Santa Barbara è una martire cristiana del III-IV secolo, dalla vita molto complicata: nel senso che sono talmente tante le versioni sulle sue vicende terrene – persino sulle sue origini – da rendere impossibile capire chi è stata in realtà.
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Una di queste versioni – tra le più accreditate – la colloca proprio in Turchia, a Nicomedia (già capitale dell’Impero romano d’Oriente sotto Diocleziano, oggi Izmit): dove il padre, perché divenuta cristiana, prima la rinchiuse in una torre e poi la decapitò personalmente (vi risparmio i dettagli truculenti sui tentativi precedenti di ucciderla; il padre fu infine incenerito da un fulmine).
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E’ una santa molto popolare, patrona di una serie sterminata di categorie che hanno a che vedere col fuoco e con l’estrazione mineraria; oggi non so, ma ai tempi di Enrico Mattei era la patrona dell’Eni e a lui – per volere del presidente – venne dedicata la chiesa di Metanopoli.
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E’ una santa venerata sia dai cattolici, sia dagli ortodossi. E quest’anno, nei sotterranei di quella che è stata individuata come la torre in cui venne tenuta prigioniera Santa Barbara, è stata officiata una commemorazione direttamente dal patriarca greco-ortodosso Bartolomeo: che vedete qui immortalato.