
Dal 1° gennaio 2021, Istanbul ha una nuova linea di tram: la T5, quella panoramica lungo il Corno d’oro, da Eminönü a Eyüp passando per Fener e Balat e poi – andando verso l’interno – fino ad Alibeyköy. Un progetto molto importante, perché – le rotaie sono adiacenti all’acqua – ridurrà sensibilmente il traffico in un’area intasatissima, soprattutto vicino alla moschea di Eyüp.
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Inoltre, porterà nuovi turisti nell’area prima degradata di Fener e Balat, quartieri che in origine erano abitate da minoranze (greca, armena ed ebraica) – lo testimoniano chiese e sinagoghe, ancora in funzione – e poi hanno accolto immigrati dall’Anatolia profonda, che ne hanno sconvolto aspetto e organizzazione sociale (quella del villaggio, in sostanza).
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Negli ultimi anni, grazie a un progetto di recupero europeo e a delle serie tv, la zona è diventata trendy: cioè, si è riempita di caffè e negozietti. Uno sviluppo all’inizio positivo – c’era chi vendeva il degrado come “pittoresco”, per di più “autentico” – ma che poi è sfuggito di mano: perché Fener e Balat sono diventati preda del turismo rapace, che travolge tutto per mancanza di pianificazione.
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Francamente, vedere caffè, ristorantini e negozietti ogni 2 metri è diventata un’esperienza quasi comica: prova documentale di come il turismo di massa riesce a trasformare quartieri comunque caratteristici in pura esagerazione commerciale.
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Riguardo il tram, si tratta di un progetto che l’attuale amministrazione di Ekrem Imamoğlu ha ereditato dall’Akp: i lavori infatti sono iniziati nel 2016. Tra l’altro, la T5 è stata inaugurata anche se ancora incompleta: il tratto che manca è poi quello più importante, quello iniziale da Eminönü che è uno dei grandi snodi dei trasporti di Istanbul (dal Marmaray ai traghetti da e per la sponda asiatica).
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Secondo me la scelta non è stata molto saggia: perché questo primo tratto – da Eminönü a Cibali, poco prima di Fener – si farà con bus, che fino al completamento della linea porteranno quindi nuovo traffico.
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Aggiungo una breve considerazione politica. All’inaugurazione erano presenti due leader dei partiti d’opposizione, il Chp e l’Iyi; capisco che esponenti del governo – bruttissima cosa – non avrebbero comunque partecipato: però dare all’evento un significato di parte, a maggior ragione perché si tratta di un progetto dell’amministrazione precedente, non è stato un bel gesto.
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Informazioni pratiche: la linea è lunga 8,8 chilometri, che vengono percorsi in 30 minuti; vengono servite 12 stazioni, con una frequenza di 6 minuti negli orari di punta; è in funzione dalle 6 a mezzanotte.
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Caro Mancini, Le auguro un buon anno senza sorprese! Siamo arrivati al punto con la bruttissima sorpresa 2020 del covid che tutto quello che c’é da augurarsi é un anno banale, un anno tran-tran
Cordialmente
Anna Levi