Alcol e pubblicità a Istanbul

Lo scorso anno, in Turchia sono state approvate delle leggi severe per scoraggiare l’abuso di alcol, ma che – con tassazione elevata e divieti di pubblicizzare il prodotto – colpiscono anche i normali consumatori. Leggi che io ovviamente non condivido in quanto illiberali, ma che sono state purtroppo strumentalizzate per una odiosa campagna mediatica contro l’islam: che ha avuto il risultato di far credere agli italiani che a Istanbul dopo le 22 non si possono bere vino e liquori, o che addirittura l’alcol è del tutto proibito.

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Una campagnia mediatica martellante, che finisce per l’appunto di orientare in modo mirato le percezioni dei lettori: e quest’esempio – che mi riguarda personalmente – è illuminante in proposito!

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Qualche giorno fa, vi avevo parlato della mostra sull’Orientalismo polacco al Museo di Pera: e tra le foto che ho pubblicato online c’è la prima che vedete. Poi, l’altro giorno, ho notato che nel manifesto pubblicitario della mostra – la seconda foto – manca un particolare importante: ve lo ricordate il giochino della settimana enigmistica in cui bisogna trovare elementi mancanti da una vignetta a un’altra? Ecco, nel manifesto pubblicitario manca il bicchiere di vino sul davanzale, all’estrema sinistra; e allora, evidentemente influenzato nelle mie percezioni dalla disinformazione che circola in materia, ho pensato: “adesso proprio hanno esagerato, mutilare delle opere d’arte per ragioni ideologiche – anche solo nelle loro riproduzioni – è da Talebani!”. Invece no! Perché, rivedendo la foto, mi sono accorto che nel manifesto un bicchiere di vino c’è: quello appoggiato sul tavolo, sul lato opposto (cliccate per ingrandite e cogliere i particolari)! Prima non c’avevo fatto caso, il bicchiere di vino mancante – uno solo – mi aveva portato a non cogliere la presenza del secondo. Di conseguenza niente pubblicità vietata, niente alcol proibito, niente islamizzazione: solo esigenze grafiche e di spazio.

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Il punto è: se io che sono corazzato contro i pregiudizi – anzi, li combatto quotidianamente! – sono stato tratto in inganno, cosa mai può entrare nella testa di chi invece legge quotidianamente scemenze contro l’islam e contro la Turchia?

3 Risposte a “Alcol e pubblicità a Istanbul”

  1. Sul tavolino ci sono bottiglia e bicchieri ben visibili, ma parte della scena, mentre il bicchiere sul davanzale è elemento di fuga, in evidenza. Magari l’immagine tagliata sta anche meglio, ma non escluderei che si voglia per così dire distogliere l’attenzione dal bicchiere e porla invece sull’ambiente.

    1. è possibile che si sia voluto “distogliere”, certo: ma il rasoio di Occam, visto che un bicchiere comunque c’è, ci suggerisce che la risposta più semplice riguarda margini e spazi, visto che i due bicchieri si trovano alle due estremità

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