Tutte queste sono mie foto di un bellissimo viaggio del 2019: un viaggio organizzato dall’associazione ONE, che promuove le città dei mosaici del sud-est della Turchia – Antiochia, Antep, Urfa – come mete del turismo culturale. Tra i più originali, ci sono proprio quelli delle Amazzoni a Urfa: l’antica Edessa che dopo la Guerra d’Indipendenza ha preso il nome di Şanlıurfa (la “gloriosa”)
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Ne vale la pena perché: non solo i mosaici sono straordinari, ma sono custoditi ed esposti in musei nuovi e moderni, che rendono le visite agevoli e piacevoli.
Tra le tre mete, il museo dedicato ai mosaici di Zeugma a Gaziantep è sicuramente il più conosciuto e il migliore da un punto di vista museografico: ne ho parlato in questo post – I mosaici di Zeugma – già tempo fa.
Ma i mosaici di Urfa nella centralissima località di Haleplibahçe – o pochi passi sia dal museo archeologico, sia dalla piscina con le carpe di Abramo – non sono da meno.
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Sono stati scoperti nel 2006 durante dei lavori per le fognature: sono stati scavati, protetti ed esposti in situ. Risalgono al III o IV secolo d. C., appartengono a una straordinaria villa romana: è stata ribattezzata “villa delle Amazzoni” in virtù di un grande mosaico – con scene di caccia – che per l’appunto ritrae Pentesilea, Ippolita, Melanippe. Altri raffigurano animali esotici (questa zebra, delle tigri) e centauri.
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