No, questi biscotti non sono italiani per niente: sono turchi, di italiano hanno invece solo il nome. E’ un fenomeno di cui già vi ho parlato numerose volte: linee e negozi di abbigliamento, prodotti alimentari che per ragioni di marketing vengono battezzati in modo da ricordare l’Italia.
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Ho trovato nome propri, nomi di attori come Mikele Placido, nomi di calciatori come Zenga (pelletteria) e Fabio Capello (scarpe), pasta di ogni tipo, per l’appunto biscotti come gli ultimi arrivati Pia e Fiorella (marche diverse). Sul blog trovate un po’ di tutto, il filone è pressoché inesauribile.
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Non si tratta di truffe, nessuno vuol far credere – a differenza della pasta fresca Un do tre, con tricolore a supporto – che si tratta di prodotti originali italiani (pur disponibili, ma che per ragioni di tassazione costano molto di più): solo che, a quanto pare, i clienti sono meglio disposti ad acquistarli. Non chiedetemi però come sono, sinceramente i biscotti non sono il punto forte della produzione dolciaria della Turchia.
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