Dice: la Turchia fa la guerra contro i curdi! I più fanatici – accecati dalla loro ideologia “rivoluzionaria” – si spingono a parlare di “genocidio”: tanto ormai scrivere scemenze sulla Turchia e più in generale sull’islam è la nuova moda dell’estate. L’avrò spiegato un milioni di volte: le operazioni dell’esercito turco hanno come obiettivo l’organizzazione terroristica Pkk, non “i curdi”.
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Volete un esempio, uno dei tanti che potrei fare? Due giorni fa il Pkk ha messo a segno 3 attentati in serie nel sud est, provocando oltre 10 vittime e 200 feriti. E sapete cos’è successo? Da Elazığ a Siirt, da Bingöl a Mardin, da Van a Diyarbakır (tutte città la cui popolazione è per lo più di etnia curda) – ma anche a Erzurum, Ağrı, Ardahan e Kars – i cittadini, la polizia, le autorità politiche e religiose locali hanno organizzato manifestazioni di piazza per dire “no” al terrorismo”! No al TERRORISMO del Pkk! Capito?
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Mi chiedo: dove sono i servizi speciali su queste manifestazioni? Quelli che facevano la telecronaca minuto per minuto da piazza Taksim nel 2013 – per far credere che c’era la “rivoluzione” – dove sono?
Come dove sono? Sono sempre li dove sono stati, a mangiarsi le mani del fallimento del golpe, del fatto che la povera Turchia prova piano, piano a riprendersi, tra le minacce interne ed esterne che esistono ormai da anni, sono li a vedere buio dove c’e la luce e massacri dove c’e solo giustizia. O avro capito male io?!