In Turchia il patriottismo è di casa: la bandiera nazionale – crescente di luna e stella bianche su campo rosso (il sangue dei martiri) – è di uso quotidiano, nelle occasioni speciali che vanno dal calcio alle ricorrenze ufficiali è tutto un tripudio. Sta avvenendo anche in questi giorni, per celebrare la vittoria dello Stato contro il golpe del 15 luglio: e leggevo di affari d’oro per produttori e venditori, coi livelli del 2002 – la Turchia arrivòterza ai mondiali – già superati e stime di 10 nuovi milioni di pezzi che verranno in totale venduti.
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Oggi ho fatto un rapido giro a causa di alcuni impegni professionali, ho scattato un paio di foto significative. Il megabandierone è nel grande atrio della stazione del Marmaray (il tunnel sotto il Bosforo), il venditore di bandiere l’ho immortalato all’ingreso del mercato all’aperto di Kadıköy. La municipalità di Istanbul ha invece tappezzato le stazioni della metro e le fermate dei bus con manifesti che riproducono la bandiera e lo slogan “la sovranità appartiene alla Nazione” (Hakimiyet milletindir, anche proiettata su degli schermi); nei vagoni, poi, scorrono le immagini dei martiri del 15 luglio, delle vittime civili – 145 in totale – del golpe. Immagino però che nei tiggì italiani di tutto ciò non vi sia traccia…