Le 1001 facce dell’orientalismo a Istanbul

Oggi pomeriggio sono stato a visitare una splendida mostra – aperta da pochi giorni – al Sakıp Sabancı di Emirgan: una mostra sull’orientalismo in tutte le sue sfaccettature, che dall’orientalismo delle mille e una notte ha preso persino il titolo. Il museo è proprio sotto al parco dei tulipani a cui ho dedicato un paio di post: e in futuro ne dedicherò un altro al museo, la villa costruita da Edoardo De Nari – in un luogo incantevole sul Bosforo – per uno dei famigliari del khedive d’Egitto poi divenuta residenza fino a pochi anni fa dei ricchi industriali Sabancı.

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La mostra ha una duplice impostazione, cronologica e tematica: i due punti ideali di partenza sono la campagna di Napoleone in Egitto (1798), che ha aperto l’Oriente all’investigazione scientifica su larga scala, e Orientalism di Edward Said (1978), la pietra miliare degli studi sull’orientalismo come fenomeno culturale e politico. E’ soprattutto a questo orientalismo che la mostra è dedicata: al pregiudizio eurocentrico che trasforma i paesi e i popoli mediorientali in decadente scenario – fortemente eroticizzato – delle proprie conquiste coloniali; ed è infatti più didattica che spettacolare, organizzata in una serie di sessioni sull’archeologia, l’architettura, la produzione letteraria, la moda, le arti decorative, il cinema, la fotografia, la pittura. Una sala riproduce quella di una qualsiasi museo europeo di arti figurative, divanetto e palme comprese: con quadri e acquerelli di Amedeo Preziosi, Rudolph Ernst, Gyula Tornai, Henriette Browne e molti altri (più due sculture in bronzo – due beduini – di Otto Stichling).

Un’altra è dedicata al pittore e archeologo ottomano Osman Hamdi: sono esposti alcuni suo quadri e gli oggetti che vi sono raffigurati. Io ho particolarmente apprezzato le sezioni sull’orientalismo “di seconda mano” (cioè, sui palazzi ottomani – come quello di Beylerbeyi – in cui sono state riprodotte le interpretazioni europee dell’arte islamica), sui padiglioni ottomani nelle varie esposizioni universali, sui viaggi in Oriente nell’ottocento. In mostra,oltre a quelli artistici,oggetti di ogni tipo: cartoline, brochure, libri, documenti vari, foto, costumi di scena, decorazioni d’interni. Una mostra sull’orientalismo, ma non orientalista: rimarrà aperta fino all’11 agosto, tutti i giorni salvo il lunedì dalle 10 alle 18 (il mercoledì fino alle 20); il biglietto d’ingresso – alla mostra e al museo – costa 15 lire turche, 8 per gli studenti.

Sakıp Sabancı Müzesi
Sakıp Sabancı Caddesi, n° 42
34467 Emirgan, İstanbul

Per contattarmi:
giuse.mancini@gmail.com
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