Dopo Palermo, anche Napoli ha avuto la brillante idea di insignire della cittadinanza onoraria Abdullah Öcalan. Chi è Öcalan? Un presidente? Un primo ministro? Un ministro? Un artista? Un intellettuale? Un attore? No, è il leader dell’organizzazione terroristica di estrema sinistra Pkk, condannato all’ergastolo in Turchia perché responsabile di attentati e omicidi in quantità industriale.
Certo, d’altra parte – visto che il terrorismo è un fenomeno politico, lo sappiamo tutti – le circostanze possono mutare radicalmente e un terrorista può diventare alfiere della pace: e infatti, negli ultimi anni Öcalan ha ripetutamente invitato i leader militari dell’organizzazione – presupposto di un piano di pace concordato con le autorità turche – ad abbandonare la lotta armata. Insomma, il riconoscimento al terrorista redento avrebbe avuto molto senso.
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Peccato che i comandanti del Pkk abbiano pensato bene di ignorare l’appello del loro riferimento politico (o almeno simbolico), scatenando invece una “guerra rivoluzionaria di popolo” (a loro volta ignorati dal cosiddetto “popolo”) che in pochi mesi ha provocato un migliaio abbondante di morti e distruzioni rovinose nel sud-est a maggioranza curda del paese. E che comunque le motivazioni sono ben altre: perché secondo il Comune di Napoli Öcalan “rappresenta la guida politica e spirituale del Popolo Curdo in quanto si è sempre battuto contro la repressione del suo popolo e per l’affermazione dei diritti umani e democratici, gravemente disattesi – nel corso soprattutto di questi ultimi anni – da politiche oppressive, brutali ed autoritarie“.
A parte il fatto che è proprio negli ultimi anni che sono stati riconosciuti ai cittadini turchi di etnia curda quei diritti democratici prima disattesi (l’uso della lingua curda, ad esempio) e che è stato avviato un piano di sviluppo anche economico, non si capisce bene chi è che ha stabilito che Öcalan “rappresenta la guida politica” – ma chi lo ha mai eletto? – e addirittura “spirituale” dei curdi: come se l’organizzazione terroristica Pkk e i curdi fossero una cosa sola, come se la forza delle armi e del terrore fosse una patente di legittimità democratica.
D’altro canto, bisogna riconoscere che i gruppetti di estrema sinistra fiancheggiatori del Pkk (in combutta magari con qualche curdo residente da decenni in Italia, che quindi non conosce la situazione attuale o la filtra pesantemente attraverso un’ideologia vetero-comunista) sono assidui e convincenti nelle loro attività propagandistiche: e però, le istituzioni – perché parliamo di istituzioni, non di partiti – non dovrebbero essere un minimo più accorte e meno militanti nelle loro prese di posizione?
L’ IGNORANZA DEI POLITICI ITALIANI…..E’ SENZA LIMITI…..
LA STORIA SI RIPETE……
Ciao Giuseppe,
hai modo di darci qualche nuova sul coprifuoco in atto in 28 citta’ del sudest, Dyarbakir in primis, e magari qualcosa anche sul caso dell’arresto e richiesta di ergastolo di Can Dundar? Possibile che il solo fare l’inchiesta sul coinvolgimento del governo nei proventi dello stato islamico, sia un buon motivo per arrestare e punire pesantemente un giornalista?
Grazie,
G.
Palermo e Napoli sono nobili e bellissime città che un infedele non dovrebbe nemmeno nominare pena il taglio della sua lingua blasfema.
I turchi sono degli assassini seriali che possano andare all’inferno ed essere puniti come Dio comanda, se i Russi spianassero quel letamaio di Ankara e qualche altra città turca con testate nucleari sicuramente gli americani non rischierebbero uno scambio di ICBM per delle pulciose città turche.
Istanbul e Smirne fuori mirino per il loro valore storico legato alla Magna Grecia e da liberare dalla presenza turca secondo la “Megali idea”.
Christus regnat! Christus vincit!
Toh! Un pacifista!