Nella mia lunga e fruttuosa esplorazione di Gaziantep, nei giorni, mi sono imbattuto anche nelle due ex chiese armene che vedete nelle foto: ex perché trasformate una in moschea e l’altra in centro culturale, dopo i tragici accadimenti del 1915 con l’eliminazione fisica delle fiorenti comunità armene della zona.
La prima è la grandiosa cattedrale di Santa Maria, costruita a fine ottocento da uno dei Balyan (la dinastia degli architetti armeni a cui si devono moltissimi tra gli edifici pubblici e religiosi – cristiani, ovviamente – di Istanbul): faceva parte di un grande complesso con annessi scuola e uffici, è diventata moschea (Kurtuluş camii, moschea della liberazione) solo negli anni ’80. In questo momento la chiesa-moschea è chiusa per lavori di restauro.
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Dell’altra so ancora meno, solo che per l’appunto funziona come centro culturale, sala per concerti e spettacoli teatrali. Sulla facciata sono evidenti i segni della guerra: ad Antep la popolazione locale combattè duramente contro le truppe di occupazione francesi nel 1920-21 – siamo nel contesto della guerra d’indipendenza del 1919-1922, contro prevalentemente l’inavsore greco ma non solo – tanto da meritare l’appellativo gazi, “eroe” (Antep è perciò diventata Gaziantep)
Ma a Gaziantep non si combattè contro i Francesi, nel 1919-1921?
sì, hai ragione: adesso spiego meglio…