Un mesetto fa vi ho parlato della casa sull’isola di Büyükada in cui Trotsky ha passato alcuni anni del suo esilio, delle sue condizioni disastrose di conservazione, delle folle richiesta del suo proprietario – 4,4 milioni di dollari – che l’ha messa in vendita.
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Oggi ho potuto finalmente vederla dall’interno, visto che è stata scelta come una delle molte sedi espostive della Biennale di arte contemporanea (di cui darò testimonianza, anche fotografica, solo in seguito): e ho trovato una situazione ancora più compromessa – irrimediabilmente compromessa – di quanto pensassi. Le foto parlano da sole.