. per chi è un romantico, per chi ama le favole e i sogni, per chi vuole immergersi in un calore esotico.
Arriviamo in taxi al quartiere Ortakoy, proprio sotto il Ponte del Bosforo. Essendo ora di pranzo ci facciamo preparare, in uno dei tanti chioschi, una enorme Kum[p]ir, la tipica patata ripiena di qualsiasi cosa vogliate […] Passiamo un pò di tempo tra le bancarelle lungo il molo ed ammiriamo la sponda opposta del Ponte: l’Oriente!
Basta spostarsi di pochi metri da Taksim a Kasımpaşa oppure da Sultanahmet a Kadırga per scontrarsi con realtà profondamente diverse. Non è necessario quindi attraversare il Bosforo per ricercare la parte più orientale, più musulmana, più povera.
3) ISTANBUL ARABA
Il fascino arabo, la modernità europea, il profumo delle spezie e del pane arabo cotto al forno a legna
l punto di partenza per conoscere Istanbul attraverso i suoi sapori è senza dubbio il Grand Bazar, emblema della cultura araba, enorme, colorato e tipicamente turco a Istanbul.
Se andate nella bella e interessante Istanbul NON soggiornate nella zona europea, poco interessante anche se piena di negozi di firma, bensì nella parte Araba comunque pulita con ottimi alberghi e molto più interessante. Poichè in alcune agenzie consigliano pernottare nella zona moderna-europea non essendo a conoscenza che tutto cio’ che c’e’ da veder è nella zona mussulmana (moschee, bazar, top kapi etc.) dove non ci sono pericoli di giorno e di notte.
c’è Santa Maria dei Mongoli, chiamata anche Chiesa Rossa, davvero splendida internamente, ma mai stata convertita in moschea nonostante la dominazione araba.
ho scoperto istanbul con una crociera e mi ha personalmente stupito. mi aspettavo una città pericolosa, araba, e invece è il contrario.
Consiglio di visitarla a maggio o giugno o settembre, meno calda e meno cara. Alloggiate nella zona araba comunque civilissima e non in quella europea perchè vicina a tutte le cose da vedere.
Ho soggiornato assieme a mia moglie al blue house di istanbul,lo consiglio a chi piace la tranquillità e soprattutto a chi ricerca il fascino della cultura dei paesi arabi a differenza di piazza taksim che sembra viale marconi di roma.
Innanzitutto consiglio di alloggiare nella parte araba e non europea in quanto anche la zona araba è molto progredita, è pulita, ha sicurezza ottimi trasporti, bei negozi (non di firme) e tutte le attrazioni e tanti tipici ristorantini oltre che ottimi alberghi.
4) LA PARTE ASIATICA (no, il passaporto NON serve!!!)
Specialmente a Istanbul ho avvertito questi contrasti. Ci si districa tra la parte pulita e standardizzata europea ed i colori e la confusione della parte asiatica.
Per il momento ho notato soltanto due cose: nell’Istanbul asiatica una maggior vivibilità (quartieri residenziali bellissimi con ampie strade) e pochissime donne col velo. Quest’ultimo aspetto mi ha veramente sorpreso, avrei immaginato il contrario. Cercherò di capirne di più.
vorrei sapere se per la gita sul Bosforo viene richiesto il passaporto, perchè ho intenzione di partire con la sola carta d’identità. Mi sapete dire se posso raggiungere anche la costa asiatica?
5) LA ISTANBUL AUTENTICA (in realtà, si tratta di quartieri un volta fiorenti e oggi degradati, abitati per lo più da immigrati dell’Anatolia orientale)
Da una parte si può godere della città vecchia, meta preferita dei turisti, in cui però basta allontanarsi un poco dai siti più battuti per ritrovarsi nella Istanbul più autentica tra case che stanno in piedi per strane leggi della fisica, bambini che giocano per strada, piccole botteghe e laboratori dall’attività frenetica e donne avvolte nei loro veli più o meno coprenti. Dall’altra parte c’è la città nuova, quella che la consacra città cosmopolita in cui i veli per lo più spariscono e lasciano spazio a locali alla moda, negozi di grandi marchi e un fitto brulicare di vite e persone.
6) LA CONTRATTAZIONE
Il gran Bazar e dintorni: paradiso per gli amanti dello shopping ossessivo-compulsivo … e non dimenticate di trattare il prezzo altrimenti si potrebbero offendere!!
trattare sempre il prezzo è un modo per loro [per i negozianti del Gran bazar] di comunicare
7) IL TE’ (çay)
Non rifiutate mai un cay, ovvero il te turco, quando ve lo offrono. Potreste farvi dei nemici. E non è cosa buona avere un nemico turco.
Ho bevuto qualche sorso di tè e poi l’ho messo da parte per scrivere. Il ragazzo che serve ai tavoli, senza dire niente, me l’ha preso e portato via. Probabilmente qui non si usa lasciarlo raffreddare, spero di non aver offeso nessuno.
8) LE DONNE (LOCALI E TURISTE)
Non ci sono vere spiagge, ma enormi massi sui quali ci si può abbronzare e dai quali fare i tuffi. Sulle rocce qualche rara donna, sempre in compagnia di un uomo, la si vede. A godersi l’acqua invece sono, invece, solo e unicamente maschi. D’altronde, in giro, le ragazze non velate sembrano un’eccezione.
Le donne: i turchi osservano le donne “infedeli” come carne da macello; le loro donne devono stare a casa (se ne vedono poche in giro, tanti tanti uomini) e coprirsi, quindi non scambiate troppo facilmente per ammirazione gli sguardi lubrici che potete raccogliere andando in giro con spalle, gambe o pancia scoperte.
Se siete alte e bionde, come la sottoscritta, optate per una tinta prima della partenza o verrete […] assalite da numerosi spasimanti molto appiccicosi.
9) IL BURQA (con la Turchia, il burqa non ha nulla a che vedere)
il contrasto tra la città vecchia e la nuova è molto evidente, negozi alla moda, marchi europei e ragazze in minigonna… mentre nella zona antica si vedono solo donne velate o addirittura con il burqa.
ma per le turiste è obbligatorio il burqa?
10) IL NATALE
E’ un timido Natale quello di Istanbul. Tra la voce del muezzin che si diffonde per la città con l’altoparlante fatico a sentire le musiche natalizie. In mezzo alle spezie dei bazar non trovo panettoni o torroni. Tra le colorate lampade nei negozi di souvenir non vedo luci natalizie o palle di vetro con la neve.
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