In vacanza in Turchia, l’isola di Bozcaada (Tenedos)

Bozcaada

A Istanbul ci sono spiagge e mare: ma ve ne parlerò – a episodi, come sempre – più in là, devo prima fare qualche ulteriore esplorazione e magari scattare delle foto. Ho deciso invece di parlarvi di una destinazione non propriamente istanbuliota, ma ad alcune ore di auto o bus più traghetto (in alternativa, i meno economici aereo o idrovolante): Bozcaada (in greco, Tenedos), una delle due isole – insieme a Gökçeada (Imbros) – all’imbocco dei Dardanelli, le uniche due isole del mar Egeo che rimasero alla Turchia – pur se ad abbondante maggioranza greca – dopo il trattato di pace del 1923.

A causa di politiche discriminatorie e delle espulsioni legate alla crisi di Cipro del 1964 (erano invece stati esenti dallo “scambio“), oggi di greco-ortodossi ne sono rimasti una ventina: anziani e malandati, concentrati attorno alla blindatissima chiesa ortodossa e in via di estinzione – anche se, in effetti, sull’isola gemella si sta assistendo negli ultimi anni a un’inversione di tendenza culturale e demografica anche grazie all’impulso del patriarca Bartolomeo che di Imbros è originario).

A Bozcaada, purtroppo, si è sviluppato un turismo fatto di pensioni ovunque e improvvisate, di tavolini selvaggi, di praticamente zero eventi culturali o d’intrattenimento. Ci sono però spiagge notevoli, fatte espressamente per nuotare: nella parte occidentale dell’isola all’estremità opposta rispetto al porto e al villaggio, comunque facilmente raggiungibili con frequentissimi minibus (non c’andate ad agosto, però: a causa di alcune correnti, l’acqua è ghiacciata e impraticabile!).

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C’è una strategicissima e massicciamente restaurata fortezza, di lontanissime origini; c’è un fantastico museo privato sulla storia dell’isola, con oggetti e foto che ne testimoniano il carattere multietnico e multireligioso; c’è il quartiere musulmano e c’è il quartiere cristiano: con abitazioni anche antiche ma non sempre in buone condizioni, dallo splendido panorama e spesso dotate di indispensabile giardino per l’estate.

C’è un panificio-pasticceria, gestito da una famiglia turca del mar Nero prima trasferitasi a Istanbul e solo dal 2004 sull’isola, che produce e vende in abbondanza – la reinvenzione della tradizione – un biscotto tipico dei romei con farina, mandorla e mastica. Per mangiare a Bozcaada, ci sono posticini deliziosi: con cibo isolano ma non sempre economici, anzi quelli di pesce possono riservare brutte sorprese; alternativa, spesa al mercato o nei fornitissimi alimentari.

Ci sono ottimi vini, noti da secoli e integralmente prodotti con uve locali (ma negli ultimi anni sono stati introdotti gli immancabili vitigni internazionali): i migliori sono quelli di Corvus e di Talay, raffinati e intelligentemente commercializzati; si possono provare nel loro punto vendita che è anche wine bar. A settembre viene celebrato un festival della vendemmia e del vino: e quest’anno vorrei davvero andarci!

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