Dei miei colleghi a cui non piace l’attuale governo turco cercano di far credere che in Turchia in generale e a Istanbul in particolare è in atto una preoccupante regressione culturale.
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Nulla di più falso. Però loro cosa fanno? Selezionano ad arte esempi negativi, ingigantendoli; poi tacciono sistematicamente su tutti quelli positivi: e il gioco è fatto!
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Invece, qui il mondo della cultura continua a produrre iniziative di ogni tipo: anche nel cuore di Istanbul, su Istiklal caddesi. Ogni volta che la percorro, da Tünel a Taksim, le gallerie d’arte aperte da tempo continuano a organizzare mostre di ogni tipo.
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Se non si è accecati dall’odio e si ha un minimo di curiosità, basta entrarvi: in più, l’ingresso è sempre gratuito.
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Questa è ARTER, che fa parte del gruppo Koç, industriali e mecenati; è aperta dal 2010, è esclusivamente dedicata all’arte contemporanea (la mostra in corso, di Can Aytekin, ha per titolo “Casa vuota“).
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Poi nei prossimi giorni vi parlerò del rinnovato spazio espositivo della banca Yapı Kredi, poco più in là; mentre continuano i lavori per il nuovo museo di arte contemporanea Koç, a Dolapdere, che dovrebbe aprire tra qualche mese.
Altro che cultura in via di distruzione ed estinzione!